Viego lo guardò. Si sentiva così meravigliato dal suo cervello, della velocità con cui quell'ammasso di neuroni aveva collegato correttamente le tessere del puzzle. "No. No dai. Non ci credo. Millie mi aveva detto che erano solo grandi amici."pensò; il poveretto credette persino di star sbagliando. Gli occhi verdi erano sorpresi, così increduli da essere spalancati, obbligando le sopracciglia ad inarcarsi in una curva ampissima. "Ti prego, non farmi domande, ragazzo mio." Questo disse Jack, non appena vide il re aprire la bocca per pronunciare il nome della demone. Viego provò a parlare di nuovo, credeva di riuscire ad aiutarlo dicendogli di farsi avanti; di andare da lei, prenderla per la vita e dirle quanto l'avesse sempre amata specchiandosi vicendevolmente negli occhi, ma Jackson lo mise a tacere di nuovo prima che riuscisse a pronunciare la prima sillaba.
- Non ti preoccupare figliolo, prima o poi glielo dirò ma ora non è il momento giusto. –
- Non sarà mai il momento giusto. -
- Viego, non è gentile rimproverare un uomo della mia età per –
- Non la sto rimproverando, solo... Senta, io ho gettato in Rovina un intero mondo per riavere mia moglie e sto lottando ancora oggi per riaverla. Dovrebbe lottare anche lei per chi ama, signore. –
Jackson sorrise nell'udire quel tono determinato, mentre Viego si affrettò a tagliare il contatto visivo e a chiedere umilmente perdono per aver osato alzare così tanto la voce. Le guance gli andavano a fuoco per l'imbarazzo, credeva di aver rovinato tutto per uno sciocco errore. Il panico saliva piano piano, era convinto di aver appena gettato via ogni speranza di avere una vera figura paterna dopo anni ed anni in cui dovette viverne privo. Una terza carezza sul capo lo portò a risollevare lo sguardo verso il Padre, il quale ancora conservava un tenue sorriso spigoloso. Gli occhi si fecero lucidi per un attimo; l'estrema bontà di Millie aveva un precettore. Viego se lo domandò: era questo quel che significava avere un padre? Si scrutavano, il tempo era immobile e al tempo stesso non smetteva mai di far sentire il suo battito. Un maestro, un mentore, una guida. Viego decise di sua iniziativa di affibbiare quel ruolo al padre dell'amica. Se nel profondo il Re in Rovina era reputabile il Primo Ruiner, quel ragazzo vedovo avrebbe dovuto come minimo informarsi maggiormente su Cosa siano questi Ruiner, queste efflorescenze della Rovina. Lo avrebbe aiutato come minimo a controllare meglio la Nebbia, magari anche lui avrebbe imparato a fare quel trucchetto da Ruiner a lui sempre tanto piaciuto.
- Dovresti uscire e svagarti un po', figliolo. È davvero una bellissima giornata oggi, si sta bene. –
- Signor Culligun, mi chiedevo se poteva insegnarmi ad essere un Ruiner, come lei e sua figlia. –
- Io ti ringrazio moltissimo, mi lusinghi con queste parole Viego, ma tu sei il padre di ogni Ruiner. Non sono all'altezza di insegnare al nostro sovrano. –
- Ma io non so niente di quello che la Rovina ha creato ! Non ho nemmeno idea di cosa io sappia fare oltre che la macchina del fumo vivente ! Lei dice che sono il padre dei Ruiner, ma io non voglio essere un padre degenere che non conosce nulla su i suoi figli. –
- Non oserei mai pormi sopra il mio re. Un bagno di umiltà è necessario anche a gli uomini della mia età di tanto in tanto. Sono certo che esista qualcuno di –
- Mi ascolti ! – il tavolo suonò come un cimbalo - Nessuno potrebbe essere più illuminante di lei! –
- Viego –
- Quindi, la prego! Mi insegni ad essere un Vero Re dei Ruiner! –
- E va bene... ma a due condizioni. Primo: voglio tu viva la tua vita. Voglio che tu esca da quella porta, che ti diverta, che ti faccia degli amici. Voglio vederti tornare a casa tardi perché sei rimasto sul tetto a guardarti le stelle, voglio vederti all'opera per trovarti un hobby o un lavoro per imparare a conoscere la vita. Voglio che tu sia Viego, un ragazzo di Battigia, l'amico di mia figlia Millie, non il Re in Rovina. –
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(Revisione In Corso) ABSOLUTION II (IT)
FanficSono passati secoli da quando il Re in Rovina cadde per mano degli eroi: le Sentinelle della Luce. La prigionia nella pelle di pietra e l'esilio nella sala del trono sono finalmente giunti al loro epilogo. Era il 990 D.N. quando il mondo conobbe...