8. Diviso

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<< Hey coniglietto, su svegliati... >>.
Dabi stava scuotendo con gentilezza il verdino, ancora profondamente addormentato; mentre il minore rispondeva con mugolii infastiditi, coprendosi la testa con le braccia.
<< Se non ti alzi subito, inizierò con le maniere forti >> ghignò, leggermente divertito.

Deku si stropicciò gli occhi.
<< C-cosa... cosa sta succedendo? >>.
<< Niente, ma dobbiamo andare via >>.
<< Via? Dove? >>.
<< A fare un giro >> sbuffò, scocciato << vestiti... >>.
Lo studente era confuso, ma alla fine fece come gli era stato chiesto; si alzò raccapezzando in giro per la stanza i suoi vestiti, o meglio, quelli che gli aveva prestato Dabi.

Mentre il villain lo guardava, nella sua testa stavano turbinando dubbi e decisioni.
" Non posso mettermi direttamente contro Shigaraki, ma non intendo neanche lasciare Midoriya in balia della volontà di All for One... passerò da codardo, ma l'unica cosa sensata ora è scappare... non voglio tradire i miei compagni, ma non posso permettere che gli facciano del male.
Certo, potrei lasciarlo andare... così sarebbe al sicuro insieme agli hero; tuttavia non ci riesco. Non voglio separarmi da lui. Non so ancora cosa mi spinga a volerlo accanto a me... io, che per tutti questi anni ho rifiutato qualsiasi tipo di legame... che non considero miei amici neanche i miei stessi compagni di armi, ma in lui c'è... qualcosa ".

<< Andiamo... >>.
Il villain raccolse un borsone da terra e se lo caricò in spalla, per poi aprire la porta della camera con accortezza, assicurandosi attraverso lo spiraglio che non ci fosse nessuno.
Fece lo stesso ad ogni rampa di scala, ed infine tirò un sospiro di sollievo quando raggiunsero il piano terra del covo senza intoppi.
<< Ti vedo leggermente teso >> scherzò il verdino.
<< Non so di cosa tu stia parlando >> rispose, prima di chiudersi la porta alle spalle.
Una volta all'esterno, si rilassò del tutto. Era mattina presto, per cui le strade erano pressoché deserte garantendo una calma quasi irreale ai due fuggitivi.

<< Non ho ancora capito dove stiamo andando... >>.
<< Dovunque tu voglia >> gli sorrise il maggiore << pensavo di prendere una stanza in qualche hotel, ma poi siamo liberi >>.
<< Davvero?! Si... ecco, insomma... n-non sarà pericoloso... per te, intendo >>.
<< Mi basterà restare nell'ombra >> rispose, alzando il cappuccio della felpa in modo che gli coprisse gran parte del viso.

Per quanto sarebbe piaciuto a Dabi essere davvero libero, sapeva perfettamente che non fosse possibile. Non solo era un criminale ricercato, ma aveva anche una vendetta da compiere, il solo motivo per cui si era sforzato di rimanere in vita.
Sapeva anche che la loro assenza non sarebbe di certo sfuggita per molto a Shigaraki, ma era convinto di poterlo convincere a chiudere un occhio. Una volta messo al sicuro Midoriya, gli avrebbe offerto sul piatto la sua fedeltà in cambio della vita dello studente; sicuro che per lui sarebbe stato più utile avere il corvino tra le sue fila, piuttosto che uccidere un ragazzino.

Per un giorno, però, forse sarebbe potuto essere una persona normale.

<< Mmm divertirmi con Dabi, il terrore dalle fiamme blu... mi sembra tutto così incredibile >>.
<< Cosa? >>.
<< Questo... il... il modo in cui parliamo, come mi stai vicino >>.
<< Già hai ragione... ma ne sei felice? >>.
Il verdino gli rivolse un sorriso così radioso che per un istante si bloccò sul posto.
<< Certo che lo sono >> rispose, facendo intrecciare le loro dita.

" Si, farei di tutto per lui " si ritrovò a pensare Dabi. Mano nella mano con lo studente, puntò lo sguardo sul sole che stava iniziando a sorgere, inondando il cielo di colori pastello. Lo trovò meraviglioso nella sua semplicità; anzi tutto sembrava migliore con Midoriya accanto a lui, anche le cose più banali sembravano risplendere di una luce nuova.
Era così perso nei suoi pensieri, da non essersi neanche accordo che lo studente si era fermato a guardare la vetrina di un negozio.

Oltre il vetro, numerosi schermi televisivi in vendita stavano riproducendo in loop lo stesso servizio.
Il professore Aizawa, in giacca e cravatta e con i capelli pettinati all'indietro stava rispondendo alle domande dei giornalisti, assieme al preside Nezu e ad All Might. Quest'ultimo era nella sua muscle form, ma il suo sorriso più tirato del solito e lo sguardo infossato, rendevano chiara tutta la sua preoccupazione.
Il verdino non poteva sentire cosa stavano dicendo, ma la striscia del servizio riportava la descrizione: " L'Unione dei Villain attacca gli studenti della UA durante un ritiro scolastico e rapisce uno di loro: Midoriya Izuku ".
La sua foto spiccava in un angolo dello schermo, mentre i suoi professori continuavano a parlare.
Poi l'immagine cambiò, rivelando sua madre piangente, che stringeva tra le mani una sua vecchia maglia con il disegno stilizzato del suo eroe d'infanzia.

<< No... mamma, non piangere >> mormorò allo schermo.
<< Coniglietto, dobbiamo andare >> gli disse Dabi, strattonandolo delicatamente.
<< No no... cosa ho fatto >> continuò a farfugliare, divincolandosi dalla sua presa.
Il villain seguì il suo sguardo fino alla vetrina.
<< Sinceramente, che cosa ti aspettavi? >>.
<< I-io... io non ci ho pensato... inizialmente ero solo felice che i miei compagni e Kota stessero bene... e poi... p-poi ecco tu... e io... come ho fatto ad essere così egoista?! >>.
<< Non c'è niente di male a fare quello che si vuole >>.
<< Sto facendo soffrire tutti >> sbottò, mentre la realtà gli cadeva addosso di colpo.
<< Non è colpa tua... sei... sei stato rapito alla fine, no? >>.
<< Ah si? È davvero così? >>.
<< In origine, almeno, si... >>.
<< E poi? >>.
<< I-io... io non lo so... >>.

<< Mia madre... come ho potuto farle questo?! >>.
<< Ti dimenticherà >>.
<< Che cosa stai dicendo?! >>.
<< Sto dicendo che se la caverà anche senza di te. Piangerà per un po', ma alla fine si rassegnerà alla tua assenza >>.
Il verdino sgranò gli occhi, confuso e arrabbiato al tempo stesso.
<< Come fai a dire una cosa del genere?! Come puoi essere così insensibile?! >>.
<< Ok ok d'accordo >> tentò di negoziare << quando saremo lontani la chiamerai per dirle che sei sano e salvo, ok? >>
<< Lontani? >>.
<< Si, lontani... dove nessuno ci potrà colpire e insiem- >>.

Il corvino continuava a parlare, ma ormai Midoriya sentiva la sua voce come un'eco lontana.
Era impossibile... si erano solo illusi. Tutto il loro futuro insieme era... impossibile.
Spostò lo sguardo sulla propria mano, attivando i lampi verdi del One for All.
Lui aveva ricevuto un dono inestimabile e per uno scopo... aveva un compito che andava ben aldilà del suo sogno d'infanzia. Per tutta la vita il suo desiderio più grande era stato diventare un eroe e ora, proprio quando lo aveva realizzato, ne pagava le conseguenze.

<< Io. Non. Posso. Scappare >>.
<< Che vuoi dire? >>.
Deku gli sfiorò una guancia con la mano: << devo tornare a casa mia... finire quello che ha iniziato il mio Maestro, anche se questo ci metterà l'uno contro l'altro >>.
<< N-no >> balbettò Dabi, scuotendo la testa << non devi farlo... non lo farai. >>.
<< Non c'è altra scelta >>.
<< Non lo permetterò >>.
<< Vieni con me... >>.
Il villain sbuffò: << mi sbatterebbero nel Tartaro per poi buttare via la chiave >>.
<< No, non succederà... te lo assicuro... troverò un modo >>.
<< Non è il mio posto >>.
<< Neanche questo è il mio >> rispose con un filo di voce, prima di appoggiare la testa al petto del villain.

Ed era vero... si trovavano ai margini opposti di un conflitto più grande di loro, e che era iniziato molto prima della loro nascita. Una guerra apparentemente tra il bene e il male, ma dai contorni fin troppo sfocati e in cui, inevitabilmente, avrebbero perso tutti.
Buoni cattivi e cattivi buoni... aveva poi così importanza? Lì, in quella placida mattina... nella quiete del silenzio, non sembrava averne.

Ma erano ancora a pochi metri dal covo, quando gli hero irruppero nella base dei villain.

***

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