L'estate era ormai finita da circa un mese e l'autunno era alle porte, così come l'inizio della scuola, che avrebbe portato a giornate interminabili e a nottate passate in bianco per colpa di quel luogo che in realtà era tutt'altro che accogliente.Mina aveva passato tutta l'estate chiusa nella sua camera, a guardare video dei suoi cantanti preferiti, e a fantasticare su come sarebbe stato se li avesse conosciuti di persona e avesse trascorso del tempo, almeno un pomeriggio, in loro compagnia.
Quando si rese conto dell'imminenza della scuola, Mina venne presa dal panico.
Non era mai stata una ragazza disorganizzata, non si riduceva mai all'ultimo per fare una cosa, soprattutto se si trattava della scuola, ma la voglia di godersi la sua ultima estate da adolescente spensierata prevaleva su qualsiasi altro pensiero ed obbligo.
La ragazza sapeva che l'anno seguente avrebbe dovuto cercare un lavoro vero e non limitarsi ai soliti lavoretti estivi che i ragazzi sceglievano per mettere da parte qualche soldo per i propri capricci, così come aveva la certezza che sua madre non le avrebbe mai permesso di oziare a casa tutto il giorno, una volta finito il liceo, nè tantomeno di vivere a sue spese, come era assolutamente giusto che fosse.
Mina si rendeva conto di non essere più una bambina, ma aveva paura di crescere e di prendere un'altra strada, quella che non fosse legata alla sua famiglia, aveva tanta paura di iniziare qualcosa di cui non sapeva quasi nulla, di entrare nel mondo degli adulti, ma era ormai arrivata l'ora di maturare.
Quel giorno la ragazza decise di finire i compiti assegnati per le vacanze e di ripassare qualche argomento, nel caso in cui i professori avessero pensato di fare verifiche a sorpresa il primo giorno di scuola o di interrogare qualcuno su qualche argomento dell'anno precedente.
Conoscendoli ormai da quasi cinque anni, la ragazza poteva scommettere che qualcuno avrebbe fatto questo regalino di bentornato, quindi meglio essere previdenti e non rischiare brutti voti già i primi giorni dell'ultimo anno.
Mina si accorse di aver dimenticato di controllare la lista dei libri da acquistare per il nuovo anno scolastico, avrebbe dovuto sbrigarsi per non arrivare impreparata a scuola e senza alcun materiale scolastico.
Dopo aver pranzato, preparò la borsa e prese la lista dei libri stampata prima, sulla quale aveva evidenziato tutti i libri che avrebbe dovuto acquistare.
Per fortuna alcuni di questi li aveva già dall'anno scorso, quindi non sarebbe stato un problema portarli a casa a piedi, dato che la libreria non era esattamente nelle vicinanze di casa sua.
Decise di prendere una strada più corta per risparmiare tempo ma una volta arrivata davanti alla libreria vide una folla lunghissima di persone, suoi coetanei, alcuni dei quali accompagnati dai propri genitori, che forse come lei si erano ridotti all'ultimo, non volendo proprio che la scuola, e con questa anche le preoccupazioni e le responsabilità, iniziasse.
Mina aspettò per circa un'ora prima di entrare ed essere accolta dall'uomo che si occupava delle liste dei libri.
La sua attesa non era stata inutile, aveva acquistato ben quattro libri, due dei quali usati e a buon prezzo.
Ringraziò l'uomo e, dopo aver preso la busta, stranamente non molto pesante, uscì dalla libreria, diretta verso casa.
Sarebbe dovuta tornare un'altra volta in libreria, non avendo comprato tutti i libri che le servivano, ma per il momento poteva dire di essere contenta, forse anche addirittura per l'inizio del nuovo anno scolastico.
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Una volta arrivata a casa Mina prese i libri appena acquistati dalla busta con l'intento di riporli nello scaffale della sua libreria, che era ormai stracolma di libri scolastici e dei suoi romanzi preferiti, ma nel farlo il suo piede scivolò su un foglio che probabilmente era volato via da un quaderno quando aveva aperto la finestra per far passare un po' d'aria nella sua stanza.
La ragazza cadde per terra e un libro finì accidentalmente sul suo viso, aperto su una pagina interamente ricoperta di disegni di personaggi di alcuni degli anime che anche lei conosceva e aveva visto da bambina, ma dei quali non ricordava molto, a dire la verità.
Mina allontanò il libro dal suo viso, mettendo a fuoco le varie scritte che contornavano i disegni.
Tra queste, una in particolare la incuriosì.
Non era una frase, o una citazione, ma una serie di numeri apparentemente scritti a caso.
La ragazza li lesse attentamente e dopo qualche minuto capì che si trattava di un numero di telefono.
Cosa ci faceva un numero di telefono scritto su una pagina qualsiasi di un libro di inglese?
Mina rimase perplessa al vedere che sotto al numero non fosse appuntato alcun nome che le avrebbe permesso di risalire al proprietario o alla proprietaria del libro, che era usato.
Non sapeva nemmeno quante persone prima di lei avessero comprato quello stesso libro, il che complicava parecchio la situazione.
La ragazza decise di sfogliare il libro, alla ricerca di un nome, uno qualsiasi, o di un indizio, che le svelasse l'identità del proprietario originario di quel numero.
Mina non sapeva perchè quella serie di numeri l'avesse incuriosita così tanto, ma avrebbe davvero voluto conoscere la persona dietro quel numero di telefono.
Chi era così sprovveduto da lasciare una cosa così privata scritta in un libro che aveva poi venduto ad una libreria?
La ragazza non riusciva a spiegarsi il motivo di quel gesto, la motivazione che aveva spinto quella persona misteriosa a mettersi così in pericolo, in quella situazione, con le sue stesse mani.
E se qualcuno ne avesse approfittato per fare del male, o ricattare, o prendere in giro, quella persona?
Le persone sanno essere davvero cattive e senza scrupoli, a volte.
Mina rabbrividì all'idea che qualcuno avrebbe potuto prenderla di mira, scrivendole al suo numero di telefono, se lo avesse lasciato scritto da qualche parte, e si chiese se quella persona misteriosa provasse lo stesso, avesse paura o stesse addirittura subendo qualche prepotenza da qualcuno di poco raccomandabile.
Dopo aver sfogliato l'intero libro per diversi minuti, Mina notò un nome scritto in fondo ad una pagina, e cercò di decifrare la scrittura della persona misteriosa, ma ci riuscì solo dopo qualche minuto, perchè la calligrafia era davvero piccola e non facilmente comprensibile.
Chaeyoung.
Mina lesse ad alta voce quel nome, che apparteneva evidentemente ad una ragazza.
Senza sapere bene perchè, arrossì lievemente, e sentì il suo stomaco contorcersi in una morsa piuttosto dolorosa, dopo aver sentito, con suo enorme stupore, le famose farfalle nello stomaco svolazzare sbizzarrite.
La ragazza chiuse di scatto il libro, scaraventandolo sul letto, lontano da sè, come se fosse stata bruciata da questo o, meglio, da quel nome.
Chaeyoung.
Non sapeva nemmeno se quel libro e quel numero fossero davvero appartenuti a quella ragazza, forse era soltanto il nome di qualche cantante o attrice famosa, o un nome fittizio.
Mina non riuscì a spiegarsi la reazione avuta al leggere quel nome, non era normale ma soprattutto era una cosa strana e priva di senso, fuori dalla logica.
Ancora scombussolata, con le gote arrossate e lievemente calde, si alzò dal pavimento freddo, sul quale era rimasta per più di un'ora, e decise di farsi una doccia per schiarirsi le idee e tornare con la mente lucida, di continuare a pensare con razionalità.
Quando tornò in camera, il suo sguardo cadde accidentalmente sul letto o, meglio, sul libro di inglese che si trovava sopra di esso.
Avvicinandosi, Mina notò, con suo enorme stupore, che fosse aperto sulla pagina che conteneva quel numero di telefono, dettaglio che la fece sbiancare di colpo e chiedersi, con il cuore in gola, se potesse trattarsi di un segno del destino.
In quel caso, cosa voleva comunicarle, esattamente?
Una domanda a cui la ragazza non era in grado di dare una risposta, ma che stava iniziando ad insinuarsi nella sua mente, facendole sorgere altri dubbi e interrogativi.
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where's my love // michaeng
FanfictionTW ABUSO DI ALCOL E FUMO, VIOLENZA DOMESTICA, VERBALE E PSICOLOGICA, ATTACCO DI PANICO, OMICIDIO COMPLETATA TWICE MICHAENG Myoui Mina e Son Chaeyoung Mina trova un numero di telefono scritto tra le pagine del suo libro di inglese e tra mille dubb...