Capitolo 9

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-com'è andata alla fine? Si è presentato?- furono le prime domande che fece Matthias quando vide Nicolas entrare dentro la caffetteria e raggiungerlo al tavolo dove stava facendo colazione con il suo caffè macchiato e un cornetto alla nutella. Ringraziava ovviamente il suo metabolismo veloce che gli permetteva di ingozzarsi di dolci senza avere conseguenze.

-si con una bottiglia di vodka- sussurrò Nicolas sedendosi al suo fianco e poggiando la testa sul tavolo -per non parlare del fatto che erano stati fino alle tre di notte a vedere gli appunti che lui aveva scritto visto che Raul non faceva altro che chiedere chiarimenti sulla metà delle cose che aveva scritto. Non che fosse stupito ovviamente ma era solo curioso di conoscere il perché di alcune sue scelte.

-vodka? Davvero?- Matthias rise mentre di avvicinava una cameriera per prendere l'ordinazione di Nicolas Gideon mi aveva detto che Raul aveva avuto un'idea per farsi perdonare ma non credevo della vodka-

-già la vodka ad un astemio, davvero un'ottima idea. Se l'è finita tutta lui e non so nemmeno come non si sia ubriacato bevendosi quella cosa da solo-

-no, non è stata per niente un'ottima idea- rise Matthias mentre si appuntava mentalmente di non offrire mai qualcosa di alcolico al biondo che aveva difronte.

-comunque per il resto è andata abbastanza bene anche se siamo stati fino alle tre a lavorare. A te com'è andata?-

-diciamo che l'unico problema era il ritardo immane che faceva ma con il fatto che abbiamo cambiato orario ci troviamo bene-

-ottimo- sorrise Nicolas sia a lui che alla cameriera che gli aveva appena portato il suo te' caldo e tre biscottini alla vaniglia. -posso chiederti come mai hai scelto questa facoltà? Scusa se te lo chiedo ma non mi sembri uno da raccomandazione sportiva-

-giocavo, alle medie- spiegò con calma Matthias -solo che non avevo il fisico per poter continuare a giocare quindi ho dovuto smettere. Amavo quello sport e quindi volevo essere partecipe anche non potendo giocare- Matthias sorrise amaro bevendo un altro po' del suo caffè -tu invece?- Nicolas sospirò chiudendo gli occhi e mangiucchiando uno dei biscotti.

-mio padre. È un allenatore di una squadra di baseball fin da quando ha smesso di giocarci e vuole che io lo segua-

-quindi non ti piace questa facoltà- comprese Matthias.

-per niente. Sono costretto a farlo perché non posso dire di no a mio padre ma non sono per niente un tipo sportivo- concluse Nicolas finendo i suoi biscotti per potersi concentrare a bere il suo te'. -qual era lo sport?-

-rugby-

-rugby?- Nicolas lo stavo guardando come se fosse un fantasma e Matthias rise.

-fanno tutti quella faccia. Si proprio il rugby e ho smesso proprio perché non ho il fisico per continuare a giocare-

-sto cercando di immaginarti mentre giochi ma non ci riesco- sussurrò Nicolas che di giocatori di rugby aveva visto solo e soltanto Raul e il suo amico. -e poi davvero ci vuole solo il fisico per giocare a rugby?- chiese curioso Nicolas.

-hai mai visto una partita di rugby?- Nicolas fece no con la testa -ecco diciamo che una delle cose che si fanno spesso e placcarsi quindi ci vuole un buon fisico cosa che io per genetica non ho-

-non vi fate male?- chiese preoccupato Nicolas finendo anche il suo te' finalmente sveglio del tutto anche se la notte quasi insonne si faceva sentire.

-certo che si ma è normalissimo- rise ancora Matthias -comunque ti voglio portare a vedere una partita di rugby appena inizia il campionato, ho intenzione di seguirle tutte-

-uh va bene- disse Nicolas che era davvero curioso in quel momento di scoprire quello sport del quale aveva sempre sentito parlare ma che non aveva mai visto. Era stato cresciuto solo e soltanto guardando il baseball e voleva conoscere uno sport differente.

-se posso chiederti cosa avresti fatto al posto di questo college?-

-qualcosa relativa all'arte di sicuro. Fin da piccolo mi è sempre piaciuto disegnare- rispose sinceramente Nicolas con anche un sorriso amaro sul volto -mio padre ha sempre distrutto i disegni che facevo e io ho smesso, non ama chi non segue quello che dice lui. Potrò essere libero solo e soltanto quando avrò una mia disponibilità economica tale che potrò vivere da solo senza subirmi le sue ire. Adesso non lo posso fare-

-odio la gente così- borbottò Matthias ma sapeva perfettamente che senza un qualche sostegno Nicolas non sarebbe riuscito a fare niente da solo.

-la cosa peggiore è l'essere figlio unico, tutte le aspettative sono su di me ed è odioso. Possiamo smetterla di parlare di cose deprimenti?- chiese poi con un sorriso e Matthias annuì mentre il suo telefono lo avvisava che gli era appena arrivato un messaggio da Deimos.

"sono stanco morto, ci vorresti tu qui come cuscino" messaggio che fece ridere Matthias sotto lo sguardo curioso di Nicolas.

-il mio ragazzo vuole usarmi come cuscino- spiegò Matthias al biondo per poi digitare velocemente la sua risposta -ma non sa che non sono per niente morbido come crede-

-in che senso non lo sa?-

-perché non ci siamo mai visti e no non iniziare anche tu come mia sorella- lo bloccò il castano notando che il biondo sembrava voler contestare la cosa -anche se non ci siamo mai visti ci fidiamo l'uno dell'altro-

-non ti stavo per criticare volevo solo capire come vi siete conosciuti se non vi siete mai visti-

-ah scusa- Matthias si mise una mano tra i capelli leggermente nervoso per la brutta figura che aveva appena fatto -è solo che mia sorella mi stressa da quando sa di Deimos e ho pensato che anche tu...lasciamo perdere-

-tranquillo è una reazione normalissima-

-comunque ci siamo conosciuti sotto i commenti di un post sul rugby più di un anno e mezzo fa- rispose alla precedente domanda Matthias -e ci siamo promessi che se lui arriva alla finale, perché gioca a rugby, io vado a vedere la sua partita-

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