Capitolo 2.

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-DRIIIIIIN DRIIIIIIN- maledetta la sveglia che suona troppo presto!
Faticosamente, mi alzai dal letto e spalancai la finestra, ero da sola in stanza. Io e le mie sorelle avevamo stanze separate. Aprii l'armadio e presi un jeans, una camicia e un maglioncino grigio. Andai in bagno e mi vestii e dopo aver fatto colazione salutai mamma, presi la cartella e mi avviai verso la scuola per iniziare un altro noiosissimo e monotono giorno.
Come tutti i giorni bussai la mia migliore amica per andare a scuola, lei si chiama Miriam. Durante il tragitto le raccontai tutto quello che era successo la domenica precedente al centro commerciale.
"Allora... Ti piace?" - "ma no, cioè... Bho. Non lo conosco nemmeno, però è così carino uffa!"
Arrivammo fuori scuola e non potei credere a quello che i miei occhi videro. Mirko era lì su di un muretto con la borsa, questo significava che si era trasferito nella mia stessa scuola, non ci potevo credere.
"Oh mio dio Miriam, capelli ricci seduto sul muretto. È lui! Non indicare!!" - "ma non mi avevi detto che stava a scuola nostra!" - "ma infatti non l'ho mai visto, si sarà trasferito ora" - "dai vagli vicino su" - "nah" - "Klaudia muoviti!" - "e okay".
Così gli andai vicino:"ciao Mirko, cosa ci fai qui?" - chiesi sorridendo, mi diede un bacio sulla guancia e disse:"nell'altra scuola stavo per prendermi una bella bocciatura, quindi ho pensato bene di cambiare"- riuscii solo ad annuire, ero rimasta a quando le sue labbra avevano accarezzato le mie guance.
La campanella suonò e ci avviammo nella classe, purtroppo lui capitò in una classe diversa dalla mia, ma ci scambiammo il numero di cellulare, per poter parlare anche durante la lezione.
Da Mirko: che palle sta tizia, sta a raccontà vita, morte e miracoli de dante. Che rottura di coglioni!
Da Klaudia: amo dante! Studia, studia che ti fa bene, io sto facendo matematica:(
Da Mirko: a secchionaaaaa!:P
Da Klaudia: pfffff -.-
Da Mirko: sei una secchiona carina però;)
Pensai qualche minuto prima di rispondere, perché rimasi a fissare lo schermo incantata da quello che aveva scritto.
Da Klaudia: ah ah ah, bella questa. Comunque devo andare che sta spiegando e, a differenza tua, io ascolto la lezione. Ciao fungo!
Da Mirko: ahahahahah mi piace fungo! Ciao secchiona!
Da Klaudia: ho sempre avuto un talento nel trovare i nomignoli.
Da Mirko: ma me prometti che tra mezz'ora esci, così ci vediamo un po'?
Da Klaudia: mh, sorpresa. Ciao fungo!
Da Mirko: spero di vederti, ciao secchiona!
Ovviamente tutto feci al di fuori che ascoltare la prof di matematica; iniziai a mangiare la penna e a scarabocchiare sul quaderno, tanto da farlo diventare un trionfo di figure astratte. Pensavo a quello che mi aveva detto, pensava che ero carina; pensavo se dovessi uscire o no per vederlo. Meditai a lungo, alla fine decisi di uscire e vederlo, ne avevo bisogno.
"Secchiona allora come te la passi?" - "magnificamente, mi piace la matematica dai!" - "te me fai paura!" - "tanto che so brutta?" - dissi ridendo - "ma che dici?" - disse, sfiorando leggermente la guancia con la mano, lasciandoci subito dopo, delicatamente, l'impronta delle sue morbide labbra. Per quell'istante, mi sentii in estasi, come se quel bacio mi avesse portato in un altro mondo. Arrossii tutta e dopo che si staccò fece uno dei suoi sorrisoni in cui mostra i suoi denti perfetti e io ricambiai.
Dopo di ciò rientrammo in classe dandoci appuntamento alla fine delle lezioni che sembrava tanto lontana. Si ok, mi piace la matematica, però che palle!
"Ciao fungo!" - dissi scapigliando i suoi ricci morbidissimi - "ciao secchiò!" - replicò.
Facemmo un tratto di strada insieme, dopodiché ci separammo. Questa volta fui io a dargli un bacio sulla guancia. Tornata a casa salutai i miei e andai in camera aspettando di mangiare; rimasi per un po' a fissare il soffitto pensando a quanta felicità avesse portato Mirko e iniziai a sorridere, ero felice. Poi pensai al fatto che dovevo dipingere il soffitto, troppo bianco; il bianco non esprime niente. Bianco= monotonia.
"Tesoro, a tavola!" - "arrivo mamma!"
Mi sedetti a tavola ed evidentemente sorrisi improvvisamente - "tesoro, tutto bene?" - chiese mamma - "eh? Sisi" - "sorridi e sembri scendere dalle nuvole" - arrossii - "ma che dici mamma?!" - dissi ridendo - "lo conosco quel sorriso" - "mamma smettila!" - "ok, va bene" - le porsi un sorriso dolce e lei ricambiò.
Mia mamma era fantastica, era unica. Mi capiva semplicemente guardandomi negli occhi, riusciva con il suo sguardo a guardarmi dentro. L'amavo alla follia!
Finii di mangiare e andai in camera a studiare. Promessi sposi, l'indomani la prof mi avrebbe interrogata e dovevo prepararmi bene.
Ero nel bel mezzo di Renzo e di tutte le peripezie che deve affrontare a Milano, quando il mio iphone si illuminò, una notifica su whatsapp; pensavo fosse qualche mio amico che mi chiedeva qualcosa o qualche assegno e quindi decisi di ignorare quel messaggio e continuai a studiare. Dopo un po' feci una pausa, presi il cellulare, visualizzai il messaggio ed era un messaggio di Mirko che diceva:"come va?".
Da Klaudia: scusami Mirko ma stavo studiando i promessi sposi, domani devo essere interrogata:(
Da Mirko: e che palle!
Da Klaudia: eh già
Da Mirko: scusa ma la scala che hai appoggiata al balcone è stabile?
Da Klaudia: che?
Da Mirko: non vorrei cadere...
Da Klaudia: eh??
Da Mirko: aprimi la finestra e fammi entrare che mi sto a congelà!
Aprii la finestra ed era lì, non sapevo che dire; me lo ritrovai davanti con un sorrisone e io ero davanti a lui con tuta, scalza, struccata con faccia cadaverica e come se non bastasse avevo i capelli legati in un pessimo chingnon. Riuscii solo a dire - "tu sei pazzo!" - "semplicemente, a casa mi annoiavo" - ero davvero imbarazzata, senza parole, cosa che non capita molto spesso. Lui si fece strada tra le mura viola della mia camera - "bella camera!" - "si ma devo dipingere il soffitto, è bianco, è monotono è triste" - "quando lo dipingi, chiamami, mi piace dipingere!" - "certo!" - sorrise e io anche, era contagioso il suo sorriso. C'erano i riscaldamenti accesi, di conseguenza faceva abbastanza caldo, così mi alzai le maniche della felpa. Lui mi guardò il polso sinistro - "che sono quei due segni?" -merda- pensai -"ehm..niente, caddi quando ero piccola" - evidentemente non l'avevo convinto - "stai mentendo" - "te lo giuro, fidati. Ti fidi di me?" - "si, ma non ti credo" - "sbagli" - "raramente" quella conversazione stava diventando pesante, non volevo mostrargli il lato più debole di me, lo conoscevo da appena due o tre giorni.
"Oddio è tardissimo, devo studiare" - "sisi, me ne vado. Ti lascio studiare" - disse avviandosi verso la finestra con un volto deluso misto a rabbia - "Mirko!" - "si?" - "non c'è nessuno in casa, esci dalla porta, ti accompagno" - lo accompagnai e ci salutammo, senza baci, con un semplice "ciao".
Chiusi la porta e con il morale a pezzi andai in camera a studiare.
Mirko mi mancava già.

----spazio autrice----
Ciao belle/i, mh cosa nasconderà la nostra Klaudia?
A breve il terzo capitolo, spero che questo vi sia piaciuto!
Un bacio.❤️
Martina.

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