Storia d'amore tra gli spalti

CAPITOLO 5: La festa

Iniziò la festa, a cui ero andata senza il permesso di papà che altrimenti mi avrebbe trascinata con lui a parlare con gli esperti di calcio e tutte quelle persone là.

Era già l'una circa, visto che ora della fine della partita e dei vari festeggiamenti ci volle un po'.
Dopo i balli, gli shottini e le varie birre ci mettemmo tutti in cerchio per l'immancabile obbligo e verità.

Ero abbastanza sorpresa che quasi tutti i ragazzi avessero accettato di giocare, del resto con tutte le amiche che avevo portato non ci pensarono troppo a voler partecipare.

Iniziarono con qualche bacio spinto l...
Avendo visto il nostro particolare avvicinamento negli ultimi giorni, ciro obbligò matteo (Pessina) a baciarmi, e lui lo fece, senza indugiare un secondo. Devo dire che non mi sorprese.
Poi mi prese nelle sue braccia e si mise a dirmi cose a caso...credo fosse "leggermente" ubriaco, non che io fossi messa meglio.

Dopo il primo bacio partito per obbligo tra me e matte, gli altri arrivarono da soli uno dopo l'altro. Stavo bene con lui, nelle sue braccia e ormai avevo capito che da parte sua ci fosse un forte interesse ma io non ero sicura che lui fosse la persona di cui volevo innamorarmi; quella "giusta".

Anche gli altri ragazzi erano piuttosto impegnati...
Lorenzo (insigne) con la mia amica Andrea. Non avevo dubbi su quei due!

Vidi anche fede che stava baciando Alessia. Non ero sicura, non lo ricordo neanche bene, ma credo che questo mi rendesse un po gelosa.
Fede sembrava felice...beh...ubriaco, ma continuava a scambiarmi sempre uno sguardo.
A dir la verità c'enerano diversi che continuavano a guardarmi. Tipo uno, Francesco si chiamava, un addetto agli spalti, per farvi capire quanta gente c'era.
Era abbastanza carino devo dire, occhi verdi e capelli marroni. Ci avevo parlato diverse volte, era simpatico ma niente di che.

Dopo un po' mi alzai per andare a prendere qualcosa da bere di non troppo forte. Matteo rimase lì, era piuttosto stanco.

Quel Francesco mi seguì e dopo qualche domanda intrigante si mise a flertare con me.
Stetti al gioco finché questo non prese una brutta piega...iniziò a toccare posti di cui non aveva il permesso e io cercai di scansarmi.
Cercai lo sguardo di Matteo anche se poco dopo mi resi conto che ormai si era già perso e che non mi avrebbe potuta aiutare.

Ma appena iniziai ad agitarmi ed ansimare vidi una sagoma decisa e muscolosa arrivare verso di me...
era Fede.

Lui, che aveva seguito tutta la scena, appena mi vide in difficoltà si alzò, si fece spazio tra la gente, venne verso di me e di quel maniaco di Francesco e senza pensarci neanche un secondo gli tirò un destro talmente forte che lo stese.

"Cazzo Fede" dissi "lo hai steso"
"Lo so, se lo meritava quel coglione"
"si ma cazzo...e adesso??"..."portiamolo via di qua. Aiutami a spostarlo, lo mettiamo in quella stanza" dissi indicando una camera.

Lo portammo di peso dentro una stanza cercando di non farci vedere e lo buttiamo lì.
Fede lo guardò e disse "stronzo".
Io mi sedetti un attimo a pensare.
Non sapevo perché avessimo voluto nasconderlo.
Alla fine non era mica un'assassino... Forse era la tensione....forse non volevamo che lo venissero a sapere tutti....o forse volevamo semplicemente lasciarlo lì a marcire.

Alzai gli occhi per guardare fede e vidi che anche lui mi stava guardando.
Mi avvicinai a lui e dissi:
"comunque grazie, davvero, non te l'ho neanche detto, ma non so che avrei fatto senza di te."
"Figurati Sofi, non avrei mai lasciato che ti facesse qualcosa...io ci sono."

I nostri occhi si incontrarono...quei suoi occhioni e fu inevitabile trattenerci. Mi avvicinai ancora a lui e lui fece lo stesso.
Sentivo il suo corpo vicino al mio e percepivo una sensazione diversa, unica che con Matteo ne nessun altro avevo mai sentito.

Lui avvicinò il suo viso al mio. Sentivo il suo respiro su di me e percepivo le sue mani che mi accarezzavano. Mi lasciai andare e accolsi le sue dolci e morbide labbra tra le mie.

S.S.