Capitolo 5

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Quel giorno pioveva a dirotto.
Era il venerdì della terza settimana di scuola e, da quando Atsushi si era svegliato, stava diluviando.

Il ragazzo era andato controvoglia a scuola e aveva preso il primo ombrello che gli capitava sotto mano, pur di fare in fretta.

Era in ritardo perché, nonostante la sveglia fosse suonata e Kyouka avesse provato varie volte a farlo alzare, lui era ancora assonnato.
Da poco più di una settimana, continuava a pensare ad Akutagawa e, a volte, faceva fatica ad addormentarsi.

Non aveva più visto quel sorriso sul volto del corvino e un po' gli mancava.
Non aveva neanche più avuto Ryunosuke così vicino e doveva ammettere che, ogni volta che lo vedeva, cercava quella vicinanza.

Quando il ragazzo arrivò a scuola, chiuse l'ombrello e si accorse che era rotto.
Era già molto malandato, ma la corsa, che aveva fatto sotto quelle enormi gocce di pioggia, l'aveva rotto definitivamente.

Atsushi sospirò.
Sperava con tutto il cuore che all'uscita la pioggia sarebbe cessata, altrimenti non sapeva come fare.

Kenji, per di più, quel giorno, aveva lezione con il club di cucina, quindi non avrebbero fatto la strada insieme, e i fratelli Tanizaki abitavano da una parte completamente diversa della città.

"Penserò ad un modo per tornare a casa." si disse il grigio, entrando nella struttura e avviandosi verso la sua aula.
Era riuscito ad arrivare qualche minuto prima del suono della campanella, quindi percorse i corridoi tranquillamente.

Durante la pausa pranzo, il gruppo di Nakajima si era messo a mangiare nell'aula dei primini.
Avevano unito i banchi come la volta scorsa, ma, questa volta, avevano usato anche quello di Naomi.

Chuuya era in piedi vicino a Dazai e anche Akutagawa si trovava in piedi.
Il corvino era vicino ad Atsushi e, mentre mangiava, gli lanciava qualche occhiata.
Non si accorse, però, che anche il grigio faceva lo stesso con lui.

<<Non vuoi sederti?>> gli chiese il kohai.
<<No, stai pure seduto, tranquillo.>> gli rispose il maggiore.
Non voleva farlo alzare per lui.

Dopo aver finito il pranzo, si misero a parlare del più e del meno e, ogni tanto, Dazai guardava le ragazze di quella classe.
Si beccò ben due pugni in testa da parte di Chuuya e uno sulla spalla da parte del presidente del consiglio studentesco.

"Ha un fidanzato, ma infastidisce lo stesso le ragazze. È una persona incredibilmente strana." pensó Atsushi, guardandolo.
"Forse è proprio questo suo lato strano a piacere a Chuuya-senpai." si disse poi, inclinando leggermente la testa di lato.

Akutagawa notò le strane espressioni che stava facendo il grigio e ridacchiò, cercando di non farsi sentire dagli altri.
"È così carino." si trovò a pensare il corvino, guardando il minore.

Atsushi, sentendosi osservato, girò la testa verso Ryunosuke e sorrise.

Si guardarono per qualche secondo e, poi, il grigio gli sfiorò la mano.
Il maggiore arrossí un goccio, ma, successivamente, prese la mano del più piccolo nella sua.

Quando la pausa pranzo finí, i due lasciarono la mano dell'altro e si salutarono, sorridendo un po'.

Il cuore di Atsushi, appena rivise il sorriso del corvino, iniziò a battere di nuovo all'impazzata.
Lo trovava incredibilmente bello e, seppure la sua mente gli diceva di odiarlo, per qualche motivo a lui sconosciuto, il suo cuore gli chiedeva di amarlo e di farsi proteggere da Ryunosuke.

Poco dopo, iniziarono le lezioni pomeridiane e con esse l'ora di filosofia del professor Oda.

L'uomo, dai capelli ramati, iniziò a leggere una poesia di Saffo.

La tigre bianca e il drago nero - Shin Soukoku Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora