6- Khimta (III)

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Lo schiaffo risuonò nel corridoio e i presenti ammutolirono. Reira fissò la ragazza, lo stupore dipinto sul viso, e approfittò del momento di confusione per sgattaiolare via, nascondendosi dietro la sua schiena magra. Si accorse solo dopo dei due che l'affiancavano: uno era il ragazzo che aveva seguito fino a Khimta, l'altro era un uomo, sebbene i tratti del viso fossero quelli di un bambinone trasognato, gli abiti pregiati e lo sguardo vago ma puntiglioso che gli conferivano l'aria di un nobile. Non perse molto tempo a studiarli. Il cavaliere che l'aveva acciuffata al pian terreno afferrò il polso della schiava, stringendolo con forza, le vene evidenti sull'avambraccio. Reira spalancò gli occhi e fece per intervenire, quando l'uomo dai capelli biondi e pettinati si schiarì la voce.

«Comandante De La Reue, gradirei lasciassi la mia futura moglie»

Quello che doveva essere il comandante della setta in cui era finita impallidì, lasciando nell'immediato la ragazza e inchinandosi, il volto in fiamme. Anche lui portava i capelli rasati, una treccia castana che dall'attaccatura frontale gli attraversava la testa pelata e arrivava fino al collo, per cadere poi morbida sulla schiena massiccia; la divisa era la stessa che aveva visto indossare ai più all'interno dell'edificio, con l'unica differenza di un distintivo che brillava attaccato alla tasca anteriore della tunica e che probabilmente stabiliva l'alto rango del cavaliere.

«Perdonatemi, mio signore, io... io non lo sapevo»

Reira lanciò uno sguardo confuso alla ragazza. Come poteva una schiava come lei essere la promessa sposa di un nobile come lui? Li guardò senza capire, chiedendosi in seguito se non fosse più saggio scappare piuttosto che aspettare di scoprirlo. Aveva tallonato il ragazzaccio vestito di nero per diversi motivi, ma non voleva finire nei guai per colpa sua: se da un lato aveva deciso di andargli dietro perché mossa dalla curiosità, dall'altro l'istinto di sopravvivenza l'aveva spinta ad allontanarsi dal resto del gruppo per evitare di essere ricondotta sul carro insieme alle altre schiave; ora era arrivato il momento di dileguarsi.

«Dove credi di andare tu» borbottò il solito ragazzo, acchiappandola dalla camicia sgualcita e tenendola ferma.

Le fece un mezzo sgambetto e Reira cadde con la faccia per terra. La bloccò con una gamba, fermando ogni suo movimento con la scarpa lercia di fango.

«Idiota» lo sentì borbottare e lei si trattenne a stento dall'insultarlo.

Lo avrebbe certamente fatto se la giovane dai capelli corvini non si fosse piegata davanti a lei e non le avesse teso la mano per aiutarla ad alzarsi. Reira la strinse confusa, scrollandosi da dosso la scarpa e lanciando al cavaliere un'occhiataccia. La situazione le sembrava inverosimile: in che pasticcio si era cacciata?

«Comandante, Fleurdelys, vorrei una spiegazione se possibile» continuò il biondo, gli occhi chiari che passavano dal comandante alla schiava.

Fu l'uomo il primo a parlare, il viso chino ma lo sguardo truce che divorava le due donne. «Cercava di entrare a Darr-Vèz, maestà» iniziò «Ho voluto condurla a voi per il giudizio. Secondo le leggi della torre nera dovrebbe...»

«Conosco le leggi, comandante» lo interruppe «Molte le ho emanate io, ricordate?»

Il viso di De La Reue si tinse di rosso, la rabbia trattenuta per l'umiliazione, e Reira non nascose il sorrisetto soddisfatto davanti a quella scena patetica; lanciò poi un lungo sguardo al nobile, studiandolo ora con più attenzione. Era stato chiamato "maestà", il che la portava a domandarsi chi diamine fosse colei che era approdata con tanta sfortuna sulle spiagge di Hypnos. Quando venne pronunciato il suo nome, la vide trattenere il respiro e raddrizzare la schiena, gli occhi verdi che parvero brillare più intensamente.

«Non so chi sia questa ragazzina, ma ha viaggiato con me nell'ultima settimana» confessò, esitando nel trovare le giuste parole «Non conosco le vostre leggi, ma qualunque esse siano, vi chiedo se possibile di non punirla»

Skysee - La Maledizione del Sole e della LunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora