Capitolo 15.

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Giorno 2, secondo ciclo di chemio.
La noia in quell'ospedale era totale, non succedeva mai nulla di interessante. C'erano solo medici e infermieri che correvano da una parte all'altra, persone che si disperavano o che gioivano, persone che entravano e quelle che uscivano.
Ero sola nella mia stanza, questa volta non mi misero nessuna compagna in stanza. Erano le tre del pomeriggio e cercavo di leggere un libro quando qualcuno bussò alla porta - "ciao Klaudia, ti dobbiamo presentare una persona" - disse un'infermiera - "uhm, okay. Chi?" - chiesi curiosa - "lui è Will!" - disse facendo entrare un ragazzo bellissimo, con uno zaino in spalla e una faccia infelice e incazzata.
"Ciao" - dissi riprendendo a leggere senza fare molto attenzione. Mi guardò con una faccia schifata, non rispose e si avviò verso il letto. L'infermiera si avvicinò al mio orecchio - "si lo so che è insolito il fatto che abbiamo messo un maschio e una femmina nella stessa stanza. Ma purtroppo non c'erano più posti. Questo dev'essere antipatico, mi dispiace" - disse a bassa voce - "nah, tranquilla. Tanto tra qualche giorno me ne vado" - mi sorrise e uscì dalla camera.
Una volta andata via l'infermiera calò il silenzio. Io ripresi a leggere e lui si stese sul letto girato su un fianco e dandomi le spalle.
Ero nel bel mezzo della mia lettura appassionante di un romanzo di Nicholas Sparks quando improvvisamente sentii della musica rock provenire dalle sue cuffie. Aveva la musica al massimo livello che, nonostante le cuffie, si sentiva benissimo.
Lasciai passare per qualche minuto, pensando che si rendesse conto e abbassasse un po' il volume. Così non fu. Mi incazzai come una belva perché non riuscivo più a leggere e così gli andai vicino e gli staccai una cuffia dall'orecchio - "io sto leggendo, abbassa questo cazzo di volume" - lui mi guardò e poi si girò facendo finta di nulla e non abbassando il volume.
Restai vicino al suo letto, dopodiché gli staccai violentemente le cuffie, essendo quelle grandi, e dissi - "hai problemi di udito? Ti ho detto che devi abbassare il volume, cosa che ti farebbe bene visto che non mi hai sentito prima" - dissi sorridendo falsamente - "senti cosa, vedi di non rompermi le palle, okay?" - disse restando disteso sul letto - "senti, vaffanculo. Io devo leggere, quindi abbassa il volume" - dissi - "no" - rispose - "porcobue abbassa sto cazzo di volume che cazzo te cambia?" - chiesi agitandomi - "ah però, sei carina quando ti arrabbi" - disse facendo un sorriso da stupratore - "lo so e sono anche carina quando chiamo il mio ragazzo per farti staccare le palle" - dissi sorridendo per finta.
"A chi devo staccare le palle?" - Mirko era dietro di me e non me ne ero accorta. Gli saltai addosso e lo riempii di baci - "mi sei mancato" - "anche tu amore mio" - "ao ma che schifo, andate da n'altra parte" - disse will. "A lui devo staccà le palle eh?" - chiese Mirko preparandosi i pugni - "calma chicco" - disse will - "ma chi è questo? E perché sta qua con te?" - chiese Mirko desideroso di sapere la mia risposta.
"È uno che hanno messo qua perché non c'è posto, ma tanto tra qualche giorno me ne vado e chi lo vede più!" - "ma chi te vo vedè?" - disse will.

Ogni volta che mi veniva a trovare in ospedale Mirko, andavamo a fare delle lunghe passeggiate fuori tra il verde del prato.
"Giornata interessante?" - chiesi - "nah le solite cose. Scuola, studio, casa, videogiochi" - "a scuola che hai fatto?" - "ho fatto il compito de matematica e di italiano" - disse - "ammazza oh com'è andata?" - "ho copiato da lucertola" - disse tranquillo - "lucertola?" - chiesi sgranando gli occhi - "si è la secchiona che è così cessa che somiglia ad una lucertola" - ridemmo alle sue parole, ma dopo un po' mi prese un po' di tristezza e Mirko se ne accorse - "che succede?" - mi chiese - "fa strano dirlo, ma mi manca la scuola e tutte le cose che facevo prima di questo periodo di merda" - "amore mio, manca poco. Ce la faremo" - ci abbracciammo e mi baciò. Mirko era il mio angelo custode.

Verso le 18:30 tornammo dentro e lui dovette andare via, così rimasi di nuovo sola con Will.
"Come ti chiami?" - mi chiese - "Klaudia con la Kappa" - "ah bel nome" - disse - "grazie" - risposi - "anche Will lo è" - " grazie!" - esclamò.
"Ti posso fare una domanda?" - chiesi - "anche due" - "cos'hai? Insomma, perché sei qui in ospedale?" - chiesi, si tolse la maglia e il suo torso era pieno lividi-"mi devo operare" - disse - "cos'hai fatto?" - chiesi - "lunga storia" - rispose.

----spazio autrice----
Ciao ragazze!
Scusate il ritardo, ma sono stata impegnatissima con lo studio.
7k visualizzazioni, GRAZIE A TUTTE!
Siete grandi e spero che vi sia piaciuto questo capitolo.
Alla prossima!
Un bacio.❤️
Martina.

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