4| Prendersi una sbornia e fare qualcosa da ricordare per sempre

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Data e ora: 24.10.2017/18.28

Mittente: Arianna

Destinatario: Francesco

Per colpa tua sembro una granita all'amarena. Davvero, grazie. Mi sono vendicata rubandoti una felpa. In ogni caso sono scappata a lavoro poco dopo di te: il nipote del Boss si è ammalato e lo devo sostituire; presumibilmente finisco prima. Sempre per colpa tua, sono senza macchina, quindi mi toccherà farmi venire a prendere...da mio fratello: se vieni ti uccido. Ne sarei capace. Sembro un Clown!

Scrissi velocemente, immaginando Francesco ridere. Diamine. Non riuscivo neanche ad essere arrabbiata con lui: la mia mente riusciva solo a pensare a quella risata dannatamente belle. E adorabile.

«Ari, bellissima mia, vieni ad aiutarmi? Non riesco proprio a trovarmi con questo programma di contabilità nuovo» affermò Nicola, sorridendo forse un po' troppo, guardandomi, tuttavia, con aria stanca e affranta. Annuii sorridendo di cortesia, uscendo dallo spogliatoio, per andare nella sua stanzetta privata. «Mi piace questo nuovo look, bellezza» aggiunse accompagnandomi allo stanzino con una mano sulla schiena. «Non mi devi adulare Boss, mi paghi già abbastanza bene» commentai facendo un passetto in avanti per evitare ulteriormente quel nuovo contatto decisamente imbarazzante. Lui sospirò. «Dovrei darti un aumento invece, so che quello scansafatiche di mio nipote ti fa lavorare al posto suo, ma non posso fare nulla, sai, devo molti favori a mia sorella» disse, appoggiando di nuovo la mano lì. Feci spallucce, sedendomi sulla sedia davanti al pc. Notai quasi da subito quanto la sua richiesta d'aiuto fosse una scusa per distrarsi, ma feci finta di niente: erano le 18.30 e non ci eravamo fermati un attimo dal turno della mattina. «Devi usare la percentuale davanti agli importi: non ti fa l'aggancio con quelli già esistenti se non la metti. E la virgola, non il punto nelle cifre con i centesimi, altrimenti lui pensa che siano migliaia. Se non lo imposti bene, sarà sempre incasinato» cambiai discorso concentrandomi sulla familiare schermata contabile del programma. Nicola sospirò. «Come farei se non ci fossi tu, Ari» commentò accarezzandomi dolcemente il viso, sorrisi, palesemente sorpresa. Un atteggiamento del genere era tanto strano quanto nuovo. Il tintinnio della porta, seguito da un vociferare ad alto volume, mi riportò alla realtà: secondo turno, l'aperitivo.

Tornai dall'altra parte, dietro al bancone, dove due ragazze stavano attendendo ridacchiando tra di loro. «Oh mio dio, Nadia c'è Stefano Fanti!!» esordì la ragazza più bassa, strillando e muovendosi all'impazzata per poi coprirsi il viso con le mani. «Che cosa sta succedendo?» chiese l'altra sorpresa dalla reazione, quasi quanto me. «Nadia, Stefano Fanti, ricordi? La Cotta delle cotte», continuò la bassina esaltata. «Ma chi, quello che assomiglia che quasimodo nella serie tv?» domandò la ragazza che, a quanto pare si chiamava Nadia, con tono divertito. L'amica ci rimase male, mettendo il broncio. «Tu non potrai mai capire quanto fosse bello, a scuola, quando fumava la sigaretta sulle scale antincendio. Ne ero follemente innamorata» affermò la bassina. «Certo, posso immaginare, bellissimo» commentò l'altra ironica. Decisi di interrompere prima di iniziare a ridere. «Posso aiutarvi?» domandai sorridente. «Magari: riusciresti ad entrare nella testa di quel bel ragazzo laggiù e dirgli che sono la donna della sua vita?» chiese la bassina. Guardai nella direzione del suo sguardo, trovando due ragazzi seduti uno di fronte all'altro. «Quale?» domandai. La mora, Nadia, scoppiò a ridere, mentre la bassina mi guardò in cagnesco. Non capendo il motivo dell'ilarità della mora, rimasi in silenzio, poi capii, a scoppio ritardato. «No, no! Non volevo insinuare che non fosse bello, solo che... Sono stremata, scusatemi» conclusi sospirando. Le ragazze sorrisero, annuendo all'unisono. «Giornatina pesante?» domandò la bassina, annuii. «Sono riuscita appena a minacciare di morte il ragazzo che mi ha fatto fare 'sti capelli, non ho neanche fatto la pipì e di sicuro ne ho ancora per ore» affermai sconsolata, facendole ridere. «Be', se vuoi fare una pausa, ci trovi al tavolo. Io sono Lucy e lei è Nadia: potremo parlare di come conquistare Stefano Fanti e il suo amico» disse la bassina, dandomi finalmente un nome da associare al viso. «E io sono Arianna, che cosa vi porto, ragazze?» domandai vedendo uscire il capo dallo stanzino. «Due Ugo, per favore» rispose Nadia, ricevendo il consenso da Lucy. «Arrivano subito» affermai.

Nella tela di Arianna - COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora