Capitolo 2

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Dopo qualche giorno di scuola Atsushi si era ambientato meglio in quel nuovo ambiente.

Aveva scoperto che i due ragazzi che litigavano il primo giorno erano veramente di terza.
Si chiamavano Dazai Osamu (il castano) e Nakahara Chuuya (il rosso) e, nonostante litigassero, in continuazione erano fidanzati.

Poi, aveva fatto la conoscenza, come si deve, del presidente del consiglio studentesco e si era rivelato una buona persona, anche se facilmente irritabile.
Il ragazzo si chiamava Kunikida Doppo e frequentava la stessa classe della coppietta.

Atsushi, per sua fortuna, non aveva più incrociato, per i corridoi e neanche per strada, il ragazzo del primo giorno.
Dire che, quando lo aveva guardato, l'aveva spaventato era veramente poco.
L'aveva terrorizzato a morte e, nel frattempo, si era pure fatto strada nel suo cuore un po' di odio nei confronti del ragazzo, senza saperne bene il motivo.

Nel frattempo, al suo piccolo gruppetto si erano unite due persone.
Si trattava di Tanizaki Naomi, una ragazza della sua classe, dai capelli neri e gli occhi azzurri, e suo fratello maggiore, Tanizaki Junichiro, ragazzo di un anno più grande, dai capelli rossicci.

Ad attaccare bottone per prima era stata Naomi, durante l'intervallo, e aveva subito fatto piacere a Kenji che, successivamente, aveva invitato i due fratelli a pranzare con loro il secondo giorno di scuola.

<<Atsushi-kun, come hai detto che era fatto il ragazzo del primo giorno?>> chiese Naomi al grigio, prima dell'inizio delle lezioni.
La ragazza era proprio una persona avvezza ai pettegolezzi e non le scappava mai nulla.

<<Aveva i capelli neri con le punte bianche. Ah, e, poi, i suoi occhi erano celesti.>> disse Atsushi, ricordandosi di quel ragazzo.

<<Mh, un ragazzo che corrisponde alla tua descrizione c'è nella mia classe. Si chiama Akutagawa Ryunosuke e nessuno si avvicina mai a lui.>> disse Junichiro, pensando.

<<È vero! L'ho visto ieri nel corridoio mentre andavo in bagno!>> esclamò sua sorella.
<<Penso sia meglio stare alla larga da tipi così.>> aggiunse, poi, guardando Atsushi.

<<L'avevo già capito da solo, ma grazie lo stesso per il consiglio.>> rispose il grigio sospirando.

Finite le lezioni mattutine, Atsushi si alzò per andare un attimo in bagno, prima di pranzare insieme ai suoi amici.

Nel corridoio si imbatté per caso in Kunikida, che camminava, con dei libri in mano, a passo sostenuto, senza correre, ovviamente (dato che lui stesso quando vedeva qualcuno andare troppo veloce lo ammoniva sprigionando urla che si sentivano anche dall'altra parte della struttura).

<<Oh, Atsushi, per fortuna che ti ho trovato.>> disse il biondo, fermando il primino.
<<Hai bisogno di qualcosa, Kunikida-senpai?>> domandò il grigio.

<<Sí. Dopo le lezioni potresti darmi una mano a sistemare l'aula del comitato studentesco? L'ho chiesto a Dazai, ma sai com'è fatto.>> rispose il presidente, sbuffando un po'.

<<Certo, con molto piacere.>> disse il più piccolo.
<<Perfetto, allora manderò qualcuno ad aiutarti.>> affermò Kunikida, prima di avviarsi verso la biblioteca.

Il grigio ritornò in classe e mangiò con i suoi amici.
Fuori pioveva a dirotto ed era meglio non pranzare nel cortile con quel tempaccio.
Così, il gruppetto aveva avvicinato i banchi di Atsushi e Kenji e si erano seduti lì attorno.

<<Quindi, il presidente ha bisogno del tuo aiuto, dopo.>> disse Kenji, ingurgitando un pezzo del suo pranzo.
<<Già, non mi aspettare, vai a casa tranquillo.>> affermò Atsushi.

La tigre bianca e il drago nero - Shin Soukoku Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora