Bloodstream

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Sono stufa di questo letto di ospedale.


Non ne posso più.

Perché doveva succedere proprio a me?


Già la malattia non è una bella cosa, ma proprio in ospedale dovevo stare.

Ce l'ho con me stessa, e anche il mio corpo ce l'ha con me. Si rivolta e cerca di morire. Ma non voglio lasciarglielo fare. Lui non deve decidere la mia fine, quella voglio sceglierla da me.


Leucemia.

Fa paura solo come parola, ma quando la si prova non è come ce la si aspettava. Diciamo che la maggior parte delle volte si sottovaluta. Non si capisce realmente la gravità della cosa. Non si è consapevoli davvero di quello che può comportare.

Morte

L'unica parola che mi ronza in testa.

Mi dico che devo reggere, continuare.

In realtà mi distruggo da dentro. Non solo non so controllarmi, ma rischio ogni volta per qualcosa di diverso (cosa rischio? in realtà niente, perché la vita così non rispecchia il vero senso della parola).

Se non morirò per malattia, allora sarà tentato suicidio perché non posso più sopportare il dolore.

O per depressione e sfinimento.

Sicuramente non rischio la perdita della "vita" per noia. Non c'è noia nella mia giornata. Sono sempre impegnata a pensare a modi in cui potrebbe essere il mio futuro.

Ma tra che si potranno realizzare ce n'è uno solo.


Un mazzo di fiori. Un cancello arrugginito. Dei ciottoli sui sentieri tutti paralleli.

File di lastre tutte uguali, coperte da uno strato di neve.

Un lumino.


Ultimo sogno, ultima notte.

Per favore raggiungimi, e dimmi che non ho passato tutto questo per niente. Il confine della ragione invece è ormai dietro di me. La pagina su cui è scritta la mia vita si sta scollando.



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Ispirazione: titolo e alcune frasi del testo (all the voices in my mind - calling out across the line - ripping out the pages)

Sheeran's Songs {one shots (ITA)}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora