I'm ready.

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Non è mai troppo tardi per
essere ciò che avresti voluto essere.

HO sempre pensato che il dolore fosse una parte di noi e per mandarlo via avessimo bisogno di tempo, ma come possiamo velocizzare il tempo per non soffrire? Era una domanda che viaggiava nei miei pensieri da molto tempo ormai.

<<A che cosa pensi?>> a distrarmi dai miei pensieri era proprio la mia migliore amica, Raily Brown.

<<Niente, è che non sono molto convinta di venire con voi questa sera.>> succedeva poche volte che io le mentissi ma non volevo farle capire che nonostante fossero passati tanti anni io continuassi a provare quel dolore.

<<Rilassati, sarà una serata tranquilla e vedrai che finirà subitissimo e in un batter d'occhio ti ritroverai prontissima per la tua ora del sonno.>> mi prese la mano e inchiodò i suoi occhi marroni nei miei trasmettendomi quella fiducia che solo lei era in grado di fare.

<<E stasera ci saranno tantissimi ragazzi carini magari, qualche fortunato riuscirà a buttare giù tutta quella corazza che ti sei creata attorno al cuore.>> indossò i suoi tacchi e rifflettei su quello che mi disse.
Avevo sofferto troppo e il mio cervello non doveva permettere al cuore di comandare.

<<No, quello non accadrà mai. L'amore per me non esiste più.>>no, non dovevo nemmeno passarmi per la testa questa stupida parola, mai più.

<<Vorrei proprio vedere quando incontrerai quel ragazzo che ti farà battere il cuore a mille e ti farà stare sveglia tutta la notte solo per parlare.>>

<<Sai perché non accadrà mai?>> le dissi sorridendo mettendo al suo posto il lucidalabbra che mi ero appena messa.

<<Perché non spreco il mio sonno per qualcuno che mi farà soffrire, insomma guardati. Hai passato 9 anni della tua vita a stare dietro a Gavri perché credi nell'amore che ci possa essere tra di voi ma non ti sei mai resa conto di quante lacrime tu abbia sprecato per lui. Io non voglio più soffrire e sarà così.>>

<<Ariel sei una guastafeste davvero.>> si mise gli orecchini guardandomi male.

<<Ragazze io andrei via.>> mia mamma senza nemmeno bussare entrò in camera facendomi prendere un colpo al cuore.

<<Mamma perché non impari a bussare?>> lei sorrise e Raily andò ad abbracciarla, a volte invidiavo la mia amica per il bel rapporto che aveva con mia mamma. Sembrava che la vera migliore amica fosse mia mamma non io la sua.

<<Perché siamo tutte donne, e santo Dio Ariel sistema questa stanza è davvero inguardabile, sembra un porcile.>> avrei potuto negare ma non potevo, nella mia camera c'erano vestiti sparsi ovunque, perciò da brava figlia che ero mi limitai solamente ad annuire.

<<Miraccomando ragazze, non ubriacatevi almeno non tanto.>> annuimo entrambe e mia madre andò a lavoro.
<<Non mi piace che lavori così tanto mentre io me la spasso ad una festa.>> sbuffai mettendomi i tacchi.
Erano gli unici che ci stavano con il mio vestito bianco.

<<Ariel è una festa normale e abbastanza tranquilla, lo stiamo facendo per Gavri. Lo sai che lui odia passare il tempo in quei gala super eleganti con i suoi genitori e i loro amici.>> alla fine non aveva tutti i torti ma io non ero una riccona che poteva permettersi queste serate, non sapevo come comportarmi ma dovevo sforzarmi perché il mio migliore amico aveva bisogno di noi, aveva bisogno di me.

Love me harderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora