Christian
Sento le gambe bruciare, ardere lentamente ma al tempo stesso scoppiettare da dentro, anche le mani mi pizzicano e il cuore in petto scalpita. Il mio corpo mi sta dicendo qualcosa.
Non posso rimanere qui, fermo a fare niente, non posso lasciarla andare così.È solo adesso che realizzo quanto fossero veri quei sentimenti che ho provato a reprimere in questi mesi, quella sottile gelosia quando la vedevo allontanarsi con Luigi o Alex anche solo per parlare - perché non credo che in realtà fosse interessata dal punto di vista sentimentale a loro, e lo spero.
Appoggio la mano sulla spalla di Ale.
"Devo andare da lei, Ale"
"Che ti prende, Chri?" mi scruta con fare perplesso.
"Devo, me lo sento" sussurro al suo orecchio. Lo vedo sorridere e subito saltano fuori le sue fossette.
"Vai a chiedere a Maria, prima" dice lui con il suo tono da amico saggio. Gli sorrido e gli dò una pacchetta sulla spalla come per ringraziarlo dell'idea. Ha sempre ragione.
So che Maria non mi dirà di no, anche se ho un minimo di possibilità di essere deluso.
Vedo già che mentre mi allontano spiega a Lorella e Raimondo cosa stia succedendo, mi ha sempre coperto le spalle da quando sono qui, da quando è uscito Matti ancora di più.Per fortuna la registrazione è momentaneamente interrotta dopo l'eliminazione di Camilla, questo mi permette di non dare troppo nell'occhio o comunque di non essere ripreso mentre scendo correndo a più non posso dalla piattaforma dove eravamo seduti con la mia squadra.
Mi avvicino a Maria quasi col fiatone."Maria, ti prego, devo andare da lei" dico col fiato corto.
La vedo sorridere, poi fa un cenno ad alcuni assistenti e mi dice "Lo sapevo io.. Vai, scemo" indicandomi una porta per uscire dallo studio. Non me lo lascio ripetere due volte e in un batter d'occhio sono fuori dagli studi, che corro per arrivare in casetta prima che lei se ne vada.
Per fortuna trovo un signore che mi dà un passaggio con un golf kart di quelli del personale, gli studi del serale sono molto più lontani dalla casetta rispetto a quello del pomeridiano. Per tutto il tragitto continuo a guardarmi intorno, battendo un piede in terra nervosamente e calcolando quanto tempo possa mancare all'arrivo.Ringrazio di corsa il signore - non ho avuto nemmeno l'accortezza di chiedergli il nome - mentre mi lascia davanti al cancello, che apro lanciandomici sopra letteralmente di peso.
Prendo un respiro profondo prima di mettere veramente piede dentro casa.
****
Camilla
Sento dei passi avvicinarsi velocemente, poi correre pestando in maniera violenta sul pavimento, verso una meta imprecisata. Ma si fanno sempre più vicini.
Non ho nemmeno il tempo di voltarmi che Christian è a qualche centimetro da me, con gli occhi lucidi, si avvicina ancora quel poco di più per annullare completamente le distanze tra i nostri corpi."Ma che ci fai qui?" mi trema la voce ma non ho il tempo di realizzare il tutto che in un secondo le sue mani abbracciano il mio viso e le sue labbra si posano sulle mie, è una cosa così naturale che quasi mi disarma, vorrei fare qualcosa ma in realtà è che non c'è bisogno di nient'altro ora, qualsiasi altro gesto sarebbe superfluo e completamente inutile.
L'unica cosa che mi viene da fare è appoggiare le mie mani sulle sue braccia, come per sorreggermi e al tempo stesso impedirgli di lasciarmi.
Sento una lacrima che mi scivola sul naso, ma non è mia, apro gli occhi e lo vedo piangere.
Mi tremano le gambe e contemporaneamente mi sembra di sentirmi forte come non sono mai stata.Ci stacchiamo solo per riprendere fiato e sento le labbra andare a fuoco.
Ci guardiamo per la prima volta dopo qualche minuto. Avvicino il mio naso al suo e li facciamo sfiorare, sorridendoci a fior di labbra, vedo le sue lentiggini castane ancora più da vicino."Ci vediamo fuori, vero?" sussurra ad un soffio da me.
Mi mordo il labbro inferiore "Dopo questo non posso dirti di no" rido leggermente, e lui con me.
Ora sono io che prendo iniziativa e lo riavvicino a me, non prima di aver avvolto le sue guance - così morbide e lisce, come quelle di un neonato - con le mie mani. Piano piano salgono a solleticargli la nuca e giocando con dei ciuffi di capelli ricci più lunghi sul retro della sua testa."Dio, quanto ti odio" esclamo, interrompendo a malincuore il nostro contatto.
"E perché?" Mi tira un pizzicotto in vita, facendomi sobbalzare."Perché per tutto questo tempo ho pensato di non essere ricambiata, mi sono torturata l'anima per non rovinare la nostra amicizia... avremmo potuto avere più tempo, se solo avessi avuto le palle.." inizio a gesticolare e muovermi per la stanza pensando a tutto ciò che non ho fatto, a come mi sono trattenuta, a quanto sono stata male nell'allontanarmi da lui.
"Ferma un attimo" mi prende per mano facendomi riavvicinare a lui "abbiamo ancora tutto il tempo del mondo, Mills" mi accarezza una guancia col dorso della mano, guardandomi con quei suoi occhietti furbi ancora un po' lucidi. Sorrido senza farci caso, come un'ebete."Voglio vederti fuori il più tardi possibile." afferro il suo polso e gli dico queste parole guardandolo dritto negli occhi. "Intesi?"
Annuisce debolmente per poi afferrarmi per la vita e far ricongiungere le nostre bocche.
"Chi hai corrotto per essere qui?" gli dico sedendomi sul letto, lui dopo poco mi imita, circondandomi la vita con un braccio.
"Una biondina che conosci molto bene" esclama scoppiando a ridere, con quella sua risata acuta che ho imparato ad amare. La riconoscerei tra mille.****
"Cami" la voce di Maria fa irruzione mentre trasporto le mie valigie verso l'uscita.
"Maria" rispondo guardando in alto, come se potessi vederla.
"Vedi che l'ho sempre detto che sei ostinata, e avevo ragione"
"Mi hai aiutato sotto tanti punti di vista ma purtroppo questo non sono riuscita a scalfirlo, Maria" incrocio le braccia e mi appoggio sulla mia valigia più grande col fondoschiena.
"Però alla fine tutto bene, mi pare, no?"
"Meravigliosamente, oserei dire" sento le guance farsi rosse.
"Sei riuscita a far dichiarare il muto" scherza facendomi ridere.
"We Maria guarda che ti sento" il moro giunge dalle mie spalle fingendosi offeso dalle parole della conduttrice.
"Ed è bene che tu mi senta" si schiarisce la voce "però ora dovete salutarvi davvero. Mi dispiace."
"Lo so" mi lecco le labbra con la punta della lingua, l'ansia mi ha prosciugato ogni liquido corporeo.
"Vi lascio altri 5 minuti ma poi Camilla deve uscire, mi spiace"
"Grazie Maria." Annuisco, perché capisco che mi hanno fatto rimanere fin troppo.
E forse gli comoda pure, se decideranno di mandare in onda queste scene, farebbero audience.Mi avvio fuori con le valigie e Christian mi aiuta, il freddo crea condensa con i nostri respiri, creando quelle buffe nuvolette quando respiriamo, ci nascondiamo dentro i cappotti.
"Stai attento" gli dico preoccupata, e lui ride.
"Attenta tu, là fuori" mi prende per i fianchi.
"No, attento tu a non farti mettere i piedi in testa, siete pochi, so che tieni a tutti praticamente, ma devi essere egoista da ora in poi. Chri puoi davvero vincere, ora devi pensare a te però." Lo tiro per il colletto della giacca.
Mi fa un lieve segno di approvazione con la testa. "Lo so.." gli esce in un sussurro.
"Devi promettermelo, sennò ti prendo a calci appena esci, altro che baci" lo minaccio tirandogli un buffetto sul petto.
"Prometto" mi porge il mignolo della mano destra e suggelliamo questa promessa insieme.
"Ciao" mi dice prima di prendere nuovamente il mio viso tra le sue mani e far ricongiungere le nostre labbra, mi godo per quella che sarà l'ultima volta per un bel po' di tempo - e lo spero che sia tanto tempo, per quanto male possa farmi, lo spero per lui - questo bacio.Questo momento solo nostro, che riesce ad annullare tutta la tristezza e il rammarico per essere uscita, a rimettere insieme quei pezzi di me che pensavo di aver perduto e non poter riaggiustare da molto tempo.
Tutto racchiuso in questo semplice gesto."Ciao" una lacrima mi bagna il viso. "Ti voglio tanto, troppo bene, spacca, frate." lo sento ridacchiare e allora indietreggio, salutandolo con una mano. Poi mi giro, dandogli le spalle e continuando a camminare decisa a non voltarmi, perché so che non ce la farei a rivederlo ancora mentre me ne vado.
N.d.A
Saaaalve, arrivo un po' tardi, scusate. Ho passato dei giorni un po' intensi, ma questo capitolo (forse lo stavate aspettando?) è arrivato.
Non è ancora la fine, ma ci siamo quasi.
Che ne pensate? Voglio saperlo davvero sta voltaaaa ❤️🔥
STAI LEGGENDO
Il tempo di un ballo - Christian Stefanelli
FanficIl tempo di un ballo può essere molto corto, ma può bastare per far nascere emozioni che non si provavano da tanto; può essere lungo, se trovi con chi danzare per la vita.