[Proseguio delle note a margine che gettano luce sulla situazione corrente
e sui ruoli dei coinvolti]
"Sei l'ospite d'onore del ballo che per te suoniamo,
posa la falce e danza tondo a tondo:
il giro di una danza e poi un altro ancora
E tu del tempo non sei più Signora."
(Branduardi – Ballo in Fa diesis minore)
Hogwarts,
Biblioteca – Sezione Proibita
5 novembre 2023
"Ci incontriamo di nuovo, mia disgrazia"Sussurra la creatura senza muovere le labbra, una cacofonia che riecheggia limpida come lo scrosciare d'un torrente montano nel silenzio sacrale dell'intera Sezione Proibita, facendo accapponare la pelle della strega.
Piton, al suo fianco, è immobile quanto lei ed osserva l'inatteso 'ospite' con occhi ridotti a bui spiragli in cui la luce azzurrognola prodotta dai fuochi fatui che danzano nell'aria come pigre bolle di sapone annega, divorata; stringe la bacchetta mantenendola puntata in avanti, pronto a scagliare un secondo incantesimo mentre la ragazza al suo fianco, ancora in preda all'impellente desiderio di ferirsi per offrire ciò che ha di più prezioso all'ospite inatteso, abbassa lentamente la sua, studiando con occhi sgranati l'aspetto di quest'ultimo con vivo interesse.
Esso – o essa? - spalanca lentamente le quattro ali dal piumaggio scuro come inchiostro, ornate lungo l'osso da una fila d'occhi ben aperti, con sclera giallastra ed iride d'un colore indefinito, elettrico, occupando per intero lo spazio della sala lettura circolare; seppur rannicchiato/a risulta assai imponente superando i tre metri d'altezza, nonostante l'innaturale magrezza delle membra permetta di scorgere le ossa sotto la pelle olivastra, incartapecorita, fasciata da una lunga veste nera a brandelli che gli ricade attorno coprendo gambe e piedi ossuti, aperta sul torace scarno per rivelare costato e sterno sporgenti.
Ha lunghe dita ornate da unghie aguzze e capelli sottili come fili di seta, neri e composti come ombre, che partono dall'escrescenza ossea che dalla fronte s'innalza, scivolando sulle spalle per terminare all'altezza delle caviglie; attorno alla fronte possiede una corona d'occhi che cinge il cranio, tutti ben aperti e curiosi d'osservare i due 'umani' immobili nel corridoio in penombra, mentre le orbite – sede naturale dei bulbi oculari - sono fasciate da uno spesso bendaggio sudicio macchiato di sangue secco.
La bocca distorta in un ghigno ferino rivela due file di denti lunghi, regolari, aguzzi e gialli che ad intermittenza schiocca in una sorta di tic, producendo un sinistro eco che si disperde fra i bui corridoi attigui.
"Abbassa la bacchetta, mago...non sono qui per ferirvi..."Lily Luna inspira profondamente cercando di recuperare l'autocontrollo sufficiente a smorzare l'ondata di potere che le sta comprimendo il torace, obbligando il cuore a battere ad un ritmo folle e poi, incerta, parla.
"Non credo d'averti mai incontrata, o incontrato, prima d'ora" la voce trema, velata da un'incertezza traballante che fatica a dissimulare; nonostante sia sicura di non aver mai avuto occasione d'incrociare la strada con quella creatura tanto imponente ed evocativa, il dubbio la coglie ugualmente, poiché avverte – sa – con estrema chiarezza la sincerità nelle parole da essa/o pronunciate.
Piton sbuffa contrito, trattenendo fra le labbra pallide una frecciatina sarcastica inerente a quanto sia idiota – o tipicamente Potter – mettersi a conversare con creature potenzialmente letali con la stessa spensieratezza con cui una persona 'normale' si troverebbe a prendere un tè in sala grande, discutendo della giornata appena trascorsa con i compagni di corso; che la ragazza abbia ereditato una buona dose di follia da entrambi i rami della famiglia l'ha appurato da subito, tratto che avrebbe dovuto assicurarle l'ingresso diretto in Grifondoro e che un po' stona con la rinomata fermezza Corvonero, ciò che invece gli era ancora oscuro è il sottile legame che lei sembra instaurare con qualsiasi essere difforme dal concetto di 'umano' o 'normale'.
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Nέκυια
FanfictionOttobre 2023. Lily Luna ha sedici anni, un cognome ingombrante di cui farebbe volentieri a meno e la certezza di non avere alcuna prospettiva per il futuro. Inutile lambiccarsi su ipotetiche carriere e relazioni dopo aver svolto coscientemente un ri...