capitolo 12-Damon

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<<Non posso>> nel frattempo stuzzica i suoi anelli alle dita <<come mai>> la sua voce rimbomba nel suo ufficio.
<<perché sei ritornato?>> <<Figliolo non cambiare domanda,rispondimi>> <<Non starò ai tuoi capricci>> <<Bene,non starai ai miei capricci…>> si dondola sulla sua sedia,riprende a parlare << 3 anni di galera non sono tanti vero Damon,potrei dichiarare alla polizia che sei il capo delle gare clandestine>> mi scappa un piccola risata,un ghigno si forma sul mio viso <<Sai papà,ti porti talmente tanti debiti dietro che 3 anni in carcere non sono niente in confronto a quelli che dovresti fare tu>> il suo viso diventa cupo <<Si è fatta ora di pranzo,vado a mangiare qualcosa papà>> esco dal suo ufficio sbattendo la porta.

Parcheggio la mia Audi davanti al pub dove i ragazzi stanno pranzando,compresa Demetra.

Entro nel pub,chiudendomi alle spalle la porta,creando un piccolo rumore,che fa girare la gente verso di me.

Adocchio con lo sguardo il tavolo dei ragazzi,ed a grandi falcata mi dirigo da loro.

Dopo aver preso posto vicino a Andrew,faccio un cenno del capo a mo' di saluto ai ragazzi.

Osservo Demetra che sorride con aria divertita a Zac,ormai sono come migliori amici,ma non mi preoccupo di Zac,è gay.

Brad prende parola <<Ti stiamo aspettando da anni,cosa stavi facendo>> <<Affari>> Demetra mi lancia un'occhiata trucida.

Mi chiedo se sappia che mio padre è tornato.

Quando ordiniamo,noto il cameriere filtrare con Demetra,ci manca solo che le nasconda il suo numero nel piatto.

I ragazzi parlano,io me ne rimango in silenzio con l'attenzione sul telefono,sono uscite le date degli esami che devo dare.

Un dettaglio che mi è sfuggito dirvi è che io studio legge,eppure sono il capo di gare clandestine,ma vedi un po come gira la vita eh.

Ho scelto legge per il solo volere della mia famiglia,vogliono che io diventi avvocato,studio ma so che non prenderò questa strada,ma oramai ci sono dentro, tanto vale continuare.

Anche se potrei continuare benissimamente a fare il modello,lavoro il quale mi permette,grazie al mio corpo,di mantenere i miei studi è le tasse della casa,i soldi delle gare li preferisco spendere in sfizi personali

Le portate arrivarono,ed il mio primo pensiero è lanciare un'occhiata sul bordo del piatto di Demetra dove ci sono una serie di numeri.

<<Tesoro mi dai il tuo piatto così lo assaggio>> non do il tempo di rispondere a Demetra,afferro il piatto, è con la forchetta lo assaggio,nel mentre tolgo la serie di numeri scritti con il pennarello sul piatto di Demetra.

Tutto ciò succede in una frazione di secondi proprio davanti al cameriere,che mi guarda scioccato.

Cosa ti aspettavi? Che ti lasciassi il via libera con Demetra? In un'altra vita magari,anzi no nemmeno in altre mille vite.

Restituisco il piatto a Demetra che mi guarda anche lei sconcertata.

<<Mhh buono>> mi pulisco con la lingua il rimanente di cibo sul bordo delle labbra.

Dopo aver finito di pranzare ed aver pagato il conto tutti insieme,ci alziamo dal tavolo raccogliendo tutti i propri oggetti personali,nel mio caso, sigarette è chiavi della macchina.

Mi prendo qualche secondo per osservare i vestiti di Demetra.

Indossa una camicetta bianca con i primi bottoni aperti,i jeans neri a zampa di elefante che le fasciano le gambe toniche ed il suo bellissimo culo,ed infine indossa degli stivali semplici col tocco,neri.

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