La rinascita

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CAPITOLO IV

La rinascita


Alessandro era anche peggio di quello che le era stato raccontato. Da quindici giorni erano sotto le direttive di quello schiavista e la sua voglia di gestire anche le formiche che passeggiavano nel piazzale sottostante non accennava a diminuire. Lisa credeva che la piccola ramanzina a cui era stata sottoposta durante il primo giorno di lavoro di Alessandro, fosse il peggio che poteva accadere ed invece durante quei giorni si era resa conto che questo ragazzo dall'aspetto molto affascinante, nascondeva in se il diavolo. L'unico motivo per cui non lo odiava era perché il solo guardarlo la metteva di buon umore. L'impressione del primo momento era ancora valida. Nonostante quei modi bruschi, sembrava simpatico e sbarazzino, quei capelli castani tagliati corti che erano sempre ed eternamente spettinati e quei grandi occhi castani lo facevano sembrare un monello, mancava solo il grembiulino sporco di colori per completare l'opera.Purtroppo lui non pensava di stare a scuola e aveva deciso di cambiare tutte le regole con cui avevano lavorato fino a quel giorno, ma la cosa assurda era che gli altri gruppi proseguivano il lavoro come sempre, e quando Lisa si era azzardata a chiedere il motivo di questi cambiamenti si era sentita rispondere che faceva troppe domande inutili e poche intelligenti.A quel punto credeva di essere davvero antipatica ad Alessandro, dato che per lei teneva da parte le risposte più acide. Iniziava a pensare che la sua idea di fare un pensierino sul quel giovane, fosse davvero fuori luogo.Per sua fortuna Nicola lo incontrava molto raramente. In realtà a ben pensarci non ci aveva scambiato neanche una parola ed ogni volta che lo vedeva parlare con Giovanna e gli altri, cambiava strada. Infatti spesso in quegli ultimi giorni si era trovata a mangiare da sola durante la pausa pranzo, proprio per evitare quell'incontro tanto temuto.Quel giorno Alessandro era stranamente assente. Meglio per il suo gruppo che per quel giorno avrebbe avuto in affiancamento il buon vecchio Simone. Unica nota dolente fu quella che il suo gruppo e quello di cui faceva parte Nicola si dovettero unire.Spesso Lisa pensò di essere uno di quei rari casi di portatrice di sfiga insana, ancora più spesso questa sensazione le veniva confermata da Titty ma davvero non si aspettava di poter raggiungere determinati risultati. Uno di questi risultati fu l'aver vicino di postazione Nicola per tutto il giorno.Dopo la serata passata a riflettere si era sentita molto meglio, aveva dato un taglio al passato ed aveva iniziato a capire i propri errori, ma non poteva negare che il solo vedere Nicola, ancora le riportava a galla determinate sensazioni.Non appena vide avvicinarsi Nicola alla sua postazione fece gli scongiuri sperando che non si sedesse a fianco a lei. Quando si rese conto che nonostante le varie preghiere lui aveva già occupato il posto, non potè far altro che mettersi le cuffie alle orecchie ed iniziare a lavorare.Trascorse un'ora senza che nessuno la disturbò, finchè ad un certo punto non sentì un mano posarsi sul suo braccio."Scusa ma ti ho fatto qualcosa? So che il mio albero genealogico ti mette un po' di problemi....ma non rivolgermi la parola non credi sia un po' esagerato?"Oltre allo stesso aspetto avevano anche la stessa simpatia dirompente. Ora però era costretta ad affrontarlo anche perché altrimenti avrebbe fatto la figura della psicopatica."No, assolutamente, cosa ti fa pensare che io non voglia parlarti. E' solo che finora non ce ne era stata la possibilità, sai siamo in due gruppi diversi e poi a pranzo ognuno va per i fatti suoi..." Lisa terminò la frase guardandolo dritto negli occhi per caricarla di enfasi."Mmm sarà ma questa risposta non mi convince più di tanto, mi ha detto Giovanna che di solito a pranzo stavi sempre con loro, ovviamente prima che arrivassi io. Comunque io sono una persona molto diretta ed arrivo al dunque invece di girare intorno alle cose. Io neanche sapevo che eri stata insieme a quel poco di buono di mio fratello. Me lo ha detto Giovanna qualche giorno fa, o meglio ho sentito lei che parlava con Carmela del fatto che tu non stavi più insieme a loro e quando le ho chiesto la motivazione, ha preferito dirmi la verità, piuttosto che raccontarmi qualche frottola, come preferisce fare certa gente" e mentre terminava la frase diede un buffetto sulla guancia a Lisa.Sentendosi in imbarazzo per la figura da sciocca che aveva appena fatto, cercò di accettare il consiglio di Nicola sulla schiettezza "E va bene, si è vero. Non mi sono più avvicinata a loro perché c'eri tu. Non sapevo che non fossi a conoscenza della mia storia con tuo fratello. Forse è proprio la cosa che più mi frenava, oltre al fatto che come ben saprai con lui non è finita in amicizia". Terminò la frase senza aggiungere altro, anche se moriva dalla voglia di sapere per quale motivo Nicola aveva apostrofato il fratello come poco di buono, anche se sapeva essere il perfetto appellativo per una persona del genere.Rimase per un attimo inebetito, lo aveva preso subito sul serio "Caspita non ti si può dire che non impari subito. Ora si che mi hai sparato in faccia la verità, ma ne sono davvero felice. Mi dispiaceva davvero non poter avere con te un rapporto civile come quello che ho con gli altri colleghi, soprattutto senza aver colpa di nulla. Quindi d'ora in poi niente fughe da parte tua, d'accordo?" e sorrise in un modo che era tanto caro un tempo a Lisa."D'accordo...non fuggirò più a patto che tu quando avrai bisogno di sapere qualcosa che mi riguarda, la verrai a chiedere alla diretta interessata" finì la frase porgendogli la mano come per siglare quell'accordo.Nicola sorrise e gliela strinse subito ma prima di lasciargliela andare l'attirò a se e gliela baciò lievemente come facevano i gentiluomini di una volta."Ed ora al lavoro mia cara, altrimenti rischiamo di non combinare nulla".Lisa rimase sbalordita da quel chiarimento inaspettato e soprattutto dalla maturità dimostrata da Nicola, cosa che lei non aveva fatto, anzi aveva preferito fuggire da qualcosa che neanche esisteva. Insomma non aveva perso la possibilità di fare per l'ennesima volta una pessima figura. Durante la pausa pranzo come promesso si aggregò alla vecchia compagnia a cui si erano aggiunti i nuovi arrivati.Non aveva ancora avuto modo di conoscere Miriam, tranne per quelle due parole che si erano scambiate il giorno del corso d'aggiornamento. Da quello che le aveva riferito Erica, sembrava una tipa un po' troppo sulle sue, parlava poco ma osservava anche molto e sempre da chiacchiere di corridoio, sembrava che cercasse di farsi molto amici tutti i team leader, soprattutto Alessandro.Tutte queste chiacchiere non piacevano molto a Lisa, ma in fondo servivano a capire bene chi si aveva davanti, anche per evitare di fare passi falsi. Troppo spesso aveva visto licenziare delle persone, la cui unica colpa era stata quella di essersi affidati in un momento di sfogo a chi era subito pronto a spifferare tutto a qualche superiore.Per cui se era vero il detto che diceva "Se tuona vuol dire che da qualche parte piove", lei preferiva tenersi a debita distanza da chi poteva essere la spia di turno.Quando mancavano pochi minuti alla fine della pausa pranzo Giovanna si avvicinò a Lisa e le disse " Ho visto che prima stavi parlando con Nicola, sono contenta...sai lui è davvero molto diverso da Damiano, quindi mi spiaceva che pagasse per le colpe di qualcun altro. Sai ho dovuto dirgli che eri stata con il fratello, perché lui poverino non sapeva spiegarsi il tuo comportamento. Spero non te la sia presa per questo?".Lisa la prese sottobraccio avviandosi verso le loro postazioni "Giovi vuoi stare un pochino più tranquilla. Perché me la sarei dovuta prendere? Non hai mica svelato un segreto di stato...l'unica cosa è che, come ho specificato a Nicola, quando ci sono dei problemi è meglio parlarne con la diretta interessata. Tutto qui...quindi togliti quel muso lungo lungo e torniamo a lavorare." Terminò la frase sorridendole, Giovanna era molto sensibile e spesso si riteneva colpevole di cose che non esistevano.La giornata trascorse tranquillamente, più volte scambiò battute e pareri con Nicola ed effettivamente dovette dare ragione a Giovanna, sembrava molto diverso da suo fratello. Era meno sfacciato e pieno di se, dava l'impressione di essere una persona pacata e molto intelligente.Quando arrivò il momento di uscire dal lavoro, Lisa si sentiva rilassata. In quella giornata era riuscita finalmente a sistemare la situazione che più le rendeva la giornata lavorativa pesante.Non appena fu in strada telefonò a Titty. Ormai da quando usciva con Mirko, non si sentivano né vedevano più come una volta ed andava bene così, era troppo felice per lei. Purtroppo non aveva avuto modo di conoscere quel ragazzo che da Titty veniva definito davvero speciale ma notava che la sua amica era cambiata ed in meglio."Ciao straniera, che combini di bello? Ormai ti sei dimenticata di avere un'amica che ha davvero tanto bisogno di te...."."Lisa tesoro mio...come potrò mai farmi perdonare? Lo so sono diventata cattiva ed insensibile nei tuoi confronti, ma con Mirko le cose vanno meravigliosamente bene. Senti dato che lo devi conoscere, perché ho bisogno della tua benedizione e soprattutto del tuo occhio clinico, quando pensi di poter esser libera?" La voce di Titty trasudava felicità."Ma che mi prendi in giro? Quando posso essere libera? Dunque aspetta che chiamo la mia segretaria e le dico di controllarmi l'agenda! Ma dico io...spari sulla croce rossa. Da quando ti sei dileguata io non esco mai, tranne per qualche uscita che organizziamo con quelli dell'ufficio. O ti sei già dimenticata che triste e grama vita conduco?". Terminò la frase assumendo un tono teatrale.Titty rise " E dai...quanto sei sciocca! Allora se per te va bene possiamo fare anche domani sera, che dici?""Dico che va bene...domani fammi sapere dove ci vediamo e dove andiamo""Ok....però...che ne diresti se magari dico a Mirko di portare un suo amico? Tanto per non fare un'uscita a tre che magari può risultare antipatica". Titty trattenne il respiro perché già sapeva che sarebbe stata travolta dall'ira funesta di Lisa."Ci risiamo....eccoti di nuovo a farmi da agenzia matrimoniale. No no e no, non voglio uscire con qualcuno che non conosco, che poi magari è pure sciocco...e puzza...ed è appiccicoso" fece una pausa "dai a parte gli scherzi, sai che non amo queste cose, tu non ti preoccupare per me, vorrà dire che quando vi sbaciucchierete io mi girerò a fare l'occhietto al cameriere"."Uff e sia così, allora lo dico a Mirko così appena organizziamo dove andare ti faccio sapere".Parlarono ancora per una decina di minuti. Lisa le raccontò della "riconciliazione" con Nicola e di Alessandro che sembrava arrivato direttamente dagli inferi per quanto era fastidioso ed odioso nei suoi confronti.Titty le raccontò di tutte le novità riguardo il rapporto con Mirko e le disse anche che ancora non erano arrivati al punto "x", come lo definiva lei, e che di questo era davvero felice, perché voleva dire che lui era interessato a lei come persona e non come divertimento temporaneo.

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