Capitolo 1

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Qualche ora prima

Atsushi stava beatamente dormendo nel suo letto quando qualcuno bussò alla porta della sua camera.
Il ragazzo aprí gli occhi di scatto e si girò tra le coperte.

La persona di prima bussò ancora una volta alla porta, ma, poi, stufa di non sentire nessuna risposta, entrò.

Una piccola figura fece capolino nella stanza e guardò il sedicenne ancora sdraiato.
Si trattava di una ragazzina, non tanto più piccola del grigio, dai capelli neri che aveva un paio di occhioni azzurri.

<<Atsushi è ora di alzarsi, oggi è il tuo primo giorno di scuola alle superiori.>> disse la corvina, avvicinandosi al letto.
<<Ancora qualche minuto, Kyouka-chan.>> si lamentó il ragazzo, rigirandosi ancora una volta.

La ragazzina, che appunto si chiamava Kyouka, sbuffò un attimo e, poi, con un colpo secco, tolse le coperte dal corpo mingherlino del più grande.

<<Datti una mossa.>> disse lei, mentre usciva dalla stanza e si richiudeva la porta alle spalle.

Atsushi, in poco tempo, si mise seduto sul letto e, poi, si cambió, togliendosi il suo pigiama e indossando la sua nuova divisa scolastica.

Poco dopo scese in salotto a fare colazione.
Ad aspettarlo vi erano Kyouka e sua madre.

<<Buongiorno.>> disse, mentre la donna gli riservava un dolce sorriso.
<<Ho saputo da tua sorella che non volevi alzarti.>> disse, poi, sua mamma, guardando la corvina che stava mangiando in silenzio.

Dato l'aspetto completamente diverso, nessuno pensava che i due ragazzi fossero fratelli, infatti, non avevano nessun legame di sangue.
Atsushi e Kyouka, però, erano fratelli adottivi e il grigio aveva due anni in più rispetto alla ragazza.

<<È il mio primo giorno di scuola e sono solo molto agitato.>> rispose solamente il grigio, addentando un pezzo di torta che aveva cucinato sua mamma.

<<È ovvio che tu sia agitato data la scarsa fiducia che riponi in te stesso.>> affermò la donna guardandolo.
<<Non serve che tu lo dica ogni volta.>> disse Atsushi, mentre uno sbuffo lasciava le sue labbra.

Finita la colazione, i due fratelli uscirono di casa.
La scuola media che frequentava la ragazza non era molto distante da quella superiore che stava per iniziare Atsushi, quindi fecero un pezzo di strada insieme.

Dopo non molto si dovettero separare e, subito, il grigio sospirò.

Sua madre aveva pienamente ragione: quel ragazzo non aveva un briciolo di fiducia in se stesso.
Questo lo portava ad essere costantemente agitato, spaventato e, poi, si autocommiserava sempre.
Non ce la faceva proprio a vedere del bene nella sua persona.

Il ragazzo arrivò davanti al cancello della sua nuova scuola e sorrise leggermente.
Era il primo giorno e sperava che non diventasse una brutta giornata.
Non nel senso che si dovesse mettere a piovere, ma che lui non rovinasse tutto, magari inciampando e cadendo per terra con il sedere all'aria, come gli capitava solitamente.

Si soffermò davanti all'ingresso per un bel periodo, fino a quando qualcuno non gli diede una spallata accidentalmente.
Lui guardò alla sua destra e notò all'istante il ragazzo che l'aveva colpito.

Si trattava di un ragazzo dai capelli neri, dalle punte bianche, e gli occhi celesti, tendenti al grigio.
Quando il suo sguardo si posò sulla figura di Atsushi subito gli riservò un'occhiataccia.

Il grigio rabbrividí e fece qualche passo indietro.
<<Emh...scusami...>> disse il giovane Nakajima, cercando di non scappare a gambe levate.

La tigre bianca e il drago nero - Shin Soukoku Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora