Capitolo 7

16 5 5
                                    

Epilogo

Erano arrivati per primi al punto di rendez-vous, vicino alla fascia di Kuiper. Dopo venti minuti, il vascello di Tiberius Girma Shemar uscì dalla velocità superluminale nei pressi della Zuikaku.

Quando si aprì il portellone della camera stagna di collegamento tra le due navi, i due gruppi si fronteggiarono. Da una parte Marc Aurelius Shemar, accompagnato da Johanna e il Dr. Kurtz, entrambi in uniforme, dall'altra Tiberius scortato da due energumeni pesantemente armati. Il padre di Youber vestiva una giacca con colletto alla coreana sulla cui spalla sinistra era assicurato un mantello tramite una catena d'oro, completavano la mise, un sarong e degli stivali in morbida pelle scamosciata, tutto abbinato nelle tinte del bianco e panna.

S'incontrarono a metà del corridoio, scrutandosi negli occhi con diffidenza.

- Mr. Shemar, come pattuito, le riconsegno suo figlio – esordì Johanna.

- Ve la siete presa comoda! – rispose brusco Shemar senior.

Il comandante dei Blackflags represse la rabbia per la sprezzante uscita di quel merdoso capitalista e cercò di fornire una pacata risposta.

– Non è stato facile, oltre all'epidemia abbiamo dovuto fronteggiare imprevisti di origine militare – disse la donna, girando la testa verso Marc Aurelius.

Il vecchio non comprese quello sguardo, ma a lui le scuse non interessavano. Fece un gesto con la mano, come per allontanare una fastidiosa mosca – Non mi interessano le sue scuse, dovrei decurtarle una percentuale della somma pattuita per ogni giorno di ritardo! – disse sprezzante l'imprenditore.

- Lei ci pagherà quanto pattuito Mr. Shemar o le rimanderò suo figlio a casa un pezzo alla volta! – sibilò minacciosa Johanna, fissando il vecchio negli occhi.

Kurtz cominciava a innervosirsi, vedendo che le due guardie di Shemar avevano impercettibilmente cambiato posa, sicuramente preparandosi a intervenire al minimo segno di minaccia fisica nei confronti del loro padrone.

Johanna e Shemar si scrutarono per diversi istanti come mastini che si sfidano, soppesando la forza l'uno dell'altro. Poi Tiberius Girma Shemar alzò il polso sinistro dove portava l'omnipad e con un gesto delle dita seleziono alcuni ideogrammi olografici di colore rosso brillante – E sia... quaranta mila stello-dollari, come concordato –

Johanna si girò verso Kurtz che dopo aver controllato sul suo omnipad le fece un segno di assenso col capo. La donna allungò un braccio, invitando Marc Aurelius a raggiungere suo padre. Questi lo fissò negli occhi con un'espressione che era un misto tra il contrariato e il disgusto, poi gli girò le spalle e se ne andò senza proferire altra parola. Rimasero solo le due guardie che, molto probabilmente, avevano ricevuto ordine di prendere in custodia il figliol prodigo.

- Qui abbiamo finito, andiamocene – disse laconica Johanna girandosi anch'essa verso il portello della propria nave.

- Ci lasciamo così? Senza neanche un saluto? – le disse Shemar junior.

- Non vali un solo dollaro di quelli che tuo padre ha pagato – rispose la donna senza neanche degnarlo di uno sguardo.

- Neanche tu sei granché mia cara, forse avrei dovuto scoparmi Fatimah, anche senza una gamba è decisamente più attraente di te, sai – continuò lui.

Johanna girò appena la testa, lanciandogli un'occhiata da sopra le spalle. Non cadde in quella puerile provocazione e si congedò sinteticamente – Addio Youber –

Erano passate due ore dallo scambio quando il nuovo video di Youber fu diffuso su tutti gl'infositi del sistema. Tiberius Girma Shemar stava inveendo contro gli scienziati che gli avevano garantito che il loro virus avrebbe sterminato la popolazione di Awasis. Contrariamente alle previsioni, l'attacco batteriologico sul pianeta, benché avesse decimato la popolazione, si era rivelato un fallimento. Nessuno sapeva come gli inutili abitanti di quel lucroso mondo pieno di risorse naturali fossero riusciti a trovare una cura per quella che doveva essere l'arma definitiva.

Fuga da AwasisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora