capitolo 15- Demetra

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Alzo il capo da cui proviene la voce.

Ivan.
Il padre di Damon.

<<Non posso dire lo stesso,Ivan>> mi fa un sorriso malefico <<Come sta tuo padre>> che stronzo,sono sicura che gli sarà arrivata voce che mio padre è morto.

<<Oh come se non conoscessi la risposta>> piego la testa di lato,squadrando bene la sua faccia.
Non è cambiato molto,qualche ruga in più è un leggero strato,per il resto...beh per il resto,sempre una faccia di merda.

<<Ho incontrato tua madre qualche giorno fa>> faccio un cenno col capo invogliando a continuare <<L'ho vista molto addolorata per l'accaduto>> <<Per fortuna non ha perso nulla di cui valeva piangere>>.
<<Arriverò al dunque. Voglio che tu stia lontano da Damon>> <<Figurati,non c'era bisogno che me lo dicessi tu>> assottiglia lo sguardo <<È successo qualcosa di cui devo venire a conoscenza>> se crede che gli dirò i problemi tra me è il figlio,beh poteva tornarsene da dove era venuto <<Nulla che rientri nei tuoi problemi>> <<Lo spero. Detto ciò,se non ti dispiace dovrei andare>> lo precedo andando a sedermi vicino ad un tavolo,non volendo sentire nemmeno il suo saluto.

Dopo un po' accendendo il telefono noto che sono l'una,cazzo.
Devo ritrovare Zac o dovrò arrangiarmi chiamando un taxi.
<<Scusate avete visto un ragazzo con gli occhi verdi e capelli rossi>> chiedo ad un gruppo con cui avevo visto stare insieme con Zac,un ragazzo dagli occhi blu e capelli corvini ride,dopo poco si rivolge a me <<Poco fa stava salendo le scale con un nostro amico>> <<Grazie>> non cedo mi abbiano ascoltato.

~~~

Apro la porta del bagno ma un ragazzo mi precede,pulendosi con le dita il bordo delle labbra,leggermente lucide. Non voglio immaginare cosa sia successo.

Mi faccio coraggio entrando. La prima cosa che vedo è Zac chiudersi la cerniera dei jeans neri.
<<Ti sei divertito>> mi appoggio con la schiena alla porta.<<Molto>> mi sorride malizioso <<Ne sono felice,credi di riuscire a guidare>> prova a venirmi incontro ma sbanda,lo soccorro immediatamente,mettendomi il suo braccio intorno al collo,così da non farlo cadere.

~~~

Scendiamo pian piano per le scale,passiamo davanti al gruppo dove ho chiesto l'informazione e Zac lì saluta con cenno del capo e,riserva un occhiolino al ragazzo corvino il quale ricambia con un sorrisino.

Usciamo dal locale,o meglio dalla capanna dove troviamo una Jeep nera lucida, so bene di chi è quella macchina.

Damon.

Lo vedo uscire dalla macchina,è dirigersi verso di noi. Mi lancia una veloce occhiata.
<<parece que no te he llamado>> "non mi sembra di averti chiamato" <<Твоя мама позвонила мне расстроенной, потому что ты не отвечал на сообщения, уже почти два часа. Я должен был отследить местонахождение твоего телефона>> "mi ha chiamato tua madre agitata perché non rispondevi ai messaggi,sono quasi le due. ho dovuto rintracciare la posizione del tuo telefono"
Preferisco non rispondere,sentendomi profondamente in colpa,appena saremo in macchina richiamerò mamma.

Dopo mezz'oretta sono riuscita a spiegare il tutto a mamma,anche se credo sia ancora arrabbiata,ma deve capire che può succedere e non bisogna farne un dramma.

Durante il tragitto Damon mi lanciava occhiate continue,ma appena si incrociano gli sguardi,distoglie lo sguardo.

Appena arrivati Damon mi aiuta a portare Zac nel suo appartamento,anche se Damon aveva proposto di lasciarlo davanti alla porta,ma ho insistito. Dopo quasi un'ora,ci ritroviamo davanti alla porta del mio appartamento,Damon mi fissa,vedo dal suo sguardo che vuole farmi una domanda ma sta valutando se farla o meno.

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