«beh, allora? Ti hanno presa? Raccontami tutto nei particolari»
Sono appena rientrata dal colloquio già Iris mi si attacca alla giugulare. È lei che ha trovato l'annuncio sul giornale per un misterioso impiego ben pagato: stava leggendo i necrologi, come ogni mattina, nella malcelata speranza che uno scultore semisconosciuto al quale aveva comprato una orrida scultura a forma di culo ci restasse secco rendendola finalmente e meritatamente (per essersi tenuta in salotto anni quel culo moscio porcellanato) ricca da fare schifo, quando l'occhio le è caduto sull'annuncio. Da due anni lavoro in un regime di semi-schiavitù presso lo studio legale di mio zio, sono una praticante sulla carta, schiava sottopagata nella realtà, alla quale viene appioppato con poco garbo e poca delicatezza tutto quello che gli altri non vogliono fare. Fotocopie, archivio, leccare francobolli, fare il caffè, servirlo avendoci prima sputato dentro. Avevo bisogno di una svolta. Sottopagata, sfruttata, con colleghe impossibili e la segretaria senior che mi tratta da idiota, quell'annuncio faceva al caso mio, avevo pochissimi motivi per restare a fare solo la serva della gleba, pochissimi come gli zeri sul mio conto in banca e quelli sulla mia busta paga, miserabili come le possibilità che ho con il figlio del socio Matusalemme di mio zio, specialmente dopo le figure da idiota che sono riuscita a collezionare. Un lavoretto extra mi serviva, anche solo per distrarmi e tentare di riequilibrare il karma. In una vita precedente devo essere stata Erode, visto che non me andava una giusta.
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Pratica forense e tanti guai
ChickLitZelda è un quasi avvocato, sta completando il tirocinio nello studio dello zio dove tutti la considerano una buona a nulla. A complicarle ulteriormente la vita ci si mettono il giovane socio, un cliente affascinate e un congresso imminente.