2. Buono

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Dabi si passò una mano tra i capelli, spettinandoseli. Senza volerlo aveva commesso un gran casino, seppur non gli importasse niente dei rimproveri di Shigaraki, ora si ritrovava a dover gestire un ragazzino sedicenne che probabilmente sarebbe scoppiato a piangere di lì a poco.

Per la prima volta si voltò per confrontarsi con Midoriya, stupendosi dello sguardo rilassato e quasi gioioso che gli rivolse.

<< Deku, giusto? >>.

<< S-si >>.

<< Come mai non stai ancora frignando? Non hai paura? >>.

Lo studente si strinse nelle spalle: << beh un po' in effetti si, ma... >>. Si fermò per evitare di far infuriare il villain ancora di più. In realtà avrebbe voluto dire che si sentiva incredibilmente sollevato in quel momento. Era riuscito a salvare Kota e, dopo un momento di iniziale spavento, aveva anche capito che Bakugou non era stato inghiottito dal warp insieme a loro; quindi non poteva che essere libero e al sicuro insieme ai loro compagni.

<< Chi ti ha ridotto così? >>.

<< Uno dei tuoi complici, immagino. Ha detto di chiamarsi Muscular >>.

<< Che fine ha fatto? >>.

<< Sono riuscito a sconfiggerlo >> rispose, senza esserne compiaciuto << peccato che il mio corpo non abbia retto lo scontro >>.
Deku volse lo sguardo alle sue braccia; l'aspetto della pelle, annerita e tesa a causa dell'ematoma, rendeva chiaro l'entità del danno.
Si ritrovò a sperare che Recovery Girl riuscisse ad aggiustare le ossa per l'ennesima volta.
Quando però, dopo aver sollevato un braccio, vide la mano ricadere in modo innaturale verso il basso, pensò di esser stato fin troppo positivo.

Dabi sgranò gli occhi: << stai dicendo che TU hai battuto Muscular? Da solo? È per questo che non è rientrato al covo insieme a noi? >>.
Il villain era sconvolto, continuava a squadrare quell'esile ragazzino senza capire come fosse uscito vivo, e addirittura vittorioso, da una lotta contro il suo alleato. Infatti, non aveva mai conosciuto qualcuno neanche in grado di eguagliare la forza bruta di Muscular, forse l'unico a poter riuscire nell'impresa sarebbe potuto essere All Might.

<< In effetti si. Immagino sia stato arrestato... spero non fosse un tuo amico... >>.

<< Io non ho amici >> rispose di getto.

<< Oh... beh... mi dispiace. In ogni caso io non volevo combattere, sono stato costretto... l-lui voleva fare del male a Kota e io non potevo permetterlo >>.

Il corvino non riusciva a smettere di pensare che quel ragazzino gli stesse nascondendo qualcosa. Sicuramente per la prima volta si sentì incuriosito da un'altra persona; proprio lui, il villan più sadico, tenebroso e solitario in circolazione.

<< Oh andiamo, Dabi >> squittì Toga, puntando su di lui i suoi grandi occhi gialli << può dormire con me. Non gli farò niente di male... stasera sono felice! Mi sono anche fatta delle nuove amiche >>.

Dabi sospirò, riflettendo su come riuscisse ancora a sopportare la ragazza.
<< Stanotte sta con me, Himiko. Ci potrai giocare domani >>.
Poi si rivolse a Deku: << riesci ad alzarti, coniglietto? >>.

<< S-si >> borbottò, preso in contropiede dal nomignolo.

<< Uffa... va bene. Ci vediamo domani, Izuku >> gli disse la ragazza, con un tono che ricordava più quello di una minaccia che di un saluto.

Midoriya si affrettò a seguire in silenzio il corvino, spinto anche dalla paura che potesse ripensarci e lasciarlo con Toga.

Il covo era molto più spazioso di quanto si aspettasse, si estendeva nell'immobile al di sopra del bar abbandonato in cui erano riapparsi.
Salirono diversi piani di scale, finché Dabi non aprì una semplice porta nera. Entrando, si fece da parte per permettere il passaggio del minore, per poi chiudere a chiave la porta alle sue spalle.
Lo faceva sempre quando si ritirava per la notte, non amando essere disturbato; ma il gesto non sfuggì a Midoriya, che fu improvvisamente consapevole di essere rinchiuso nella stessa stanza con uno dei capi dell'Unione dei Villain, nonché possessore di un quirk potentissimo.

Deglutì a vuoto, tentando di calmarsi spostando la sua attenzione sul mobilio della camera. Si stupì di quanto fosse normale, una parte di lui si aspettava teschi carbonizzati e strumenti di tortura. Invece lo spazio era pressoché interamente occupato da un grande letto matrimoniale; ai suoi piedi erano posizionati scrivania ed armadio, mentre l'unica finestra della camera era completamente oscurata da giornali, attaccati al vetro con lo scotch.

<< Mettiti in un angolo, immobile e zitto così posso fare finta che tu non ci sia. Al minimo rumore, suono o parola ti cremo vivo. Ci siamo capiti? >>.

Deku si limitò ad annuire, non sapendo da che momento sarebbe iniziato quel diktat. Si sedette a terra, appoggiando la schiena contro una parete libera.
Man a mano che l'adrenalina in circolo calava, il ragazzo prendeva sempre più coscienza della gravità delle sue ferite; fino a quel momento il desiderio di salvare i suoi compagni aveva prevalso su tutto. Mentre, ora, nella relativa sicurezza di quella camera, il suo corpo fu investito da fitte laceranti.

Strinse i denti, attento a non rilasciare neanche un fiato; mentre il villain si distendeva comodamente nel suo letto, senza riuscire, tuttavia, a provare alcun senso di pace o conforto.
Dopo diversi minuti passati a rigirarsi tra le coperte, decise di dar voce ai propri pensieri.

<< Perché lo hai fatto? Saresti potuto morire... anzi potresti ancora morire. Ne valeva davvero la pena? >>.

Deku premette le labbra tra loro, indeciso se rispondere o se considerarla una domanda trabocchetto.

<< Puoi parlare >> sospirò Dabi.

<< Si, ne è valsa la pena >> disse deciso << non mi pento di nessuna scelta che ho preso stanotte >>.

<< Devi volergli davvero bene... al biondino intendo >>.

<< Si, gli voglio bene >> rispose in un fiato, con un tono vagamente sconsolato.
Perché in realtà lui provava sentimenti molto più profondi nei confronti del suo amico d'infanzia; eppure, era ormai chiaro a tutti che Bakugou avesse fatto un'altra scelta e lentamente lo stava accettando anche Deku.

<< Immagino che ti sarà molto riconoscente quando... cioè semmai... lo rivedrai. Un gran bel modo di attirare l'attenzione di un ragazzo >> ghignò.

Midoriya rise: << in realtà conoscendolo credo che mi picchierà per non avergli lasciato affrontare la situazione da solo >>.

Dabi si mise seduto sul letto, ancora una volta sorpreso: << e tu hai rischiato la tua vita per lui?! >>.

<< Certo >> sorrise << lo farei per chiunque... >>.

Il villain cercò il suo viso, i suoi occhi si incastrarono in quelli del ragazzo, sperando di leggerci qualche segno di incertezza, dubbio, addirittura falsità.

<< Oddio >> sbottò irritato << sei talmente puro da farmi dubitare che tu sia reale, cazzo ridefinisci proprio il concetto di "buono" e non è un complimento >>.

***

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