Autumn Leaves

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In ogni parco che si rispetti c'è sempre una panchina solitaria, una di quelle di cui nessuno si interessa, perché troppo soleggiata, fredda, scomoda, vecchia o semplicemente lontana dal resto della gente.

E in ogni gruppo, c'è sempre una persona, come questa panchina. Una persona spesso in lotta con sé stessa.

Lei era sempre stata quella solitaria, le persone non le piacevano e lei non piaceva alle persone.

Solo uno, su sette miliardi era stato in grado di capirla, nella sua solitudine.

Era stato sempre al suo fianco.

Non l'aveva mai lasciata da sola.

Lui era.

Non lo è più ormai.

Nel parco, la panchina e la ragazza si sono incontrate. Si sostengono a vicenda.

Lei, fissando le foglie cadere, immaginava i bei momenti passati con quel ragazzo.

Perché ormai erano solo ricordi.

Solo foglie che erano verdi, piene di speranza, ma che col tempo erano diventate prima gialle, di invidia, poi rosse, di rabbia, infine marroni, pronte a morire.

Sul laghetto le foglie scivolavano.

Barche sul mare. Navi che l'avevano portato lontano da lei, irraggiungibile.

«se affondi tu, affondo io. Affondiamo insieme»

Quella frase le si era stampata nella mente, nel cuore.

Era un pomeriggio di anni prima, non era da molto che si conoscevano, ma si era da subito instaurato tra loro un legame, anche se all'inizio non sembrava amicizia.

Il compito di matematica spaventava tutti, ma le possibilità di chiedere un aiuto al compagno di banco ci sono sempre state.

Lei era una di quelle brave, ma quell'argomento non l'aveva capito.

Lui neanche.

E quella frase, inizialmente ad indicare il voto, diventò la frase della loro amicizia, e della fine di questa.


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Ispirazione: testo e citazione

Sheeran's Songs {one shots (ITA)}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora