Now I wish we never met
'Cause you're too hard to forgetSimone odia poche cose, tipo l'estate o le persone logorroiche, ma più di tutto odia l'ipocrisia. Per questo motivo sta prendendo seriamente in considerazione l'idea di mandare Laura a quel paese, che lo sta tormentando da una settimana con la storia della rimpatriata di classe con i compagni delle superiori.
Simone odia profondamente l'ipocrisia. A cosa serve incontrarsi dopo quattro anni che la scuola è finita? Dovrebbero raccontarsi cosa fanno nella vita, le loro vite di coppia dannatamente noiose, far finta di non essersi mai stati sul cazzo per cinque anni. Ridicolo.
Laura lo prega da una settimana, Simone è l'unico con cui ha mantenuto i rapporti dopo l'esame di maturità, quindi andare in quel posto senza di lui, significherebbe andare da sola. Ed eccola qui, un'altra cosa che Simone odia, l'egoismo. Sì, perché Laura a volte sa essere troppo egoista.
Sa tutto, sa che Simone non vuole rivedere più i suoi ex compagni di classe e soprattutto sa che Simone non vuole rivedere lui. Quest'ultimo continua ad arrabbiarsi al telefono mentre le spiega per la centesima il motivo per il quale non ha intenzione di andare a quell'incontro.
"Laura, a me non frega un cazzo, forse non hai capito"
Laura guarda fuori la finestra, sbuffa.
"Eddai, Simo, fallo per me"
Simone balza in piedi come se la superficie sotto al suo fondoschiena sia diventata improvvisamente rovente.
"Ti posso dire che sei un'egoista del cazzo o ti offendi?"
Laura sbuffa, di nuovo. Mette su un broncio che Simone - conoscendola fin troppo bene - immagina dall'altro lato della cornetta. Quindi, si affretta a darle una spiegazione. Di nuovo.
"Prima cosa, ti ho già detto che io con quelle teste di cazzo non voglio più averci il minimo contatto; seconda cosa, c'è Manuel, e io non sono pronto a rivederlo"
Si siede di nuovo, inizia a lisciare le pieghe della coperta sul letto. La voce di incrina.
"E se tu hai dimenticato della sua esistenza, meglio. Ma io, purtroppo della sua esistenza non potrei mai dimenticarmi e tu ti stai comportando da stronza, visto che sai come sono finite le cose tra noi e pensi solo a te stessa"
Gli viene da piangere. E anche se sono passati tanti mesi, troppi giorni, infinite ore senza Manuel, lui continua a pensarci costantemente. Ogni giorno è nella sua testa, pronto a ricordargli il motivo per il quale non avrà mai più una relazione nella sua vita. È ancora innamorato di lui, la realtà dei fatti è questa.
"Ora devo staccare, ciao"
Non dà neanche il tempo a Laura di rispondere, stacca la chiamata, butta il cellulare sul letto e inizia a singhiozzare.
La faccia gli brucia, gli occhi sono rossi e gonfi. Erano anni che non parlava ad alta voce di lui, solo il pensiero di pronunciare il suo nome gli causava malessere. Eppure, quel giorno è stato costretto a farlo solo ed esclusivamente per due cose che odia, l'ipocrisia e l'egoismo.
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Quando il telefono di Simone squilla di nuovo, sta lavando i piatti. Appena sente la suoneria, gira la manopola del rubinetto, si asciuga malamente le mani, e con queste ancora mezze bagnate, risponde senza neanche leggere il nome sullo schermo di chi lo sta chiamando.
"Pronto?"
"Simone?"
Allontana il cellulare dall'orecchio per guardare il nome sullo schermo, non riconosce la voce. E infatti, quel numero non è registrato nella sua rubrica.