Ice Creams really do Miracles... -sometimes-

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Era un sabato pomeriggio assolato ed afoso; l'ideale, si sarebbe detto, per un giro in centro.

Mano alla borsa, un grazioso cappello di paglia rosa e Gou era pronta per questo famigerato pomeriggio di libertà: dalla scuola, dal club di nuoto, da tutto il resto che non fossero relax e tranquillità.

Si incamminò quindi lungo la via del quartiere, dirigendosi decisa verso la gelateria, in cui decise di fare la prima sosta e concedersi un cono alla frutta: fu qui che notò qualcuno di familiare non appena aprì la porta del negozio. Nonostante fosse ancora di spalle era praticamente impossibile sbagliarsi: quell'altezza —a suo avviso- quasi smisurata, quei capelli piacevolmente disordinati e di un colore pressoché indescrivibile.

-Makoto-senpai!- salutò subito, mentre la porta alle sue spalle si richiudeva, facendo risuonare per la seconda volta il campanellino sullo stipite —Anche tu qui!-

Questo si voltò quasi sorpreso, squadrandola —e la ragazza avrebbe detto anche trafiggendola- con quegli occhi verdi smeraldo, mentre reggeva il cono che aveva appena comprato: -Gou-chan! Come stai? Che ci fai qui?- disse, accompagnando la frase con uno dei suoi soliti sorrisi.

-Bene, grazie! E tu?- rispose lei, avvicinandosi per vedere i gusti dei gelati e, appoggiando un dito sulle labbra, si rivolse alla donna di fronte a lei: -Un cono alla fragola, per favore!-

-Anche io sto bene!- rispose Makoto, osservandola —Dove stavi andando?-

-In verità da nessuna parte... insomma, non l'ho ancora deciso, sono appena uscita di casa!- rise, rendendosi conto di quanto potesse sembrare infantile e inaffidabile.

-Ah, capisco!- anche lui rise, più per tenerezza che per burla e, insieme, uscirono dalla gelateria -Ti dispiace se ti faccio compagnia mentre mangi il gelato?- chiese poi, cercando malamente di nascondere il rossore che faceva capolino sul suo volto.

Insomma, nonostante loro due si vedessero cinque —a volte sei- giorni su sette, non erano mai rimasti realmente soli.

-Certo che no! Mi farebbe piacere!- rispose la rossa con un sorriso dirigendosi decisa verso le panchine del parco di fronte —Sediamoci là!-

E così fu: percorsero quel breve tratto di strada nel silenzio più totale —e più imbarazzante- di sempre. —Makoto-senpai... com'è il tuo gelato?- chiese giusto per rompere il ghiaccio, non appena si furono messi seduti ed ebbero iniziato a mengiare.

-Buono...ne vuoi assaggiare un po'?-

-E-Emh...-

-S-Sei ancora in tempo, non l'ho ancora toccato!- si giustificò, arrossendo violentemente e alzando senza rendersene conto la voce, strizzando gli occhi

-Oh, beh comunque no, grazie lo stesso...- rispose Gou, arrossendo a sua volta per l'incomprensione che aveva —involontariamente- creato.

Inutile dire che i minuti successivi ricaddero in quell'insopportabile silenzio, almeno finché Makoto non lo spezzò con una risata sommessa ma non scortese:

-Gou-chan, hai del gelato sulla punta del naso!-

-D-Dove!?- esclamò nel panico lei, strofinandosi col dorso della mano

-Aspetta...- si avvicinò lentamente, appoggiando un dito sulla punta del suo naso e trascinando verso il basso quel punto di gelato, affinché finisse sul suo dito, che portò sulle labbra, leccandolo con un sorriso.

-Il tuo gelato è buono, Gou-chan-

-S-Sì...- sorrise lei, incerta se limitarsi a questo o aggiungere altro.

Portò di nuovo il gelato alle labbra, ma prima di ricominciare a mangiarlo spostò ancora lo sguardo su di lui —Se ne vuoi, prendi pure...- propose a sotto voce

-No, tranquilla, ti ringrazio!-

E non appena lei riprese a mangiarlo, vide le dita di Makoto avvicinarsi al suo mento afferrarla dolcemente ed azzerare le distanze fra i loro visi. Sgranò gli occhi al tocco leggero di quel bacio che esplose silenziosamente sulle sue labbra e, ancor di più, quando si rese conto che quello stesso lieve contatto stava diventando sempre più profondo: quelle sue grandi mani a coprirle le guance e ad avvicinarla ancora di più; aveva esitato, ma si era ben presto ritrovata a ricambiare quel bacio, nonostante dopo pochi secondi si fossero dovuti dividere.

-Sai, Gou-chan...- sussurrò —Così, il gelato è molto più buono- sorrise, mettendo in imbarazzo la ragazza che, completamente paonazza, rispose solamente:

-K-Kou...desu...- e voltò lo sguardo mentre il ragazzo le sorrideva imbarazzato, con la sua solita espressione gentile.

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