.II. Arcani Minori: Re e cinque di Bastoni / Il Pellegrino (13 novembre 2023)

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[Trattato sulla caccia notturna ai risvegliati, I° folio]



"Arranco. Avete presente il verbo 'arrancare'?

Arrancare: il lento, faticoso, deprimente ma determinato procedere di un uomo che non ha più niente nella vita, tranne l'impulso di dover, semplicemente, continuare la lotta."

[Il Destino di un Cavaliere]



Foresta Proibita,

13 novembre 2023, ore 23.35

L'aria gelida le sferza il viso, congelando le ciglia sottili e la porzione di naso che la calda sciarpa di lana scura non riesce a coprire, causandole un afflusso di catarro fra nari e gola seguito da un profondo starnuto; gli occhi lacrimano ed ha le dita delle mani intirizzite nonostante i guanti.
Nella sinistra stringe la bacchetta con forza, cercando di scacciare i brividi che le percorrono il corpo sotto gli indumenti pesanti; benché abbia cercato di coprirsi con vari strati di vestiti e capi termici, come se si apprestasse a disputare una partita a Quidditch sotto un inclemente diluvio scozzese, dopo ore di appostamento fra gli alti, secolari, alberi della Foresta Proibita cercando di rimanere quanto più ferma possibile il freddo le risulta insopportabile.
Ha le vesti umide a causa della nebbiolina perenne che si leva dal terreno e le Adidas – un tempo bianche – ridotte ad un conglomerato di fango e sterpaglie fin all'interno, dove le calze oramai zuppe non mantengono più il calore sufficiente a permetterle d'avvertire le dita dei piedi.
Una nuvoletta di vapore biancastro fuoriesce come fumo d'una sigaretta dalle labbra pallide, svanendo nell'etere; se non dovessero ucciderla i cadaveri ci penserà l'ipotermia, di questo ne è certa, dato che nemmeno gli incanti di riscaldamento ed asciugatura lanciati sulle vesti sembrano creare un'efficiente barriera contro al gelo perenne presente in quel luogo maledetto.

Sono di nuovo qui, sebbene abbia giurato di non mettere più piede fra questi alberi.

Arrampicata fra i rami bassi di una quercia secolare e protetta da un incantesimo di disillusione, con la bacchetta ben salda e lo sguardo attento a captare ogni accenno di movimento nell'area circostante, la ragazza ripensa alla notte del 31 ottobre – non così diversa da quella in corso - e all'avvallamento scelto per svolgere il rito, ubicato a poche centinaia di metri da dove ora monta guardia; il libro è davvero sparito come le aveva rivelato Piton già l'uno novembre, quando si trovava ancora ospite dell'infermeria con la caviglia fasciata a causa della storta, ed il cerchio è stato cancellato, le ciotole che avevano contenuto le offerte per gli spiriti distrutte.
Ore addietro, quando si era trovata a percorrere quel tratto di foresta, Lily Luna era rimasta stupita di non trovarvi 'niente', come se ogni cosa vissuta durante quella notte appartenesse unicamente al mondo dell'incubo; peccato le fosse bastata un'occhiata alla figura nera, avvolta in un lungo mantello con cappuccio, dell'ex professore di pozioni che camminava silenzioso al suo fianco per ricordare quanto le sue disavventure fossero tristemente reali.

Ho compiuto il rito.
Ho passato cinque giorni a far finta di niente, convinta che Piton sarebbe stato in grado di sistemare le cose da solo ed ora sono qui a congelare, rimpiangendo per la prima volta in sei anni la camera che condivido con Milena, Grace, Hilary e le chiacchiere da pollaio di queste ultime due.
Sono in Missione per conto della Morte che mi ha 'gentilmente' concesso un anno per rimediare al casino fatto, con un 'partner' che – tanto per cambiare - è sparito chissà dove fra le ombre sue compari.
'Fanculo.

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