Capitolo 2

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Louis si affrettò ad aprire gli occhi quando sentì suonare la sveglia. Il forte rumore risuonava nelle sue orecchie e lo fece grugnire per il mal di testa. Cercò di allungarsi verso il suo telefono per spegnerla, ma non appena cercò di sedersi un peso sul suo petto lo fermò.

Louis guardò in basso, sentendosi boccheggiare alla vista di un cespuglio di ricci dormiente sul suo petto.

La notte scorsa... Ricordò la notte scorsa. Tutto quello che era successo sembrava confuso, ma ora stava diventando più chiaro.

Mantenne i suoi occhi sull'uomo che emetteva dei leggeri sbuffi. Sentendolo cercare di prendere il suo cellulare, Harry strinse solamente il suo braccio intorno a lui.

Louis si morse il labbro, guardando tra il suo telefono e il suo corpo dormiente prima di sospirare, "hey..." sussurrò, accarezzando la sua schiena e scuotendo delicatamente la sua spalla.

Poté vedere il suo viso corrucciarsi prima di alzare la testa lentamente, guardandosi attorno per un momento prima di spostare lo sguardo su Louis.

"Ho... devo svegliare mia figlia," disse piano, riuscendo a svincolarsi da Harry prima di spegnere la sveglia.

"Giusto, sì," si schiarì la gola Harry mentre lo vide scendere dal letto.

Louis poté sentire che lo guardava mentre andava nella sua cabina armadio, ma aveva bisogno di un secondo solo, e di vestiti. Per un minuto si concentrò sul suo respiro, però, cercando di non andare in panico al pensiero di quello che aveva fatto, di chi c'era nel suo letto.

La sua mente stava impazzendo pensando a cosa fare, non sapeva se avrebbe potuto portare ancora Arabella al parco senza che fosse imbarazzante tra loro. E fu quel pensiero che gli fece passare le mani sul viso, sapendo di aver privato sua figlia della sua parte preferita della giornata, sapendo di aver fatto un casino.

Louis sapeva anche di non poter passare altro tempo lì dentro, doveva far uscire Harry prima che si svegliasse Arabella o che Elisa lo vedesse. Quindi prese i primi pantaloncini e la prima maglietta che trovò e tornò in camera vedendo il ragazzo più giovane che si metteva i vestiti della notte prima.

Louis lo guardò per un momento. Anche alla luce della mattina vide che era bello tanto quando si ricordava dalla notte precedente. Forse lo era ancora di più con il sole mattutino che entrava dalle grandi finestre.

"Se hai bisogno del bagno è qui," disse indicando la porta dall'altra parte della stanza.

Ma Harry disse di essere a posto mentre si abbottonò gli ultimi bottoni della camicia e guardò intorno per le proprie scarpe, i suoi occhi scandagliarono il pavimento per tutto il tempo.

Louis si morse l'interno della guancia annuendo, spostando il peso da un piede all'altro e cercando di ricordarsi di respirare. Si sentiva come se fosse quasi impossibile, però, non appena Harry indossò le scarpe prese la propria giacca dal pavimento e non osò alzare la testa per guardarlo.

Non sapeva cosa dire, se c'era qualcosa da dire del tutto, quindi rimase in silenzio mentre condusse il più giovane verso la porta. Con Harry dietro di lui fu veloce a sbirciare nell'atrio, avanzando cautamente e accertandosi che non ci fosse nessuno prima di fargli segno di seguirlo.

Louis cercò di fare il più piano possibile mentre scendeva, spiando oltre gli angoli e sperando che Arabella non si fosse svegliata con Elisa. Mentre procedevano poté constatare che stavano ancora dormendo, quella era una cosa in meno di cui preoccuparsi.

Quando arrivarono alla porta d'ingresso, però, fu silenzioso, entrambi si muovevano a disagio sui loro piedi prima che Harry sollevò la testa per guardarlo.

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