Mandy aveva appena terminato il suo turno di lavoro, era davvero molto stanca. Così dopo aver sistemato le ultime cose nella sala del ristorante in cui lavorava, salutò tutti e se ne andò. Doveva tornare a casa a piedi e lei non amava tanto camminare dopo un turno tanto estenuante, e per giunta a quell'ora della notte. La strada era isolata, illuminata solo dalla luce della luna. Intorno non c'era anima viva, passava solo una macchina di tanto in tanto e Mandy non vedeva l'ora di arrivare a casa per farsi una doccia e dormire. Quello che amava di più. Mentre camminava si ricordò di mandare un messaggio alla sua amica Claire per vedersi il giorno dopo, dato che sarebbe stato il suo giorno libero. All'improvviso senti una voce provenire da un vicolo buio. Si spaventò molto, sperava tanto che non fosse un malintenzionato. Quando ad un tratto da quel vicolo uscì un ragazzo alto, occhi azzurri che la fermò. Subito pensò che volesse farle del male, voleva scappare ma i piedi non si muovevano da lì. Sperava che arrivasse qualcuno, ma nulla. Il ragazzo di fronte a lei sembrava perso, aveva gli occhi spenti.
"Hai bisogno di aiuto?" chiese Mandy nonostante la paura che in quel momento la stava attanagliando.
"Sì, mi hanno cacciato di casa e non so dove andare. Credo di aver bevuto un po' per parlarne..." e rise.
Mandy lo stava osservando e ricordò di averlo già visto qualche volta nel bar del ristorante in cui lavorava.
"Ti va di venire a casa? Poi domani ne parliamo" chiese Mandy, di certo non poteva lasciarlo lì.
"Va...bene..." rispose il ragazzo ridendo.
"Come ti chiami?" domandò Mandy.
"Sono Michael" rispose.
Durante il tragitto Michael non faceva che ridere e piangere al tempo stesso. Mandy lo guardava, pensando a cosa gli fosse accaduto per farlo stare così. Nonostante avesse bevuto, e non poco, per fortuna riusciva a reggersi in piedi, altrimenti non sapeva proprio come sarebbero arrivati a casa, si chiese Mandy. Giunti a destinazione, lei gli disse: "Ora dobbiamo salire le scale, cerca di non fare tanto rumore o sveglierai gli altri inquilini."
Michael annuì. Una volta entrati in casa, Mandy lo fece sdraiare sul divano e subito si addormentò. Lei andò a farsi una doccia. Dopo la doccia controllò il cellulare e vide una notifica: era Claire. Le aveva risposto che era libera anche lei il giorno dopo dato che aveva solo un corso all'università. Mandy le raccontò di Michael, e Claire non capiva come facesse a tenere uno sconosciuto in casa, proprio Mandy che faceva fatica a fidarsi di un ragazzo, ma questo non glielo disse. Le rispose semplicemente "Sai ciò che stai facendo."
"Certo, non so perché ma non sono riuscita a ignorarlo" rispose Mandy, digitando velocemente le dita sul cellulare.
La risposta di Claire non tardò ad arrivare: "Perché hai un cuore enorme. Comunque ci vediamo domani così me lo presenti, magari è anche bello."
"Sicuro. A domani allora" rispose Mandy andando in salotto a controllare che Michael stesse bene e lo vide dormire come un ghiro. Così decise di andare anche lei. Mise il cellulare in carica e si sdraiò sul letto, finalmente.
Mentre stava sul letto pensava a ciò che era successo, non riusciva a capire ancora come stesse facendo a fidarsi di una persona che neanche conosceva, lo aveva portato a casa senza pensarci due volte. Però in quel ragazzo vide qualcosa che lo attirava, come se lo conoscesse, quando in realtà non aveva mai scambiato una parola con lui dato che lavorava in sala e quindi non si erano mai incontrati. Aveva visto gli occhi di quel ragazzo, come se nascondesse qualcosa, e lei voleva capire a tutti i costi cosa fosse. Aveva questa specie di "mania" di voler aiutare sempre tutti, forse perché lei in primis avrebbe voluto che in passato qualcuno facesse qualcosa di simile per lei. Ora però aveva delle amiche su cui potersi fidare, si riteneva fortunata ad averle incontrate e mentre si perdeva tra i suoi pensieri si addormentò. Il mattino seguente Michael fu il primo a svegliarsi e aveva un forte mal di testa. Ricordava poco della sera prima, ma ricordava alla perfezione cosa successe a casa con i suoi genitori. Mandy si svegliò e andò in cucina per preparare la colazione, quando vide Michael seduto sul divano.
"Come ti senti?" gli chiese avvicinandosi a lui.
"Ho un forte mal di testa e vorrei chiederti cosa è successo di preciso ieri sera. Ricordo poco..." disse Michael massaggiandosi le tempie.
"Magari ti porto prima un'aspirina e mentre preparo la colazione ti racconto" disse Mandy.
Mentre lei preparava la colazione, lui propose di preparare i pancakes.
"Ti preparerò dei pancakes da leccarti i baffi. Ah, mi presento per bene...Sono Michael, il re dei pancakes." Mandy scoppiò a ridere, "io sono Mandy, la tua salvatrice".
Michael rise e si mise all'opera. Quando la colazione fu pronta si sedettero per mangiare.
"Ci vuole ancora tempo per sapere cosa è successo ieri sera?"domandò Michael.
"Ops, me ne ero dimenticata. Ora ti spiego tutto ".
Dopo averle raccontato gli disse:"Se ne vuoi parlare, Michael, puoi farlo. Non ci conosciamo, ma non so perché, sento di doverti aiutare...".
Michael sentì di potersi fidare, per la prima volta sentiva quella sensazione. Lui non si fidava tanto delle persone perché erano sempre lì a giudicarlo, a dirgli ciò che era giusto o sbagliato, a prenderlo in giro. In Mandy vedeva altro, vedeva una ragazza limpida, semplice, non l'avrebbe giudicato ne era certo. Così Michael iniziò a ripensare alle cose successe la sera prima e si preparò a dover raccontare il motivo per il quale era finito in mezzo a una strada.
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Parole libere
ChickLitMandy è una ragazza che non ha vissuto un'adolescenza tanto facile, vivendo con un padre padrone abituato ad alzare la voce e le mani verso la madre, questo porta Mandy a fidarsi sempre meno degli uomini. Prima di andarsene di casa mette la madre di...