CAPITOLO 2

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Michael guardò Mandy con gli occhi lucidi al solo pensiero di doverle raccontare tutto. Non ne andava fiero di ciò che gli era successo, però in cuor suo sentiva di doversi liberare di quel macigno.
"Ora ti racconto tutto. Voglio che tu sappia che faccio fatica a fidarmi di qualcuno, però con te sento che è diverso" disse Michael.
Mandy non poteva credere alle sue parole. Era esattamente ciò che provava lei ogni volta che doveva aprirsi con qualcuno, poi le sorrise e gli disse: "So ciò che provi, è lo stesso anche per me. L'unica cosa che posso dirti è che se ti senti di parlarne, sappi che non ti giudicherò. Guarda che sono brava in questo".
Michael dopo quelle parole si sentiva già più leggero e iniziò a parlare.
" Io sono gay" disse tutto d'un fiato, "i miei non lo sapevano fino a ieri. Non potevo continuare a fingere e mai avrei immaginato che i miei genitori, le persone che dicevano di amarmi più di qualunque altra cosa, mi avrebbero trattato in quel modo. Ho ancora davanti il loro disgusto quando gliel'ho confessato. Mi guardavano come se non fossi più figlio loro, poi hanno iniziato a dire "dove abbiamo sbagliato con te", "cosa abbiamo fatto di male per meritarci un figlio come te". In quel momento mi sono sentito una nullità, una vergogna per i miei genitori."
Michael si fermò, non riuscì più a resistere e scoppiò in lacrime. Iniziò a singhiozzare come un bambino e Mandy si sentì molto triste, non poteva pensare che esistessero ancora persone con una mentalità così chiusa. Poi lo abbracciò e gli disse: "Tu non sei una nullità e non sei una vergogna per nessuno. Ti piacciono gli uomini e allora?! Cosa c'è di male nell'amare qualcuno, chiunque esso sia. La cosa più importante è la felicità e lo stare bene con sé stessi. Ti sentiresti bene a fingerti ciò che non sei solo per far piacere agli altri?".
"No. Poi come se non bastasse mi hanno sbattuto fuori di casa. Non sapevo dove andare e allora sono andato in un bar a bere qualcosa..." disse Michael con un nodo in gola.
"Solo qualcosa? Ti reggevi in piedi, ma non eri poi tanto sobrio dato che ridevi e piangevi di continuo" disse Mandy ridendo per alleggerire la tensione.
Michael rise. "Beh, forse hai ragione. Comunque in quella casa non posso più tornarci, anzi non voglio. Se non fosse stato per te ora sarei in mezzo ad una strada. Come posso ringraziarti?".
"Non devi. L'unica cosa che voglio da te è che sia felice, nient'altro e dato che non sai dove andare puoi restare qui" disse Mandy.
"Oddio! Davvero posso restare?!" esclamò Michael che solo a sentire quelle parole gli si illuminarono gli occhi. "Allora devo trovare un lavoro, così ti aiuterò con le spese. In realtà ce l'avevo, ma era nell'ufficio di mio padre".
"Dopo usciremo in cerca di qualcosa. Tra poco arriverà Claire, una mia amica. Ti piacerà vedrai" disse Mandy. "Non sa nulla di me?" domandò Michael con un velo di preoccupazione.
"Si, sa solo quello che è successo ieri sera" rispose Mandy
"Vorrei evitare domande sconvenienti quando verrà, quindi potresti raccontarle ciò che ti ho detto, senza andare nei particolari?" le chiese Michael.
"Lo farò. Sta tranquillo che non ti giudicherà, anzi, ha una mentalità aperta, su questo puoi starne certo" disse Mandy, rassicurandolo.

Nel frattempo Claire finì la lezione all'università e mandò un messaggio a Mandy. Era troppo curiosa di sapere cosa fosse successo e di conoscere quel Michael, se lei si fidava doveva sicuramente avere un qualcosa di particolare, "staremo a vedere" pensò. Mandy rispose al suo messaggio dicendole di andare a casa sua, poiché avrebbero pranzato lì dato che nel pomeriggio dovevano uscire per trovare lavoro a Michael. Claire non poteva credere a ciò che stava leggendo, ma decise di non giudicare le sue scelte. Mandy era una ragazza in gamba, forse anche più matura della sua età, quindi doveva solo aspettare di incontrarlo. All'improvviso le arrivò un altro messaggio da parte di Mandy che le spiegava tutto ciò che era accaduto a Michael. Ora le era tutto più chiaro. Capiva la scelta di Mandy e probabilmente anche lei al sui posto avrebbe fatto lo stesso conoscendo la storia, con l'unica differenza che Mandy l'aveva aiutato ancor prima di sapere cosa le fosse accaduto.

Mandy e Michael nel frattempo erano andati a fare la spesa. Nel supermercato c'era un'inquilina del suo palazzo che non smetteva di fissarli.
"Ah, la solita pettegola", disse Mandy.
"A chi ti riferisci?" domandò Michael mentre cercava nello scaffale la sua cioccolata preferita , quella alle nocciole.
"Mi riferisco a quella donna accanto al banco frigo" rispose Mandy, indicandola con un cenno del capo.
"Mi sa che la pettegola sta venendo da questa parte" disse Michael ridendo, poiché Mandy aveva fatto una faccia buffa.
La signora si avvicinò e salutò Mandy. Lei ricambiò e subito iniziò a camminare, sperando che non le facesse qualche domanda. Purtroppo non andò così.
"Che bel giovanotto. Ti sei fatta proprio un bel ragazzo" disse la signora pettegola squadrandolo da capo a piedi.
Michael la ringraziò senza smentire.
"Non è il mio ragazzo. Ora dobbiamo proprio andare, buona giornata" disse Mandy con un sorrisino ironico.
"Perché non le hai fatto credere che fossi il tuo ragazzo? Sembrava simpatica..." disse Michael prendendola in giro.
Mandy sbuffò. Poi andarono a casa per preparare il pranzo.

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