Capitolo 3

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tw: scene di sesso e guerra

John aprì gli occhi, e si ritrovò davanti il viso di Jane, ancora profondamente addormentata.

Guardò la sveglia, segnava mezzogiorno e sette minuti.

Di li a poco sarebbero dovuti andare a casa di Polly, per pranzare e per far conoscere gli altri figli di John, al piccolo James (che dormiva tra lui e Jane, e non aveva smesso per un attimo di rigirarsi e scalciare) e alla sua amata.

Iniziò ad accarezzarle una guancia, col dorso della mano, le sue gote erano leggermente arrossate e dei ciuffi di capelli scuri le ricadevano sul viso, poi pian piano aprì gli occhi e alla vista di John le apparve un sorriso stanco sul volto.

"Buongiorno" mormorò con la voce ancora impastata dal sonno.

"Giorno" rispose lui

"Dormito bene?" le chiese poi

"Come non facevo da un sacco. Sai, in realtà, credo di non essermi mai svegliata così bene, se non stamattina quando non l'ho visto nel letto"

John ridacchiò all'affermazione, era contento di vederla così spensierata.

"Tu come hai dormito?" gli chiese lei di rimando

"Ho dormito, il che è già tanto, anche se mi è arrivato qualche calcio nello stomaco"

"È irrequieto, ha preso da suo padre"

"Sei sempre spiritosa" disse John ironicamente.

Passarono lunghi minuti a guardarsi, senza proferire parola, volevano entrambi contemplare l'altro e memorizzare ogni minimo dettaglio dimenticato.

"Ho raccontato tanto di te ai bambini" disse a un tratto John, rompendo il silenzio

"davvero?"

"si" fece una piccola pausa " e non vedono l'ora di conoscerti, mi fanno domande in continuazione"

Anche Jane non vedeva l'ora di incontrarli, e sapere questo l'aveva tranquillizzata.

"Ultimamente non sono stato un buon padre" mormorò tristemente guardando il soffitto

"È difficile da soli; ho avuto difficoltà con un bambino, non immagino tu con quattro" disse Jane tentando di rassicurarlo

"Tornavo a casa ubriaco fradicio, e Sophie metteva a letto gli altri e mi aspettava sul divano, quando ero talmente fatto da non riuscire a camminare lei mi prendeva la mano e mi aiutava"

seguirono altri attimi di silenzio.

"Hanno bisogno di una mamma" disse John, quasi sussurrando

"Adesso sono qui e non ho intenzione di lasciarti solo" rispose Jane intrecciando la sua mano con quella di John

"Ti amo Jane Shelby" disse girandosi e guardandola finalmente negli occhi

A quelle parole gli occhi di Jane parvero innondarsi di lacrime ma allo stesso tempo la sua bocca era incurvata, formando un sorriso.

"Shelby?" chiese

"Siamo promessi da due anni e mezzo, ricordi?"

Il suo sorriso si spense e una lacrima le rigò la guancia.
Si alzò dal letto e si mise seduta, dando le spalle a John.

"Jane che hai?" si alzò di scatto anche lui, raggiungendola e inginocchiandosi davanti a lei.

Teneva lo sguardo fisso sulla fede nuziale all'anulare della mano sinistra, poggiata sul suo grembo.

"Jane" la richiamò

"Sono ancora sposata con lui" disse

"Non importa, troveremo una soluzione" la rassicurò, asciugandole una lacrima con la mano.

In love with a Shelby ~ John ShelbyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora