Capitolo 10

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Rachel
"Ora possiamo tornare a casa?" Dico, Jacob annuisce e mi mette una mano intorno alla vita per aiutarmi a camminare e dall'altro lato si posiziona Paul e dico a quest'ultimo "sai...a Seattle in questi giorni c'è la festa del cioccolato e mi chiedevo se tu volessi..."
"Si" dice Paul non lasciandomi neanche finire di parlare, mi guarda e dice "sarò molto onorato di accompagnarti"
"Ovviamente ci sono anche io giusto?" Si mette in mezzo Jacob, chiudo gli occhi sospirando e gli altri ridono "certo che no"
"Come no? Invece si" dice protestando
"Fratello forse non l'hai capito e hai bisogno di una spiegazione...ma è un appuntamento e di solito si va in due, non ci sono anche i fratelli di mezzo" dice Paul
"Si, ma il fratello deve essere d'accordo di questa unione" dice Jacob guardando male l'amico
"Si, ma non puoi combattere l'imprinting" dice Paul ghignando
"Questa volta me ne frego" ribatte Jake
"Ora basta...Jacob non puoi venire" dico zittendoli
"Ma amo il cioccolato" dice lui
"Infatti ti porterò qualcosa" dico sempre io arrivando a casa e continuo "fermiamoci un attimo qua" indico il garage
"Rachel sai vero che la porta e neanche a due metri di qua" dice mio fratello indicando il sentiero
"Sei molto spiritoso" dico, mi siedo su uno sgabello e davanti a me ho la moto rovesciata da me
"Missà che l'ho rotta ancora di più" dico indicandola, Jacob l'ha mette in piedi come se fosse una piuma e dice "non ti preoccupare...la posso riaggiustare e Carlisle invece aggiusterà te" sorrido e dico "sai che hai sbagliato a inserire le viti in quel punto?" Indico il punto e lui subito le guarda e dice "invece sono inserite nel modo giusto"
"Ma anche no...la moto così non parte" lui sembra pensarci e sbuffa dicendo
"Entriamo in casa"
"Ma c'è papà" dico, lui mi guarda capendo perché volessi venire qui e dice "guarda che papà ha visto di peggio...ora forza" mi prende in braccio e dico "mi sono rotta le costole non le gambe"
"Non importa" alzo gli occhi al cielo e mi conduce dentro casa con gli altri a seguito
"Cosa è successo?" Chiede papà preoccupato
"Abbiamo eliminato un problema" dice Jacob facendomi sedere sul divano e dove il dottore mi spiegava che cosa dovessi fare per le costole
"Quindi adesso è al sicuro?" Dice papà a Jacob
"Guarda che ti sento" dico e continuo "e si...siamo tutti al sicuro, a proposito Jacob chiama Rebecca"
"Lei lo sapeva? Perché lei sapeva ed io no?" Dice lamentandosi
"Perché lei è la mia gemella e tu no" rispondo a tono, lui si imbroncia e prende il telefono
"Assomiglia molto a Seth" dice Leah sedendosi sulla poltrona
"Hey" protesta lui, noi ridiamo e dico "fanno tutti i grandi poi quando ci siamo noi...ecco i bambini"
"Esattamente...il nostro lavoro è un sacco difficile" dice Leah e sospiriamo insieme
"Smettetela" dicono insieme Jacob e Seth, tutti noi ridiamo come se non ci fosse un domani, il mio telefono inizia a squillare e dico ancora ridendo "Black"
"Sono Christine...il capo si è svegliato e sembra stare meglio"
"Davvero?" Dico alzandomi di scatto, ma facendo questo una fitta al costato mi fa fare una smorfia di dolore
"Si, ha detto che puoi continuare la vacanze e di ritornare tra due settimane...beata a te" dice sentendola imbronciata
"Perfetto...allora ci sentiamo" dico chiudendo la chiamata
"Quindi rimani ancora qui?" Chiede mio padre sorridendo
"Si, rimango"
"Allora dobbiamo festeggiare" dice papà guardando Jacob che dice "vado a preparare tutto" corre fuori di casa inseguito dal branco e Paul mi bacia dolce la guancia prima di uscire anche lui
"Paul? Sul serio?" Dice Leah guardandomi con un sopracciglio alzato, rido e alzo le spalle "ha cervello ed è di bello aspetto" lei ride e dice "ti posso dare pure ragione".

Mangiamo fuori con l'aria fresca della sera
"Eri seria?" Dice ad un certo punto Jacob
"Riguardo a cosa?" Dico mettendomi un pezzo di pane in bocca
"Riguardo a New York" dice non guardandomi in faccia per l'imbarazzo, gli giro la faccia e faccio unire le nostre fronti
"Assolutamente si...non tiro mai indietro quello che dico...lo dovresti sapere" lui sorride e dice "perché non mi hai invitato?" Mi irrigidisco un poco e dico "ci sono troppi pericoli" lui mi guarda confuso ed io sorrido intenerita "ed io mi dimentico ogni volta che non hai più 12 anni" mi guarda un pò sorpreso e dice borbottando "a me...a me fa piacere che ti preoccupi per me come quando avevo 12 anni" lo abbraccio e dico "ma io mi preoccuperò sempre fino a quando morirò però promettimi che starai attento" mi guarda e dice strofinando il naso contro il mio "cercherò di fare del mio meglio" ridacchio e dico "questo mi basta" ed è davvero così...

THE END

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