Nei giorni successivi idearono una buona strategia per sferrare l'attacco finale al monte Otri. Con le conoscenze dei Ciclopi e l'astuzia di Prometeo gli dei riuscirono a trovare un passaggio segreto che conduceva alle segrete del palazzo di Crono.
"Utilizzando quel passaggio vi ritrovereste vicino alle prigioni" Prometeo indicò il punto esatto sulla mappa del palazzo aggiornata che lui e Bronte avevano disegnato "Sulla destra si trova l'armeria dove ci sono tutte le armi dei Titani"
"Anche la falce?" domandò Demetra, studiando con attenzione ogni movimento di Prometeo.
"No" intervenne Epimeteo "Crono non si separa mai dal suo giocattolino. Comincio a credere che ci dorma persino insieme"
Il fratello gli scoccò un'occhiataccia e riprese a parlare "Se riuscite ad infiltrarvi e portare via le armi dei Titani potreste avere un vantaggio non indifferente"
"Posso farlo io" si offrì Aidoneus, attirandosi le occhiate dubbiose degli altri dei. Il dio sbuffò "Smettetela di guardarmi così. Sapete benissimo che posso entrare e uscire senza essere visto col mio elmo"
"Ti ritroveresti da solo in territorio nemico" commentò Hera, ma il fratello non si scompose.
"Qualcuno dovrà pura farlo. Entrerò nella fortezza e farò in modo di svuotare l'armeria. Una volta fatto voi potreste creare un diversivo per permettermi di uscire e poi sferrare l'attacco finale"
"Il piccolo dio ha molto coraggio o molta pazzia, ma io gli do ragione" borbottò Briareo "Di certo è un piano rischioso, ma prenderà i Titani alla sprovvista. Mentre cercheranno invano le loro armi, noi ne approfitteremo per trarre vantaggio da quel momento di debolezza"
"D'accordo, faremo così allora" decretò Poseidone, stringendo appena la spalla di Aidoneus "Zeus, hai avuto notizie da Stige?"
"Ancora nulla" il dio storse la bocca, seccato "Ha detto che avrebbe tenuto fede alla sua parola, ma i suoi figli non sono ancora arrivati"
"Abbiate fiducia in lei" li rassicurò Rea "Se Stige vi ha dato la sua parola, allora la manterrà sicuramente. I suoi figli arriveranno"
"Allora le daremo ancora un po' di tempo" disse Demetra, mettendosi al fianco di Prometeo "Nel frattempo dovremmo definire per bene il piano per l'attacco finale"
Con il consenso di tutti si misero di nuovo a studiare le mappe e, insieme, riuscirono a mettere a punto un ottimo piano d'attacco. Erano pronti per sconfiggere i Titani.
Aidoneus si rigirò il Kunèe tra le mani, ammirandolo con interesse: era un elmo nero fatto di pelle con una lunga cresta di crini neri. Sembrava in tutto e per tutto un elmo comune, con la parte anteriore in ferro battuto decorato con leggere greche lungo tutta la parte che copriva la fronte e le guance, scendendo poi affilato lungo il mento. Ancora una volta la maestria dei ciclopi nell'unire le pelli senza lasciare segni visibili delle cuciture che le tenevano insieme lo stupì.
"Se continui a guardarlo così finirai per consumarlo" la voce scanzonata di Poseidone lo riscosse dai suoi pensieri. Alzò lo sguardo e lo vide arrivare accompagnato dal dono che i ciclopi avevano costruito per lui: il tridente. L'asta d'oro a tre punte aveva venature verdi che correvano tutt'intorno all'impugnatura, spezzando la monotonia dorata. Erano dello stesso colore degli occhi del fratello.
"Disse colui che non si separava mai dal suo nuovo giocattolino" gli rispose per le rime Ade, voltandosi a fronteggiare il fratello. I tre dei maschi, quel pomeriggio, lo avevano passato ad allenarsi con i loro nuovi doni, entrando sempre di più in sintonia con essi. I Ciclopi li aiutavano di tanto in tanto, perfezionando la loro tecnica.
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Pomegranate seeds
FantasyLa mia versione di uno dei miti più famosi: quello di Ade e Persefone. Racconterò questo mito a modo mio, partendo dalla Titanomachia fino ad arrivare al loro incontro e a quello che avverrà dopo, intrecciando la loro storia con altri miti (alcuni p...