Capitolo 3

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<<Entra, su, forza.>> disse Atsushi, spingendo leggermente Akutagawa.

I due si erano bloccati davanti alla porta dell'infermeria perché il maggiore si rifiutava di entrare.

<<Primo, non darmi ordini. Secondo, tu non entri.>> affermò il corvino, guardandolo male.

<<Eh? Perché non dovrei entrare? È colpa mia se ti sei fatto male, quindi ora non fare storie e datti una mossa. Voglio aiutare la dottoressa Yosano, se dovesse avere bisogno.>> disse Nakajima, facendo finalmente entrare l'altro nell'infermeria.

Seduta su una sedia vi era una giovane donna dai capelli neri a caschetto, tra cui spiccava un fermaglio dorato a forma di farfalla, e gli occhi viola.

<<Emh...dottoressa Yosano...>> la chiamò Atsushi e lei, subito, li guardò.

<<Avete bisogno di qualcosa, ragazzi?>> chiese la donna e Akutagawa annuì alla svelta.

<<Mi sono fatto male alla spalla a causa di una caduta. Kunikida-senpai mi ha consigliato di farla vedere a lei.>> spiegò il corvino.
La dottoressa annuì e lo fece sedere sul lettino.

Una volta che si fu tolto la maglia, Yosano lo visitò e gli disse che non era nulla di grave.
Non doveva solamente muovere molto il braccio.

<<La ringrazio.>> disse lui e, così, uscì dalla stanza insieme ad Atsushi.

Il grigio seguì il maggiore e, insieme, si diressero al secondo piano dove erano collocate le loro classi.

Camminavano vicini e in silenzio.
Atsushi era intimorito da Akutagawa.
Aveva paura che ora, rimasti soli, il corvino potesse girarsi male e arrabbiarsi con lui per la ferita alla spalla.

<<Hey, senti, Naka-coso.>> lo richiamò il maggiore, guardandolo con la coda dell'occhio.

"Eh? Come mi ha chiamato?" si chiese Atsushi sorpreso e un po' infastidito.
Poi, si rese conto che, tolto la breve presentazione fatta da Kunikida, non gli aveva detto molto di sé.

<<Mi chiamo Atsushi, Nakajima Atsushi.>> disse il grigio, guardandolo.

<<Akutagawa Ryunosuke. Comunque, questa è la mia aula.>> affermò il corvino, indicando la porta di una stanza.

<<Oh, sí. Io vado a prendere le cose nella mia.>> disse, invece, il minore, correndo verso un'altra stanza, tre porte più in là.

Akutagawa annuì e prese il suo zaino, caricandoselo sulla spalla sinistra.
Uscì, poi, dall'aula e si fermò ad aspettare il suo kohai, che non tardó ad arrivare.

Atsushi guardó il ragazzo sorpreso.
Non pensava si fermasse ad aspettarlo.

Lo raggiunse e, poi, insieme, decisero di passare prima a salutare Kunikida e, successivamente, di tornare a casa.

Camminarono insieme, fino a raggiungere l'aula del consiglio studentesco, e, notando la porta aperta, vi entrarono.

Con il biondo c'erano altre due persone.
Una era Dazai e l'altra il grigio l'identificò subito come Chuuya.

<<Akutagawa-kun!>> esclamò sorpreso il castano, guardando i due.
<<Ciao, Dazai-san.>> disse il corvino, salutando, poi, anche gli altri due.

Atsushi, invece, si bloccò sul posto spaventato.
Quei due non li conosceva, se non di vista, e sapeva bene che avevano due caratteri non molto belli e facili da gestire.

<<Oh, chi abbiamo qui? È un tuo amico?>> chiese Dazai, con fare malizioso.

Le guance del grigio si imporporarono subito.
<<Piantala, idiota!>> strillò Chuuya, notando l'imbarazzo del più piccolo.

La tigre bianca e il drago nero - Shin Soukoku Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora