Lui era lì, come ormai faceva da tempo immemore, sempre al solito posto, all'alba di quel giorno che cambiò le sorti della sua vita,ma anche le sorti di tutti gli altri, ricordato da tutti...ma nel modo sbagliato.
Aveva lo sguardo fisso verso il nulla più totale, continuando a guardare quella distesa di acqua infinita che rifletteva la luce opaca del sole che si era appena affacciato al nuovo giorno...era perso ormai nella sua mente usurata dal tempo ma che ricordava perfettamente ogni singolo atto accaduto, ogni singola azione compiuta....e aimè anche ogni singola bugia che è stata raccontata nel corso dei secoli.
Si perché sono passati tanti secoli da quell'atto, da quel momento...da quella rivoluzione che aveva proggettato non solo per lui...ma per loro...eppure quando lo vide puntargli dritto verso di sé quella spada seppe di aver perso in partenza...lui lo aveva sconfitto ben due volte quel giorno che segnò l'era dei tempi.
Non si pentiva di aver perso quel "prestigio" ma era addolorato per aver perso il suo amore eterno, colui con cui avrebbe volentieri trascorso l'eternità, un tempo che non gli sembrava tanto lungo, aveva visto un futuro luminoso pieno di gioia e amore....ma quel futuro si dissolse come fumo nell'aria.
Ora non riusciva neanche a vedere il domani..passava le sue giornate perché costretto da una vita immortale, ma che senso ha una vita longeva senza aver accanto colui che desideri?-Lo aspetti ancora?-.
Non si voltò neanche udendo la voce del suo più fidato amico, come ogni anno in quel giorno era impeccabile,aveva cercato di ordinare quei suoi capelli rossi e ricci, aveva indossato il suo completo più bello, ogni anno ne acquistava uno diverso, quest'anno aveva optato per un grigio fumo, con una camicia nera sotto la giacca leggermente aperta che lasciava intravedere quel ciondolo che ormai portava sempre con sé...che gli ricordava che ciò che avevano vissuto era reale.
Aveva evitato di mettere cravatte o papillon, i pantaloni fasciavano perfettamente le sue gambe arrivando proprio all'altezza della caviglia .Doveva essere impeccabile...magari quell'anno, il suo amato sarebbe tornato da lui, facendo ammenda per il grande errore commesso...si lui ci sperava ogni anno...riuniti come una volta...come lui ricordava con estrema gioia.
Sì! lo stava ancora aspettando...
-Non verrà neanche quest'anno..-
-Astaroth...va via, lasciami solo in questo giorno-
Si era deciso a rispondere, voleva essere solo in quel momento, non voleva sentire altro che i ricordi lontani di quel giorno di secoli e secoli fa..ma che ancora oggi gli procuravano una sofferenza incredibile...perché di tutte le conseguenze che quella sconfitta portò solo il dolore gli sembrava la sua vera punizione.Un amore strappato...
Un tradimento avvenuto, che aveva portato odio....
Come può un amore tanto intenso trasformarsi in puro odio?...ancora non se ne capacitava.
-Lucifero...non puoi continuare così per l'eternità- continuò Astaroth cercando di convincere il suo amico,nonché Signore.
Era ormai da troppo tempo che lo vedeva così, e ogni volta in quel maledetto giorno il suo dolore non faceva altro che consumarlo...anno ...dopo anno...
-Astaroth, ti ho chiesto di andartene, sai benissimo che in questo giorno non voglio avere nessuno attorno- aveva finalmente affermato Lucifero guardandolo con i suoi occhi ormai diventati rossi colmi di tristezza e nostalgia.
-Come desideri mio Signore...ti aspetto alle porte del regno- e detto questo aprì le sue grandi ali nere e se ne andò lasciandolo come ogni volta lì a guardare il vuoto.
Lucifero non usciva mai dal suo regno, non amava particolarmente andare sulla terra, non sopportava gli uomini, gli considerava davvero ingenui, si tramandavano racconti senza conoscere la verità dei fatti...come la storia di quella battaglia..."la battaglia celeste" loro non erano a conoscenza di come si svolsero realmente le cose...non conoscevano il vero motivo che scatenò quella rivolta nel regno di Dio.. ignoravano il vero motivo per cui Lui si ribellò al Signore Onnipotente.
Conoscevano solo le bugie che il loro stesso Dio gli aveva detto...e sia lui che L'arcangelo Michele lo sapevano perfettamente.
Ma la terra era l'unico punto d'incontro tra il regno degli inferi e quello dei cieli e in quel giorno tanto triste sperava di poter rincontrare l'arcangelo che lo aveva spinto a ribellarsi ...
Quel giorno lo ricordava perfettamente anche l'angelo.. aveva cercato di dimenticare in tutti i modi ,sperando che con il tempo quel ricordo sarebbe scomparso..ma fu tutto vano...era ancora nitido.
Ricordava perfettamente quegli occhi blù come il mare, ipnotici e travolgenti che aveva ammirato in tanti momenti diversi trinsi di lacrime quando lo vide sguainare la spada...ma non aveva avuto altra scelta.-Fratello, dovresti prepararti per festeggiare, oggi si ricordano le tue gesta e la nostra Vittoria sui traditori- disse felice Gabriele .
-Ne sono consapevole, ma credo che quest'anno non vi parteciperò- rispose Michele...quell'anno non aveva alcuna voglia di rivangare quel momento...quei momenti, era passato troppo tempo ...e troppe volte aveva mentito.
-Sai benissimo che non puoi rifiutarti, ordini di Dio, come ogni anno vuole raccontare la storia che si svolse secoli e secoli fa, vuole far conoscere la sua sconfitta a tutti-
Michele lo sapeva benissimo...e sapeva da sempre che quella storia raccontata da anni era falsa...in realtà nessuno a parte lui, Lucifero e Dio sapeva ...neanche i suoi fratelli.
E come ogni anno si recò alle porte del suo Signore, di colui che aveva scelto di servire fino alla fine dei tempi.
-Michele entra, questo giorno appartiene a te, stasera festeggeremo la tua Vittoria e il nostro trionfo-.
-Come desidera mio Signore- si inchinò Michele per rispetto .
-Non sembri felice, qualcosa ti turba?-
-Signore, mi chiedevo se la mia presenza sia necessaria questa sera-
-Michele ne abbiamo già parlato, e di fondamentale importanza, bisogna raccontare e mostrare colui che ci ha condotti alla Vittoria contro i caduti-
Canzonò come ogni anno Dio.-Cero Signore...scusi l'impertinenza-.
Continuò Michele abbassando il capo per scusarsi con il suo Signore.-Come ogni anno da secoli e secoli in questo giorno tuo fratello Gabriele rammenta agli umani la vittoria degli angeli...credo che quest'anno affiderò questo compito a te Michele, vedrai che l'amore degli uomini riuscirà a ridarti gioia e serenità. -
-È un onore Signore-.
-Parti mio Arcangelo fidato, rammenta agli uomini la tua e la nostra storia, ritorna al tramonto per celebrare il nostro trionfo-.
E detto questo Michele fu congedato da Dio.
Comunicò la decisione del Signore a suo fratello che fu più che lieto di evitare di andare sulla terra a portare la solita novella, era stanco di essere l'angelo messaggero.
Anche se aveva milioni e milioni di anni a volte si comportava come un bambino dalle ali spennacchiate.Michele si preparò, sistemò perfettamente i suoi lunghi capelli biondi raccolti da una mezza coda, notò come i suoi occhi chiari come un cielo in estate fossero tremendamente sempre più spenti in quel giorno, sistemò la sua camicia bianca accompagnata da un cravatta rossa, indossò i suoi pantaloni anch'essi bianchi e una giacca bianca con polsini rossi..i tempi delle armature e degli stivali era ormai passato da un pezzo, ora avevano "Divise" più moderne per compiere missioni angeliche.
Aprì le sue maestose ali bianche candide come la neve che fioccava il giorno di Natale e si precipitò sulla terra per portare a compimento la missione che il suo Dio gli aveva affidato .
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"La Battaglia Celeste"
FantasyTutti conoscono questa storia , tutti conoscono l'inizio e la fine di questa storia, definita anche semplice e a tratti banale...ma nessuno conosce la veridicità di quella storia... Nulla è come sembra, le motivazioni che spinsero all'inizio della g...