In quel mondo i regni erano due, la Città Celeste, popolata da angeli, la Città Oscura, popolata da demoni.
Tra le due città non esisteva un vero e proprio confine, forse perché nessuno aveva mai pensato di spingersi oltre.
Fin da piccoli avevano insegnato che tra i due popoli doveva esistere solo l'odio e l'indifferenza.
Non avrebbero mai dovuto socializzare o addirittura innamorarsi.
Per mantenere questa distanza senza una vera barriera gli era stato inculcato nelle menti che un rapporto ravvicinato avrebbe portato alla morte di entrambi.
Spaventati da quella cosa nessuno aveva osato constatare se era vero o meno.
Ognuno stava all'interno della propria città, ognuno faceva la propria vita e cercava di crearsi una famiglia con la propria specie.
Non tutti però erano così sottomessi, qualcuno sembrava quasi attirato dall'altra città.
Era curioso, audace, non era mai stata nella sua indole quella di eseguire gli ordini di qualcuno.
Lui voleva vedere con i suoi occhi chi erano gli angeli di cui avrebbe dovuto avere così tanta paura.Era da pazzi, come poteva un demone aver paura di un angelo, erano la rincarnazione della purezza, quindi bontà alate.
Ma aveva udito che uno non era così candido, uno di loro vestiva di nero, il colore tipico del demone.
Un angelo che sembrava tale solo per le sue fattezze, un angelo che temevano fosse il male sotto mentite spoglie.
La cosa che si avvicinava alla realtà era che Jungkook non era un angelo come gli altri, era dolce, ma visto il male che continuava a subire non era molto propenso a fidarsi facilmente del prossimo.
Pensava che lo avrebbero ferito per l'ennesima volta.Città celeste.
Jungkook era seduto nella finestra del suo castello, era il principe, un reale che era stato abbandonato dai suoi stessi genitori, un reale che nessuno voleva al trono.
Non avrebbero mai accettato che un angelo rotto li governasse.
Tutti gli angeli speravano che il re e la regina tornassero a regnare, che cacciassero il loro figlio indegno di essere considerato un principe.
Però nessuno sapeva dove fossero finiti, avevano lasciato il figlio appena nato nelle mani della loro governante.
Lei aveva cresciuto Jungkook come se fosse suo figlio, odiava come veniva considerato, era un bravo ragazzo, era dolce, voleva solo essere amato.
Lo avrebbe protetto finché ne avesse avuta la possibilità.
Per quanto il popolo di angeli disprezzasse Jungkook per la sua natura ne erano anche un po' spaventati, pensavano che nascondesse poteri maligni dentro di sé.
Proprio per questa paura non lo avevano cacciato, nessuno si era messo contro di lui."Kookie, a cosa stai pensando?". Disse Yuna appena entrò nella stanza del principe. Kookie era il soprannome che gli aveva dato quand'era ancora appena nato. Il suo profumo dolce gli ricordava dei biscotti e pensava che fosse un nomignolo carino per quel ragazzino.
"Verrò mai amato Yuna?". Chiese Jungkook tristemente osservando fuori dalla finestra, cercando una risposta a quella domanda che si poneva costantemente.
"Mio piccolo Kookie, io sono convinta che tu troverai qualcuno lì fuori, magari anche lui con metà cuore". Disse Yuna avvicinandosi a lui e scompigliandogli i capelli. Lei credeva veramente a ciò che aveva detto. Sentiva che fuori, al di là, chissà dove, c'era qualcuno nelle stesse condizioni del suo Kookie.
"Spero che sia veramente così". Disse Jungkook girandosi e sorridendo alla donna che considerava sua madre.
Yuna era ricoperta di una infinita dolcezza, lo aveva accudito, amato, era grazie a lei che conosceva la parola amore.
Lui però voleva un amore diverso oltre a quello.
Si sarebbe sentito estremamente solo, se non fosse stato per lei e per i suoi due amici che lo avevano accettato, Taehyung e Yoongi.
I due angeli non lo avevano mai isolato, lo avevano sempre sostenuto rimanendogli accanto, erano anche una coppia.
Gli invidiava, loro si erano ritrovati, si amavano, quello era il tipo di amore che cercava.
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Il Richiamo (Jikook)
FantasyDi lui conosco solo la sua voce, mi sono innamorato della sua tonalità dolce e sensuale, mi ha smosso totalmente, ogni fibra si sente richiamata da quel suono celestiale. Io mi inchinerei al suo cospetto per udire ancora una volta la sua voce, sono...