CAPITOLO 10

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Mandy tornò a casa, ma prima di salire e andare nel suo appartamento, decise di andare a salutare il vecchio Arnold. Bussò alla sua porta e appena andò ad aprire le sorrise.
"Che bello vederti Mandy! Vai sempre di corsa e non hai mai tempo di venirmi a trovare. Dai entra" disse Arnold facendola entrare in casa. Era molto piccola, ma adatta ad un uomo anziano e solo. Aveva un corridoio che portava nelle varie stanze. Ai lati del corridoio c'erano alcune foto di quando Arnold era giovane e alcune lo ritraevano con una bella donna al suo fianco, sua moglie Rose. Mandy sentiva un profumino provenire dalla cucina.
"Cosa stai preparando?" disse Mandy avvicinandosi ai fornelli, incuriosita.
"È una vecchia ricetta di mia moglie. È un piatto di origine spagnola: la paella. Non sono sicuro di riuscirla a fare buona come la faceva lei, ma ti posso assicurare che è mangiabile" disse Arnold, prendendo un mestolo e prendendo due piatti. "Mangi qui, no? Non puoi rifiutare questa prelibatezza..." disse versando la paella nel piatto.
"Certo che sì! Ora preparo la tavola e mangiamo" disse Mandy, prendendo la tovaglia dal cassetto. Mandy qualche volta andava a mangiare da Arnold, sapeva che era solo e a lei faceva piacere la sua compagnia. Tra l'altro era anche un ottimo consigliere.
Durante la cena, Arnold le domandò un po' di Michael, dato che non avevano mai avuto occasione di approfondire. Sapeva come si erano conosciuti, ma niente di più.
"Devo dire che è proprio un bravo ragazzo. Certe volte lo guardo e mi sembra di conoscerlo da sempre. È molto premuroso, inoltre abbiamo instaurato un rapporto fraterno ed entrambi ci siamo raccontati. Posso dire che quell'incontro è stato il migliore che potessi fare" disse Mandy contenta e allo stesso tempo pensierosa.
Arnold posò la forchetta nel piatto, notando che c'era qualcosa che la turbava.
"Cosa ti turba, piccola Mandy?" chiese Arnold in modo pacato, stringendole la mano.
"Non lo so, in realtà. Ma ho una cosa qui" disse Mandy toccandosi lo stomaco, "tipo un presentimento, niente di negativo, ma è da quando l'ho conosciuto che ce l'ho".
"Prova a parlarne con lui e vedrai che non è niente di che, ma solo una tua sensazione" disse Arnold, riprendendo a mangiare.
Mandy annuì e una volta finito di mangiare, andarono in giardino.
"Arnold, devo dirti una cosa. Te la dico a te e non ne parlo con nessuna mia amica perché non voglio che si esaltino più del dovuto. Hai conosciuto Daniel, l'amico di Michael che di tanto in tanto viene qui?" disse Mandy torturandosi le mani e cercando di guardare altrove.
"Si, l'ho visto. È un ragazzo molto educato, devo dire. L'altra volta, senza nemmeno conoscermi, mi ha visto in difficoltà a spostare quei grossi vasi all'ingresso e mi ha aiutato. Dev'essere un bravo ragazzo" disse Arnold, mentre il suo gatto gli saltò sulle ginocchia.
"Lo è sicuramente. Credo che una persona come lui possa interessarmi. Vedi, ha saputo dei miei genitori tramite Michael e non mi ha guardata con pena anzi, mi ha detto che sono forte e che io non ho bisogno di pietà" disse Mandy, guardando in basso e con accenno di un sorriso.
Arnold era meravigliato a sentirla parlare in quel modo, ma molto felice. In cuor suo, sperava tanto che un giorno riuscisse ad aprire il suo cuore a qualcuno e magari era arrivato il momento giusto.
"Mi fa davvero piacere ascoltare queste parole. Vedrai, che andando avanti e conoscendolo meglio, potrebbe anche entrare nel tuo cuore. Io ci spero tanto, figliola" disse Arnold guardando l'orologio sul polso. "Sono già le undici! Come passa in fretta il tempo".
"Mi sa che è meglio che vada" disse Mandy, notando il volto stanco di Arnold.
"Ti accompagno alla porta" disse rientrando in casa.
"Mandy, ora che mi ricordo, non avevi una visita da fare questo mese?" chiese Arnold, fermandosi sull'uscio.
"Si, devo andare tra due giorni" disse Mandy, cercando di mascherare l'ansia che aveva.
"Quando torni, fammi sapere" disse Arnold, dandole un abbraccio per darle conforto.
Mandy annuì e iniziò a salire le scale. Era un po' preoccupata per la visita che doveva fare, ma cercava di non dare peso ai suoi pensieri.

Mise la chiave nella serratura e aprì, sentendo Daniel e Michael parlare animatamente. Mandy pensava fosse successo qualcosa, e una volta entrata nel salotto si zittirono, come se stessero parlando di lei.
"Vi ho sentito litigare prima, tutto a posto?" chiese Mandy osservandoli.
I due ragazzi si fissarono e Michael scuoteva la testa, e continuando a guardare Daniel disse "non è successo niente". Daniel aveva capito che doveva starsene zitto, ma non poteva continuare così, con questo segreto. In questo modo, Mandy non si sarebbe più fidata nemmeno di lui, ma Michael non voleva sentire ragioni. Doveva trovare il momento più adatto, anche se non aveva il coraggio di dirglielo. Chi era lui per dirle una cosa del genere, quando nemmeno la madre ha avuto il coraggio di dirle la verità?!
"Michael, è da un po' che ti vedo strano e poi devo dirti un'altra cosa" disse Mandy avvicinandosi a lui, "da quando ti conosco sento un qualcosa nei tuoi confronti, come se ti conoscessi da sempre , ma non riesco a capire cosa sia". Michael non riusciva a guardarla negli occhi, come poteva mentire ancora?! Ma prima doveva parlarne con la madre, e fino ad allora avrebbe tenuto quel segreto ancora con sé.
"Probabilmente ti succede perché fin da subito abbiamo instaurato un bel rapporto, io mi sono aperto con te e questo fa sì che noi ci sentiamo più legati, come se ci conoscessimo da una vita" disse Michael sorridendole e grattandosi il capo, pensando che questa cosa non poteva andare avanti per sempre. Daniel alzò gli occhi al cielo e si voltò, uscendo sul balcone. Non ce la faceva più a mentire. La sua paura più grande era quella di perderla ancora prima di averla avuta. Mandy capì che qualcosa non andava tra i due, allora uscì sul balcone dato che aveva visto Daniel parecchio strano.
"Belle le stelle?" disse Mandy, mentre Daniel era appoggiato alla ringhiera con lo sguardo in alto.
"Sì, guardarle mi dà calma" disse Daniel distogliendo lo sguardo solo per guardare Mandy.
"Cosa ti succede?" disse Mandy sedendosi con le gambe incrociate sul balcone. Daniel la seguì, facendo lo stesso.
"Mandy, per ora non posso parlartene, scusami. Ma sappi che se fosse per me già te l'avrei detta questa cosa, però dato che non riguarda me, non posso prendere decisioni" Daniel era sincero, non tollerava tutto questo mistero.
"Ora sono curiosa, ma accetto ciò che mi hai detto e non ti torturo" disse Mandy giocando con una ciocca di capelli.
"Sei nervosa per qualcosa?" domandò Daniel.
"Perché?" disse Mandy aggrottando la fronte.
"Vedo che giochi con una ciocca di capelli e conoscendoti un po' lo fai quando sei nervosa o preoccupata per qualcosa" disse Daniel, prendendole la mano.
Mandy, stranamente, non lo respinse. In quel momento aveva bisogno di quel supporto. Lei decantava sempre di non averne il bisogno, ma in realtà lo voleva eccome. Solo che non voleva che fosse una cosa forzata e quello di Daniel non lo era per niente. A quel punto decise di dirle tutta la verità, ma decise di chiamare anche Michael, dato che gliel'avrebbe comunque dovuto dire.

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