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Beatrix Armstrong, per gli amici Trixie, è una ragazza di 26 anni cresciuta a Chicago tra cene di gala e aste di beneficenza, in una realtà in cui non è tutto oro quello che luccica.
Quando però i...
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Resterò a Honey Falls.
È con questo pensiero che mi sveglio la mattina del mio secondo giorno di libertà. La mia macchina ha bisogno di qualche altro giorno per l'arrivo dei prezzi e comunque non è come se avessi altri posti in cui andare. In più ho la possibilità di fare un po' di esperienza con i bambini lavorando come babysitter per Hazel.
Honey Falls sembra davvero una bella città, quel tipo di città dove si conoscono tutti e si aiutano come possono, e credo sia proprio quello di cui ho bisogno al momento.
Mi alzo dal letto per incontrarmi con Hazel e portare Ashton a scuola. Ci siamo date appuntamento da Jake ed è davvero comodo il fatto che qualsiasi posto è raggiungibile a piedi, soprattutto data la mia mancanza di macchina al momento.
Sto giusto camminando per arrivare in caffetteria quando il mio telefono inizia a squillare.
"Ehy sorellina" dico rispondendo a Kayla.
"Sei abbastanza allegra per essere una fuggitiva" mi risponde la mia sorellina.
"E tu abbastanza allegra per essere figlia unica" osservo.
"Touchè" dice ridendo "Ma solo perchè mi sono trasferita dalla mia amica Jenny la mattina dopo che te ne sei andata"
Entro nella caffetteria salutando Jake e Logan con la mano. "Ehy Trixie, il solito?" mi chiede Jake.
"Si Jake, grazie" dico spostando leggermente il microfono dalla bocca.
"Chi era?" chiede Kayla mentre io prendo posto allo stesso sgabello di ieri per aspettare Hazel e Ash.
"Oh nessuno, solo il mio barista preferito" dico notando Jake avvicinarsi con il caffè.
"Vedo che ci siamo fatti già dei nuovi amici"
"Qualcuno" dico sorridendo.
"Ti invidio tanto, i nostri genitori mi stanno mandando al manicomio. Chiamano ogni ora per farsi dire dove sei" sbuffa Kay "quando pensi che potrò venire da te?"
"Dammi qualche altro giorno per sistemarmi Kay, poi saremo solo tu ed io" le dico cecando di rassicurala, so quanto deve essere difficile essere lì da sola.
"Non hanno provato a chiamarti?"
"Oh solo un centinaio di volte, più mille messaggi"
"Immagino tu non abbia risposto a nessuno"
"L'ho sempre detto che eri tu quella intelligente della famiglia" dico scherzando.
"Pensi ci sia qualche lavoro per me lì da te?"
Kayla ha passato gli ultimi 7 anni della sua vita a studiare per diventare avvocato, non l'ho mai vista tanto interessata in qualcosa come lo è per il diritto, le leggi e blah blah blah. È davvero ammirevole dato che gli unici tre esami di legge che ho dovuto dare all'università sono stati una tortura per me, ma lei è davvero bravissima in quello che fa. I miei non hanno avuto da ridire sulla sua scelta perché "Un'avvocato in famiglia fa sempre bene", testuali parole di mio padre.
