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L'inaspettato è sempre più bello del previsto.

«Puoi ripetere, per favore?» So di aver sentito bene, ma sembra così surreale, che ho bisogno di sentirlo dire un'altra volta per essere sicura di non aver sognato per un momento.

«Quindi il fatto che mi sia stata data la chiavetta non può essere una coincidenza. Ma perché? Perché a me? Perché non andare direttamente dalla polizia?» Noah mi scruta pensieroso.

«Cosa farai?»

«Devo dirlo alla polizia, è l'unico modo per vedere cosa è realmente successo quella notte.»

«Sei sicura?»

«Cosa significa, tu credi che non dovrei farlo?»

«Intendo dire... se qualcuno ti ha mandato tutto ciò, c'è un motivo. Forse la persona voleva che tu lo sapessi prima di chiunque altro? Per avvertirti di qualcosa, forse?»

«Ma perché? Non c'è niente che io possa aver fatto.» Do un'altra occhiata allo schermo del computer e mi gratto il mento.

Nel frattempo... nell'ufficio di Logan...

Perché Noah e Madison sono andati a pranzo insieme? Mi massaggio la fronte, turbato. Prima ero nella hall, un po' in disparte, per rispondere a una chiamata, e ho visto Madison con Noah. Sembravano entrambi impegnati in una conversazione importante.

Improvvisamente non ho più fame, sto per occuparmi dei preparativi per il viaggio in Corea del sud, quando il mio computer emette un suono che fa intendere l'arrivo di un messaggio. Alzo la testa e mi acciglio quando vedo il nome del mittente. Antony?

"Ho quello che mi hai chiesto. Richiamami." Prendo subito il telefono e lo chiamo.

"Cosa hai trovato?"

"Ti deluderò, credo, ma quasi nulla. Come se... come se qualcuno avesse fatto in modo che non ci fosse nulla da trovare, questo è il punto. Tutto ciò non è normale. Credo sinceramente che qualcuno di molto importante sia coinvolto in qualche modo nell'omicidio di questa giovane donna." Chiudo gli occhi e respiro pesantemente.

"Continua a cercare, almeno un'altra volta."

"Lo farei, ma..."

"Ti darò i soldi che vuoi. Voglio solo assicurarmi che Madison sia al sicuro."

"Vedrò cosa posso fare. Ti contatterò se avrò qualcosa di nuovo."

"Grazie." Metto subito giù il dispositivo, come se mi stessi bruciando le dita, poi passo una mano tra i capelli disfando facilmente le ciocche abilmente pettinate.

Intanto...

«Puoi provare ad aprire i file sulla chiavetta, Noah?» Noah lo fa immediatamente.

«Sono a loro volta protetti da password.»

«Puoi fare la stessa cosa di prima?» Noah dà un'occhiata all'ora nell'angolo destro dello schermo del computer.

«Si spera che il responsabile sia stato tanto sbadato con le password quanto lo è stato con la chiavetta... ci sono circa 22 file. Quindi, le protezioni sono più alte, potrebbe volerci un po' di tempo, e ora la nostra pausa è quasi finita.»

«In questo caso, forse, puoi eseguire il processo mentre siamo al lavoro.» Noah mi dà un piccolo sguardo che non so interpretare.

«Pensi che non sia sicuro farlo nella sede centrale di The Date?»

«Non posso rispondere, Madison. Perché non lo so. Probabilmente ne scopriremo di più se riuscirò ad aprire tutti questi documenti, una volta che sai qualcosa, non puoi dimenticarlo. Può cambiare la percezione di qualcuno per sempre. Vuoi correrei questo rischio?» Lo osservo accigliata.

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