Era una casa grande, formata da molti mattoncini, alta tanto quanto il bambino che la osservava attraverso il vetro.
Lui si girò verso il nulla e prese a raccontare, immaginando di muovere i personaggi di plastica
《Stuart sta entrando dalla porta, che è rossa, sul lato sinistro della casa. La casa è grande, colorata di un azzurro cielo. Nel punto dove il primo piano incontra il secondo c'è una striscia bianca, e appena al di sopra c'è una finestra rotonda. Qui Stuart vive solo con mamma e papà. Ma quel giorno, Stuart, prima di entrare, alza gli occhi e vede una figura nell'oblò. È la sua sorellina, che gli mancava tanto, da quel giorno. Non la vede ormai da tre anni, è cresciuta, ma ha ancora quell'aspetto giocoso che aveva pochi istanti prima dell'incidente che li separò. Eh, sì, Stuart era morto insieme ai genitori, ed ora la sorella era venuta a fargli visita, forse per poco, forse per sempre.》
E quando tornò a fissare la vetrina del negozio di giocattoli, vide un riflesso accanto al proprio.
Il suo migliore amico non l'avrebbe abbandonato come aveva fatto Stuart con la sorella. No, lui si sarebbe svegliato da quel sonno cattivo.
E, pensando a questo, tirò la mano della madre e si allontanarono insieme dalla vetrina.E a Stuart, vedendo tutto ciò, spuntò un sorriso e permise al bambino di tornare tra i vivi, dal suo migliore amico.
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Ispirazione: titolo
(Scusate, storia mi fa questo effetto)
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Sheeran's Songs {one shots (ITA)}
Short StoryLe storie ispirano canzoni. Le canzoni ispirano storie. E ognuna di quelle di Ed ne può raccontare a decine, che dico, centinaia. (possibilmente leggete con il sottofondo) (Non è una fanfiction, quindi per i non-fan/haters di Ed, potete legg...