La mente di Chaeyoung era ancora offuscata dalla grande quantità di alcol ingerita quando la ragazza sentì una voce insidiosa sussurrarle nell'orecchio una delle frasi preferite di sua madre, quando era in vena di umiliarla.Temette di essere impazzita ma poi si ricordò che quelle voci erano all'ordine del giorno, quelle delle sue compagne che le rimproveravano il suo essere strana e asociale, non abbastanza, alla loro altezza, e infine quella di sua madre, che le rinfacciava di essere una nullità e una delusione per la loro famiglia.
Chaeyoung cercò a tastoni il suo cellulare, non trovandolo nella tasca dei jeans.
Si allarmò non poco, essendo l'unica cosa che possedeva che le dava un minimo di conforto, quando non cadeva vittima dell'alcol, di sua volontà.
Alla fine lo trovò nascosto tra i fili del prato sul quale era seduta, doveva esserle caduto quando aveva tentato di alzarsi, dopo aver sentito le voci.
Lo accese, guardando subito l'ora, che segnava quasi le otto di sera.
Chaeyoung sbiancò in volto, quella volta dovette ammettere a se stessa di aver veramente esagerato.
Aveva bevuto quattro bottiglie di birra nell'arco di poche ore e fumato metà pacchetto di sigarette.
Notò una sola chiamata persa da sua madre, segno che non si fosse preoccupata eccessivamente per la temporanea scomparsa di sua figlia, o forse sperava proprio che non avrebbe più fatto ritorno a casa.
Sotto quella notifica, Chaeyoung ne trovò, con sua enorme sorpresa, un'altra.
Un messaggio su WhatsApp da parte di una persona sconosciuta che aveva un tramonto mozzafiato come foto profilo.
La ragazza credette di aver visto male, nessuno le mandava mai messaggi, visto che non aveva amiche.
Incuriosita, cliccò sulla notifica, aprendo la chat che conteneva il messaggio, un semplice ciao, che risaliva a circa cinque ore prima, o forse un po' di più.
Chaeyoung trasalì, si sentiva in colpa per non aver risposto subito a quella persona, un cosa molto strana, visto che non sapeva nemmeno di chi si trattasse, la sua identità, se fosse un ragazzo o una ragazza.
Si affrettò a rispondere qualcosa, non prima di averci pensato lucidamente, perché non si trovava ancora nelle condizioni adatte per intavolare una conversazione con qualcuno, percepiva ancora l'alcol circolare nelle sue vene e aveva la mente stordita.
Fu costretta a mentire, non poteva certo svelare a quella persona il vero motivo per cui non aveva risposto subito al suo messaggio, in realtà non aveva nemmeno sentito il suono della notifica.
Probabilmente si era addormentata dopo aver bevuto tutta quella quantità di alcol.
Sicuramente non avrebbe aspettato il giorno successivo per rispondere a quel messaggio, risultando maleducata agli occhi di quel sconosciuto.
O era forse una ragazza?
In ogni caso, non sapeva perché si sentisse così in ansia, in preda ad una forte e intensa agitazione.
Non le era mai capitato di sentirsi in quel modo con nessuno, non riusciva davvero a spiegarsi il motivo del battito accelerato del suo cuore e la bocca secca.
In un primo momento aveva attribuito i suoi sintomi all'alcol, ma quando quella persona rispose al suo messaggio il suo corpo esplose.
Il viso di Chaeyoung diventò rosso come un pomodoro maturo e le bruciavano le gote, così come la fronte.
Avvertì la testa girare leggermente e lei barcollò all'indietro, sorreggendosi ad un albero per non perdere l'equilibrio e cadere.
Non le ci volle molto per capire che si trattava di una ragazza, a giudicare dal suo nome.
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where's my love // michaeng
FanfictionTW ABUSO DI ALCOL E FUMO, VIOLENZA DOMESTICA, VERBALE E PSICOLOGICA, ATTACCO DI PANICO, OMICIDIO COMPLETATA TWICE MICHAENG Myoui Mina e Son Chaeyoung Mina trova un numero di telefono scritto tra le pagine del suo libro di inglese e tra mille dubb...