Capitolo 7

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"Tutto intorno a lui era luminoso.
Akutagawa era completamente immerso nella luce più pura.
Era una luce dolce, che lo cullava tra le sue braccia.
Il corvino si guardava intorno con sguardo perso.
Perché si trovava lì?
Cosa ci faceva in quel posto tanto luminoso?
Queste erano le domande che più lo tormentavano.
Il ragazzo proseguì a passo lento, le gambe le sentiva molli e il terreno sotto di lui era inesistente.
Non sapeva bene come facesse a camminare, eppure ci riusciva.
Tutto intorno a lui era strano e pure lui si sentiva strano.
Non era la prima volta che faceva un sogno simile, ma quella volta era diverso.
Si guardò intorno alla ricerca di qualcosa, neanche lui sapeva cosa cercasse con esattezza.
Poi, sentí una risata alle sue spalle.
Si girò, riconoscendo immediatamente la fonte di quel suono così cristallino.
Davanti a lui vi era la figura di Atsushi.
Tutto gli appariva come un ricordo, infatti, di fronte al grigio c'era lui.
Il minore rideva dolcemente, mentre l'altro lui lo avvicinava a sé e gli lasciava un dolce bacio sulle labbra.
Ryunosuke assistette alla scena con gli occhi spalancati.
Immediatamente, si pose tantissime domande.
Erano veramente lui e Atsushi quei due ragazzi?
Cosa provava nei confronti di quel ragazzo?
Perché l'aveva baciato?
Stavano forse insieme?
Quell'immagine si spense davanti ai suoi occhi e lui si girò nuovamente.
Ad attenderlo vi era un drago.
Era possente, le ali erano enormi ed era ricoperto da squame nere.
<<Chi sei?>> gli chiese Akutagawa, sempre più scioccato.
<<Sono il drago nero.>> gli rispose semplicemente l'animale, con voce profonda.
<<Cosa vuoi da me?>> domandò, nuovamente, il corvino.
<<Hai visto quanto potresti essere felice con lui, con la tigre bianca?>> disse, invece, il drago, inclinando un poco la testa di lato.
Cosa significavano quelle parole?
Perché aveva chiamato Atsushi tigre bianca?
<<Non sto capendo niente.>> ammise Ryunosuke, accennando un piccolo sorriso amaro.
<<Io e la tigre bianca viviamo in te e in quel ragazzino.>> gli spiegò il drago.
<<Voi siete le due entità superiori della leggenda, vero? E allora perché vivete dentro me e Atsushi? Cosa volete da noi?>> chiese Akutagawa, in fretta, senza neanche dare il tempo all'altro di interromperlo.
<<Devi sapere che, svariati secoli fa, io e la tigre ci odiavamo, ma un giorno, quando essa venne ferita a causa mia, capii che senza di lei non potevo più vivere e decisi di prendermi cura della tigre.>> spiegò il drago con tono triste.
Gli occhi di Akutagawa si riempirono immediatamente di lacrime.
Riusciva a percepire tutta la tristezza del drago nero.
<<Così, decisi di abbandonarla e di sorvegliarla dall'alto, ma essa se la prese con me. Quando entrambi morimmo, ci reincarnammo e, con il susseguirsi delle epoche, io continuai a badare a lei, senza mai incontrarci veramente. Però, stranamente, in quest'epoca noi due ci siamo rivisti e sono sicuro che lei mi odi tutt'ora.>> proseguì il discorso l'animale.
<<Quindi, mi stai dicendo che io amo Atsushi perché tu amavi la tigre che è in lui?>> chiese Ryunosuke.
Ora capiva perché odiava quel ragazzo ma, allo stesso tempo, desiderava proteggerlo.
Il drago annuì è, in poco tempo, tutti i conti tornarono.
Però c'era una cosa che lasciava dell'amaro in bocca al corvino.
<<Io non voglio amare Atsushi perché tu amavi la tigre. Io voglio amarlo per il ragazzo che è, senza pensare a questa leggenda e senza pensare a te!>> esclamò Ryunosuke.
Dopo che ebbe pronunciato quelle due frasi, si stupì lui stesso di quelle sue parole.
Aveva ammesso di amare quel ragazzo, anche se si conoscevano da poco tempo.
No, non era veramente così, loro si conoscevano da un'eternità di tempo e si erano finalmente ritrovati.
Il drago chiuse gli occhi e, poi, sospirò.
<<Lo ami veramente?>> gli domandò.
<<Sí.>> rispose Akutagawa, con grande decisione.
<<A questo punto io e la tigre non possiamo più fare nulla. Tocca solo a te dirgli ciò che provi.>> affermò l'animale, iniziando a svanire nel nulla.
<<Cosa sta succedendo?>> chiese il corvino sorpreso.
<<Il tempo delle leggende è finito. Ora posso finalmente mettermi l'anima in pace. Andate e vivete le vostre vite.>> gli disse il drago nero, scomparendo definitivamente.
La luce che, fino ad un attimo prima, era presente, iniziò a spegnersi e tutto quel mondo luminoso andò in frantumi."

Ryunosuke si svegliò con la fronte imperlata di sudore.
Si mise seduto e si guardò intorno.
Tutto quello era stato solo un sogno, eppure, sentiva il petto molto più leggero.

Non sentiva più quella voce fastidiosa che gli diceva di odiare e respingere Atsushi, anche quando questi non era presente.

<<È finita. La leggenda non esiste più.>> sussurrò il corvino, mentre alcune lacrime scendevano e gli bagnavano il viso.

Non era più vincolato ad Atsushi e credeva che, anche lui, ormai non aveva più dentro di sé la tigre bianca.

Quello non era stato un semplice sogno, ma più che altro una liberazione.
Ora era libero di provare dei sentimenti per il grigio, dei veri sentimenti, che erano veramente suoi.

Si guardò le mani e sorrise.
Ora poteva stringerlo forte a sé e dirgli ciò che provava.
Non era solo illusione quella, era la realtà.

Atsushi si svegliò alle tre del mattino.
Aveva subito una notte molto tormentata e aveva fatto un sogno.

Era circondato dall'oscurita, eppure, gli era apparsa una tigre bianca davanti.

Essa l'aveva guardato per qualche istante e, poi, una lacrima gli aveva solcato il muso.

<<Addio.>> gli aveva detto, mentre si avvicinava a lui e gli leccava il viso.
Poi, era scomparsa e lui si era svegliato.

Era sudato e non aveva capito nulla di quel sogno.

Però, si sentiva libero da qualcosa che non aveva mai saputo di possedere.
Qualcosa che lo teneva imprigionato e non lo faceva ragionare pienamente con il suo cervello.

Subito, il suo pensiero finì su Akutagawa e iniziò a piangere.
<<Io lo amo.>> sussurrò, mentre cercava di asciugarsi quelle lacrime che gli stavano bagnando il viso.

Entrambi avevano capito che quella leggenda si era dissolta per fare spazio ai loro reali sentimenti.
La tigre e il drago avevano realizzato che non era più possibile odiarsi.
Li avevano lasciati, per far prendere loro le giuste strade che avrebbero dovuto percorrere.

Quei sentimenti, che erano stati sepolti secoli prima, ora dovevano venire a galla.
I due ragazzi erano destinati ad odiarsi o ad amarsi, ma loro avevano scelto la seconda opzione.

La tigre bianca e il drago nero - Shin Soukoku Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora