Capitolo 4

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Il sole era sorto da poche ore, e la frenetica Birmingham si stava risvegliando.
Uomini, donne e persino qualche bambino, si riversarono nelle gelide strade ricoperte da un sottile strato di ghiaccio, per raggiungere il proprio posto di lavoro. Jane e John si trovavano ancora a letto, lei sveglia, lui profondamente addormentato, stringendosi alla donna, quasi per paura di non ritrovarla al suo fianco non appena avesse aperto gli occhi.
Jane gli accarezzava piano la testa, guardando un punto indefinito, persa nei pensieri;

Avrebbe mai più rivisto Charles?

Stava tentando di raggiungerla in quel momento?

Suo padre avrebbe assunto qualcuno per trovarla?

Non poteva fare a meno di pensarci.
Quelle domande le risuonavano nella testa di continuo.

~

2 dicembre 1918

Jane era appena sbarcata sulle coste dell'inghilterra sud-orientale.
Thomas Wells non esisteva più già da tempo, al suo posto c'era solo una ragazza scappata di casa, finita a fare l'infermiera in un campo alleato in Francia.
E mentre tutto intorno moriva, qualcosa dentro di lei nasceva, una nuova vita frutto dell'unione di due corpi, spiriti così tanto affini l'uno all'altro.
L'aria fredda di inizio dicembre le fece tingere di rosso le gote, non aveva alcun bagaglio e indossava ancora l'uniforme da infermiera, nascosta da un sottile cappotto di lana e una sciarpa del medesimo materiale. Al collo portava la piastrina di John, che ogni tanto stringeva con la mano destra, come se le potesse dare qualche forma di calore.
Nelle tasche aveva qualche spiccio, per pagare il biglietto del treno che l'avrebbe portata a Birmingham.
Si fece coraggio e iniziò ad avviarsi verso la stazione, non sapeva dove si trovasse, e ogni tanto si fermava per chiedere indicazioni a qualche passante.
Era così contenta di essere finalmente nella sua amata Inghilterra dopo tanti anni travagliati, e lo era ancora di più al pensiero di andar a vivere con John e i suoi figli. Nell'ultima lettera non gli aveva comunicato nè il giorno della sua partenza, nè quello del suo arrivo, voleva fargli una sorpresa: si immaginava lo stupore sul suo volto non appena avrebbe spalancato la porta di casa, pensò di aspettare la sera per dirgli della gravidanza, (ovviamente nella lettera non gli aveva scritto nemmeno questo, era una cosa talmente importante che non poteva essere comunicata attraverso un pezzo di carta ) ma conoscendosi glie lo avrebbe svelato prima, era così eccitata che non avrebbe saputo resistere.

Portava un bambino in grembo...

Nonostante tutto era sempre stato il suo sogno diventare madre.

Appoggiò istintivamente una mano sul basso ventre, accarezzandolo delicatamente.
"Tra poco saremo a casa piccolo mio" sussurrò più a se stessa che al feto.

~

"Un biglietto per Birmingham" disse Jane all'anziano signore che stava dietro al bancone
"sono 6 scellini signorina" rispose con un certo entusiasmo.
La giovane iniziò a frugare nelle tasche, estrasse le sue monete e iniziò a contarle nel palmo della sua mano fino ad arrivare ai 6 scellini, poi li posò sul banco e li fece passare sotto il vetro che la separava dall'uomo.
"Binario 1" disse facendole scivolare il biglietto.
Non aveva smesso di sorridere nemmeno per un secondo, da quando era entrata nella stazione, ma si sforzò a farlo ancora di più come per ringraziare quell'anziano signore, che stava seduto a vendere pezzi di carta da chissà quanto tempo.

6 ore.

6 fottutissime ore la separavano dalla fottutissima Birmingham.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 27, 2023 ⏰

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