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Darcy pov

Sto seguendo quegli uomini da ormai 5 minuti, mi incuriosiscono mi intrigano, ora stanno attraversando il campo da mostra dell'asta e li spio da dietro un muro stando molto attenta a non essere vista. "Thomas Shelby" ha urlato uno sconosciuto e subito dopo un colpo di pistola rimbomba nello stabilimento. Nei momenti successivi sono velocissima, reagisco d'impulso, come se il mio cuore e la mia testa fossero scollegati e i miei sensi avessero preso il sopravvento. Le mie mani non tremano, sono fredde, spietate e in un millesimo di secondo trovo la pistola nascosta sotto la gonna , prendo la mira e BANG!

Mi svegliai urlando come le due notti precedenti, avevo le lacrime che mi offuscavano la vista ma mi alzai lentamente, e ancora stordita mi sedetti sul lussuoso divanetto di raso rosso ai piedi del letto. Nascosi lentamente il viso tra le gambe e con le mani tra i capelli cominciai a pensare. Avevo ucciso una persona, un tempo dove c'era stato un uomo ora, c'era un essere senza vita, senza respiro e senza anima. Velocemente dovetti alzarmi, prendere il primo contenitore per poi vomitarci dentro. Guardai verso la finestra, era l'alba e tra poche ore mi sarei dovuta svegliare, quindi dopo un bagno caldo, preparato gentilmente dalla domestica, mi infilai la tenuta da equitazione e passando di nascosto per le cucine rubai una mela e due carote. Arrivata nelle scuderie mi avviai verso il box di Boy, il mio bel castrone sauro di 15 anni. E con me da 11 anni da quando mio padre me lo aveva comprato ad un asta, ed era stato amore a prima vista. Appena mi vide da infondo il corridoio nitrì felicemente e corsi verso di lui, tirai fuori le due carote e gliele porsi. Lui me ne strappò di mano una e la mangiò "Avete proprio un bel legame" dietro di me si palesò mia sorella. "Oddio May mi hai fatto prendere uno spavento!" e lei si scusò. "Oggi sul tardo pomeriggio andremo a Birmingham per prendere la cavalla del signor Shelby, vorrei mi accompagnassi anche tu..." fece una pausa e continuò "perché potresti imparare qualcosa e mi sembra che i vostri caratteri siano molto più simili" "mi stai dando della delinquente?" dissi e lei strabuzzò gli occhi "Quante volte ti ho detto di non guardare nella mia roba privata?" mi rimproverò "E quanto è servito farlo?" domandai di rimando "Non molto..." "Okay May a che ora mi devo far trovare davanti casa?" chiesi "per le 17 dovrebbe andare bene" "Ah, Darcy vestiti bene niente, pantaloni e stivali per montare, mettiti un vestito sei una donna ormai comportati come tale" mi disse andando via e facendo in modo che mi sentisse la presi in giro "Va bene mamma".

Finn pov

Io e John corremmo verso la bisca* di famiglia e arrivati davanti trovammo una bellissima auto parcheggiata proprio li davanti ma eravamo in ritardo, quindi mio fratello prese le chiavi ed aprì la porta. "Cazzo c'è una Riley spettacolare là fuori e senza nessuno a controllarla!" disse John estasiato. "John, Finn, queste donne dicono che addestreranno la cavalla di Thomas" parlò sua moglie. A quelle parole quasi mi immobilizzai, ma continuai a camminare fino ad arrivare vicino a mio fratello, che si era posizionato davanti le nostre ospiti. "Si, c'è le ricordiamo bene!...Vero Finn?". "John tappati la bocca" lo intimai a denti stetti. Parlavo ad Isaiah di quella ragazza da due giorni ormai e lui ovviamente non ha perso tempo a prendermi per il culo e a dirlo a mezza Birmingham, compresi i mei fratelli. A distogliermi dai miei pensieri fu proprio la sua voce "Allora noi saremmo venute qui per la cavalla, ma a quanto pare vostro fratello è in ritardo e io mi sto annoiando, avete una sigaretta?" senza pensarci ne presi una dal pacchetto dalla tasca interna della giacca, gliela porsi , e aspettai che se la mettesse in bocca per avvicinargli un fiammifero per farle accendere. Eravamo così vicini quando arrivò mio fratello "Scusate il ritardo, una questione familiare. Esme aspetta ancora un minuto prima di aprire" disse Tommy entrando nella sala scommesse, mi guardò male, perché appena aveva accettato di lasciar domare la puledra alle scuderie Caldeton ero entrato nel suo studio per un lavoretto che mi aveva assegnato e mi aveva detto (anche se penso fosse più un ordine) che non si va a letto con gli affari perché poi le cose si complicano. "Vi faccio fare un giro?" parlò di nuovo Tommy facendoci cenno di andare nei nostri studi a lavorare riservandomi un occhiataccia.

Darcy pov

"Vi faccio fare un giro?" propose Thomas Shelby e May acconsentì per tutte e due. Mente guardavo i fratelli più piccoli entrare in due stanze diverse. "Accomodatevi" quando attirò la mia attenzione, io e mia sorella cominciammo a girare per l'edificio andando alle parti opposte, io verso dove erano scomparsi Finn e John Shelby e mia sorella verso Esme. "Quello è l'ufficio di mio fratello Artùr" disse rivolgendosi a May e girandosi verso me "Mentre lì ci sono gli studi di Finn e John". " E lì è dove annunciamo cavalli e fantini" indicò davanti a se. "Tutto così? In bella vista? E la polizia?" domandò mia sorella. Lui fece per rispondere ma lo anticipai "Mi sembra ovvio, non ha bisogno di nascondersi...May appena arrivate a Small Heath ci hanno quasi ucciso, ma è bastato il nome Shelby per essere scortate fino a qui davanti come se fosse la dimora di un re" siccome non parlò continuai "Ad occhio e croce direi che li pagate almeno 4 sterline, ditemi che mi sbaglio". Un piccolo sorrisetto si fece spazio sull'uomo davanti a noi "Complimenti signorina Caleton, grande intuito" a quel punto sorrisi anche io "Grazie, ma chiamatemi Darcy, essere chiamata con il cognome mi fa sentire vecchia" "Okay Darcy" fece una pausa ma ricominciò subito "È per la mia puledra che siete qui giusto?" "Corretto" rispose May. Allora uscimmo in strada io, May e i fratelli Shelby, girammo un po' per il quartiere e ci fermammo in mezzo alla strada, dopo neanche un minuto da in fondo alla strada sbucò la cavalla portata alla longhiana da un uomo che ricordavo dall'asta. "Sembra in ottimo stato, considerando che non ha mia galoppato" constatò May ed io accennai un assenso che venne notato da quasi tutti. "Curly è l'addestratore più bravo d'Inghilterra" disse John e allora May "Il nostro stalliere avrebbe da ridire" "Ma il nostro Curly è cavallo nell'anima" parlò Thomas. "È una cavalla fortunata, ma non mi piaccio le corse lì picchiano i cavalli" disse prima di andarsene. "Signor Shelby, come la dobbiamo chiamare?" domandai "Chiamatemi Thomas" "E potete chiamarla...Il Segreto Di Grace" "Va bene Thomas, il rimorchio a che ora arriva?" chiesi. "Alle 19 e 30" a quel punto Finn che era sempre stato zitto parlò "Potremo portarle al Garrison, anche se a quest'ora sarà pieno di persone" "Il Garrison?" domandai mente lo guardavo negli occhi e potei giurare di aver visto un filo di rossore tra le sue guance". È il pub di nostro fratello Artùr" rispose al suo posto John. A quel punto i miei occhi divennero a cuoricino "Un pub? Io amo i pub! c'è posto per ballare?" Questa volta a rispondermi fu Thomas "Si c'è del posto per ballare, ma propongo di farci un whisky. Avete l'età per bere?" lo guardi di sbiego offesa " Ho 18 anni Thomas" dissi marcando il suo nome. "Bene. allora prossima tappa il Garrison" quasi urlò John.

*bisca: sala scommesse

Angolo autrice🌈🐸

Grazie mille per aver letto questo secondo capitolo e se volete lasciate una stellina ★

Tra cavalli e whisky | Finn ShelbyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora