Lyra Cassiopea Black, Harry Potter e i suoi amici dovranno affrontare un viaggio nel passato di nuovo.
Dovranno far vedere ai studenti, professori e famiglie del 1975 i film della loro vita.
Lyra, conosciuta per la ragazza che non era sopravvissuta...
La visione di schiuma delle onde causate da una tempesta, ora sono visibili sullo schermo. L'inquadratura si alza facendo vedere una catapecchia posizionata sopra a dei scogli, un posto isolato dal mondo. Dentro questa casa, si poteva vedere Harry, che si rigirava per una posizione comoda, nonostante dormisse per terra. Il russare di Dudley era solo una cosa aggiuntiva che non permetteva al povero ragazzo di prendere sonno.
"Ti facevano dormire per terra!!" James era furioso, suo figlio, quello era suo figlio, e stava dormendo per terra... Si ripromise di dar ad Harry la miglior infanzia che tutti i bambini desiderano. Gli darà una bella camera accogliente, lo vizierà di tutte le cose, ma soprattutto gli insegnerà ad andare sulla scopa.
'Ancora cinque minuti' si ripeteva Harry in testa. Il ragazzo udì qualcosa scricchiolare all'interno della capanna. Sperò che il tetto non crollasse. Harry disegnò una torta sul pavimento con la montagna di polvere e terra che ricopriva la superficie. Trenta secondi... venti... dieci... - disegnò le candeline- tre... due... uno. "Esprimi un desiderio, Harry" sussurrò tra se e se, soffiando sulla torta facendola così sparire.
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"Che tristezza" disse Sirius, ricevendo una gomitata nelle costole da sua figlia. "Non si dicono queste cose, papà!" Gli disse subito dopo. Sirius spalancò gli occhi, sbalordito da quello che aveva appena sentito, sua figlia lo aveva chiamato 'papà' per la prima volta. Lyra realizzò quello che aveva appena detto e abbassò testa, rossa in viso. "Moony hai sentito!" Cercò di sussurrare, ma uscì più alto del previsto preso dalla felicità "Mi ha chiamato papà!" E questa piccola interazione tra padre e figlia fece solo che scaldare i cuori a tutti nella sala, compreso quello della zia psicopatica.
BUM! Tutta la catapecchia fu scossa da un brivido e Harry saltò su a sedere di scatto fissando la porta. Fuori c'era qualcuno, che bussava chiedendo di entrare.
BUM! Bussarono di nuovo. Dudley si svegliò di soprassalto. Vernon e Petunia si precipitarono giù per le scale per capire cosa stesse succedendo. "Chi... chi... chi va la?" Vernon disse con in mano un fucile.
"Ha un fucile?!" Urlò un tassorosso, che viene dal mondo dei babbani. "Che cos'è? È pericoloso?" Chiese Arthur, curioso di come i babbani fanno le cose senza la magia. "Un secondo e sei morto" rispose un altro studente. "Se lo prendi nel punto giusto, se no la morte è lenta e dolorosa" rispose Lyra, molto esperta in questi argomenti. "Ma ci si può salvare se portato in ospedale in tempo" disse Lily guardando suo nipote. "Non tutte le volte" controbatte Cass.
Un rumore ancora più forte di prima si sentì e la porta si sfondò. In casa entrò un uomo che era il triplo di Zio Vernon. Petunia e Dudley urlarono dalla paura. Harry senza farsi ne sentire ne vedere, si nascose dietro la sporgenza del caminetto. L'uomo guardò in basso verso la porta sfondata e poi si rivolse agli adulti "Scusate tanto".
