3: Le casate

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Julie's POV
Abbassando lo sguardo notai la McGranitt che, senza fare rumore, collocava uno sgabello a quattro gambe davanti agli allievi del primo anno. Sopra lo sgabello mise un cappello a punta, da mago. Era un cappello tutto rattoppato, consunto e pieno di macchie. Poi quest'ultimo si contrasse. Uno strappo vicino al bordo si spalancò come una bocca, e lui cominciò a cantare:
Forse pensate che non son bello,
ma non giudicate da quel che vedete:
io ve lo giuro che mi scappello
se uno migliore ne troverete.
Potete tenervi le vostre bombette,
i vostri cilindri lucidi e alteri,
son io quello che a posto vi mette
e al mio confronto gli altri son zeri.
Non c'è pensiero che nascondiate
che il mio potere non sappia vedere,
quindi indossatemi e ascoltate
qual è la Casa a cui appartenere.
È forse Grifondoro la vostra via,
culla dei coraggiosi di cuore:
audacia, fegato, cavalleria
fan di quel luogo uno splendore.
O forse è a Tassorosso la vostra vita,
dove chi alberga è giusto e leale:
qui la pazienza regna infinita
e il duro lavoro non è innaturale.
Oppure Corvonero, il vecchio e il saggio,
se siete svegli e pronti di mente,
ragione e sapienza qui trovan linguaggio
che si confà a simile gente.
O forse a Serpeverde, ragazzi miei,
voi troverete gli amici migliori,
quei tipi astuti e per niente babbei
che qui raggiungono fini e onori! Venite dunque senza paure
e mettetemi in capo all'istante;
con me sarete in mani sicure
perché io sono un Cappello Parlante!

Detto ciò il Cappello tornò al suo stato iniziale. La McGranitt prese parola "Quando chiamerò il vostro nome, metterete il cappello in testa e vi siederete sullo sgabello per essere smistati".

L'ansia era palpabile, nonostante tutto però mi sentivo pronta a sedermi su quel maledetto sgabello.

La professoressa cominciò a nominare i primini in ordine alfabetico. Arrivata alla zeta disse "Cari ragazzi, quest'anno abbiamo due studentesse venute da molto lontano, si sono trasferite qui e frequenteranno il quarto anno di studi, ora verranno smistate anche loro".

Se prima c'era la possibilità che qualcuno non ci stesse guardando ora era certo che avevamo gli occhi di TUTTI puntati addosso.

"Hill Amelia"

Ams si sedette e la professoressa le posò il cappello in testa, che cominciò a parlare. "Noto un grande coraggio, ma anche una grande lealtà." Aspettò due secondi e poi gridò un "TASSOROSSO!"

Amy sorrise come non mai correndo verso la tavolata gialla e nera seguita dall'applauso dei suoi, ormai, compagni di casata.

"Jones Juliette" il cuore mi batteva all'impazzata, lo sguardo di Fred e Ginny, che speravano nel mio destino in Grifondoro, lo sguardo comprensivo di Amelia che aveva capito la mia preoccupazione, ed in tutto ciò mi sedei su quel maledetto sgabello sperando di finire nella casata giusta, anche se mi avrebbe causato non pochi problemi.

"Mmh... Difficile qui. Vedo una grande intelligenza, ma anche lealtà, coraggio, furbizia ed astuzia. Io so perfettamente te dove vorresti andare, ma ne sei sicura? So che non vuoi deludere i tuoi amici, ma capisco che quella sarebbe la casata giusta per te. Allora ok"

*Giuro che se non la smette di dire a cosa sto pensando lo faccio in mille pezzettini* questo era tutto ciò che mi venne in mente in quel momento, non doveva rivelare che avevo il timore della reazione dei Weasley nel sapere che sarei finita in.. "SERPEVERDE!!"

Ed ecco che lo sguardo ricolmo di speranze di Ginny si spense, mentre Fred spostò semplicemente la sua attenzione su qualcos'altro. All'inizio ero leggermente triste, ma non appena vidi la tavola con i miei nuovi compagni che mi acclamavano non ce l'ho fatta e sono corsa tutta contenta al mio posto. Ero nella casata dei miei sogni, lo sapevo da quando ho letto il primo libro che io appartengo alle serpi, non mi doveva importare un fico secco di ciò che pensano i grifoni, sapevo quanto valeva la mia casata e non l'avrei abbandonata per nulla al mondo.

Two words collided //Fred WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora