Da due giorni ormai io e Rose siamo diventati due estranei. Dopo quell'ultima notte trascorsa assieme, non abbiamo avuto più neanche la possibilità di vedersi anche solo per sbaglio per via di Sam.
Nessun messaggio. Nessuna sua chiamata di desiderio.
" Mi manca."
Il ristorante come ogni sera è pieno. Almeno su questo sono felice. Meg è tornata a casa, purtroppo la gravidanza non le da più modo di stare in piedi per troppo tempo. Come il nostro rapporto.
Non funziona. Non regge più neanche la minima o flebile discussione. Ormai è del tutto freddo. Quasi gelido. Nell'aria si percepisce a pieno, la tensione di entrambi. Non ci sono state immense discussioni, ma più semplicemente battibecchi sul niente. Ormai siamo al capolinea. O si o no. Pensare di doversi separare adesso però, non andrebbe a favore di nessuno dei due. Con l'arrivo della piccola Amie, non è semplice chiudere. Almeno non adesso. Meg ha bisogno di me. Dovrei parlare con lei. Raccontarle tutto di me. Di quello che sono e di come mi piace essere, quando non sono dietro ai miei amati fornelli; ma la paura prende il sopravvento e tutte le volte faccio il passo, lo ritraggo e scappo via dalla verità. Sono passate le undici e tra un ora il bistrot finisce il servizio. Sistemo gli ultimi impiattamenti e vado sulla terrazza a fumare una sigaretta. Prendo il cellulare, ma nessuna notifica è presente. Nessun messaggio. Almeno, non della mia Rose.
Lo rimetto nel grembiule e guardo London Eye di fronte a me che si illumina nell'oscurità e nelle sue fievoli luci. La maestosa città inglese, brilla nei miei occhi adornata a festa. Natale è ormai alle porte ed io nonostante ami le feste, mi sento perso e triste. L'unica gioia che mi era capitata mi è scivolata via in un battito di ciglia. Il mio unico regalo è poterla rivedere soltanto un istante.Abbracciarla e dirle quanto sia importante per me. Quel poco tempo e quegli attimi passati assieme, hanno significato molto per me. Non riesco a cancellare ogni cosa.
Prendo nuovamente il cellulare e le mando un messaggio. Anche senza una sua risposta, l'attenderò ugualmente. Voglio provare un ultimo tentativo e provare a riconquistarla.Premo il tasto invio. E vado a finire il mio turno.
Sono ormai le 23.30 passate. Lei non è ancora arrivata. Mentre attendo il suo arrivo, osservo il soffitto sopra di me. Di quella stanza, che ormai abbiamo fatto nostra. Sospiro. Dopo quasi mezz'ora di ritardo esasperato e ormai furioso, mi alzo e mi rivesto sconfortato e riluttante. Le inoltro un ultimo messaggio, ma non ricevo alcuna sua risposta.
Sono un fuoco dentro. Vorrei punirla per questo. Prendo il cappotto e mi metto le scarpe, ma poco prima di lasciare la stanza, qualcuno bussa."E' lei? Cazzo. Finalmente."
Sorrido e mi agito su me stesso. Cerco di ricomporre la mia gioia e senza pensarci due volte mi dirigo alla porta e l'apro fulmineo. Ma quando poso i miei occhi su quel volto non trovo lei, ma Meg.
Il mio cuore perde un battito. Mi guarda per niente stupita e il suo viso è arrabbiato, freddo e distaccato. La lascio entrare e senza proferire alcuna parola richiudo senza dir nulla. Osserva la stanza immacolata e poi si siede sul bordo. Sospira e poi mi guarda senza saper da dove cominciare.
<< Sai, Lucas... Sapevo che eravamo al capolinea, ma non volevo crederci. >> Sorride amaramente e poi sospira. Si tocca dolcemente il pancione e si siede sul bordo del letto. Non rispondo. Resto in silenzio. Ancora. In attesa della bufera che avrà seguito, ma Meg riprende pacatamente.
<< Ti ho seguito. Ormai da giorni, avevo notato qualcosa. E poi ho visto. A casa nostra. Cristo! Neanche un minimo di giudizio. Lei non potrà essere lontana, ma anche se non so chi essa sia, tu non puoi lasciarmi. >> Dice tristemente e cattiva al tempo stesso.
<< Io non voglio. Credimi. >> Dico preoccupato.
<< Cos'ha che io non ho? >> Dice scrutando il mio viso spaesato e devastato. Attende, ma riprende a parlare quasi subito.
<< Cosa siete fidanzati? Amanti? Scopa così bene che tua moglie incinta non conta? >> Dice frustrata. Sospira e dal suo volto scende una lacrima. Mi avvicino e mi siedo accanto a lei.
<< Tu conti. Credimi. >> Sospiro.
<< Allora cos'ha? La gioventù? >> Sorrido.<< No. La sua... Attende. Mi fissa e cerca di capire cosa mi sia successo. Riprendo e concludo: ... la sua sottomissione. A me. >> Rimane in silenzio e cerca di trovare le parole. È disorientata. Confusa e forse perplessa.
<< Beh, potresti anche dirmi come fare. Io non posso? >> Dice ferma e decisa." Cosa? Tu! Mia moglie? No. Assolutamente no!"
Lei, è tutto.
È l'amore più prezioso che possiedo. L'ho sempre protetto e salvaguardato. Perché mi chiede questo?
<< Posso! Ma non voglio. >> Dico severo.
<< Beh, fallo. Sono tua moglie. >> Dice seccata e amareggiata.
<< Nelle tue condizioni di adesso, scordatelo. Non esiste... >> Sospiro e frustato mi passo una mano fra i capelli.
<< Lucas... >> Si alza e mi afferra il maglione. Mi avvicino e la bacio violentemente. Sono furioso. Fuori controllo. L'adagio sul letto e le blocco le mani sopra la testa. Premo le mie mani tenendo le sua ancora più strette. Mugola. Ma io non mollo la presa. Mi stacco poco dopo ansimante e le sussurro: << Vuoi che io ti sottometta, eh? Sorrido avido e senza controllo. Poi riprendo: Tu sei mia moglie, la madre dei miei figli e la mia donna. Se vuoi che continuo non esiterò, ma non mi sento vivo e tanto meno entusiasta, sono soltanto deluso. Tu ed io, siamo troppo lontani per vivere tutto questo. Credimi. >> Mi osserva e cerca di intuire cosa mi passi per la mente, ma senza riuscire nell'impresa. << Fottiti. >> Dice arrabbiata.
<< Che cosa? >> Dico meravigliato. Lascio la presa, ma resto a cavalcioni sopra di lei.
<< Ti scopi chissà chi, mentre se sono io, non puoi. Spiegami. Perché lei si ed io, no? >> Sorrido e non rispondo. Le blocco nuovamente le mani e con una di esse, le alzo il vestito e sposto con impeto e furia le mutande di pizzo. Con un dito trovo il suo ingresso e scorgo che non è eccitata. Tento più a fondo ma niente.
<< Volevi provare, no? Vieni per me. >> Dico possente.
<< Cosa? Lasciami. Io non sono a comando. Non come la tua puttana. Ti ho detto di lasciarmi. Lucas ... Smettila... Ti prego. >> Dice terrorizzata. Piange ed è spaventata. Lascio la presa all'istante e l'aiuto a sistemarsi. Si alza e con il polso si asciuga le lacrime. La prendo e la porto vicino al mio petto. La tengo stretta, però prima che entrambi torniamo a vivere la nostra vita concludo: << Meg... Io non ti farò mai del male. Mai. >>
<< Dopo stasera ne dubito. Ma poco importa. Un'ultima occasione è concessa. E nonostante ciò, io ti perdono. >> Dice tristemente.Rimango stupefatto. Ho fatto un enorme casino e lei mi perdona. Folle e impossibile.
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Prima di te
ChickLit• Pubblicazione il 24/08/2022 Su Amazon e Kindle Unlimited 24/08/2022🌼 • Iniziata il 07/01/2022 🌼 {🔞Romanzo erotico 🔞} ~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~ Vietata qualsiasi diffamazione e copia. Protetto da copyright ©️ ~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~...