10. Ritrovarsi per caso

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L'odore di morte era nauseante, i corpi calati gli uni su gli altri, comparivano statici e insopportabilmente freddi.
Juno non poteva sopportarlo, se doveva esserci solamente una cosa di fredda in quella situazione doveva essere il suo cuore.. Gelato e senza ombra d'amore, ma il ghiaccio si sa com'è; così da un giorno all'altro potrebbe arrivare un raggio, più forte degli altri e iniziare, delicatamente e silenziosamente, a scioglierlo, e far trasparire così un grumo di sentimento.
Iahc e Juno non si erano scambiati nemmeno una parola dal giorno in cui erano partiti.
Oramai erano passati molti giorni dall'inizio di tutto, Juno si era aspettato un saluto da Elise, un addio dall'amico di sempre, ma niente: lei era impegnata con Shaw, che per quanto ne sapeva Juno era l'amante di Elise.
Scacciò il pensiero dei suoi bellissimi occhi azzurri dalla mente.
Tobias invece era impegnato a guarire i feriti e si erano scambiati solo qualche parola. Juno, lasciando lui, aveva lasciato alle spalle un pezzo del suo cuore, forse quello meno malandato, insieme ai ricordi, e a quei pochi attimi di purezza a cui aveva avuto l'onore di illudersi. Insieme alla mezza-oscura avevano deciso di rubare il talismano e usarlo per i loro scopi, lasciando alle spalle il villaggio e la gente che vi viveva.
Juno voleva usarlo, naturalmente per la madre, mentre Ihac.. Juno non ne aveva la più pallida idea, e neppure gli importava.
-Portatelo integro e proteggetelo al costo della vostra stessa vita, quel talismano ci servirà per dimostrare, accogliere e combattere. Sarà il prezzo che pagheremo al popolo per le loro perdite, sarà il trofeo per cui il resto del popolo si unirà a noi..- Le parole del maestro gli suonavano distorte e stonate. Poi Juno si fermò d'un tratto pensando a quelle quattro parole che gli aveva personalmente riferito -mi fido di te- parole che non potevano prendersi l'onore di esistere nella sua mente.
"Tutto bene?" Iahc restò impassibile ad osservare Juno che si trovava qualche metro più indietro, rispetto a lei
Juno non rispose, si limitò a seguirla.
Il sentiero tracciato nella mappa non diceva esattamente dove questo talismano si trovasse, ma il maestro lo aveva avvertito dovevano recarsi nella vecchia casa del più anziano veggente di tutto il regno. Il problema era arrivarci.. Prima di lui, molti altri avevano, invano tentato di arrivarvi, purtroppo si trovava in un posto molto vicino alla cittadina oramai rasa al suolo dal sovrano, di Ones ed era strapiena di morti, fango e soprattutto si diceva fosse piena di mutanti guerrieri. Una nuova trovata secondo Elise del padre..
Adesso si trovavano in un sentiero alternativo che puzzava di morte, il padre di Elise aveva fatto piazza pulita anche lì..
"Cosa è successo..?" Disse Juno, osservando il corpo in decomposizione di un giovane fauno.
Ihac rise. Quel sorriso era uno di quelli che hanno visto l'inferno e sono scampati alla morte, o semplicemente il sorriso di un pazzo.
"Ti stupisci di così poco piccoletto, i fauni sono la feccia del regno sai come la pensano i piani alti, occupano gran parte del territorio che al sovrano potrebbe tornare utile per espandere il suo regno e infilarci le sue marionette"
Juno gettò un po di terra al corpo caprino del giovane ormai deturpato.
"Avanti smettila moccioso.."
Proseguirono in silenzio osservando quell'orribile spettacolo.
Il viale sgorgò in un villaggio deserto, ancora acceso dal fuoco di una vicina battaglia.
Il sole stava per tramontare e avevano bisogno di riposo anche se lo negavano a loro stessi.
Il silenzio era totale.
"Vieni qui sembra deserto" 
Ihac era entrata in una dimora non ancora distrutta del tutto ma vuota come il cranio di un demone.
Allestirono un piccolo focolare. Juno mangiò il pasto con estrema lentezza, nonostante fosse affamato.
-Cosa vorresti farci tu col talismano..?- voleva chiederle Juno ma avevano deciso di non toccare questo punto. I patti erano chiari avrebbero portato in vita la madre del giovane poi le loro strade si sarebbero separate.
Mentre Juno era sommerso dai pensieri, Iahc lo osservava.
"Sai Juno, la gente ha paura di noi perché siamo superiori.. Siamo esseri quasi perfetti, e ci temono perché l'uomo è egoista.."
Juno ascoltò i pensieri di lei in silenzio.
Trovava che quella donna avesse qualcosa di irritatamente inquietante. Quella sua bellezza oscura la rendeva sensuale, nonostante l'armatura e il mantello. Juno non aveva mai visto un essere simile ad egli e la trovava bellissima nonostante solo fisicamente non poteva negare che poteva soddisfare il suo corpo. Eppure ricordava Tobias.. Le parole che gli aveva detto "l'amore ferisce tutti internamente, per questo non bisogna mai innamorarsi ma amarsi fisicamente così si rinvigorisce il corpo e si ritrova l'equilibrio morale."
E Juno l'aveva trovato terribilmente vero.
Amore, felicità, odio, tristezza. Nessuna di queste emozioni era utile per l'animo di un guerriero. Di un assassino. Erano sono stupide debolezze.
La notte passò veloce e Juno ne fu contento. Voleva ridurre il tempo, oltre le distanze. Voleva trovare quello stupido talismano e portare in vita quell'unica persona che era stata in grado di starle vicino.
Ihac stava osservando la mappa. La girava e rigirava, studiandola scrupolosamente e scrutando a volte l'orizzonte.
"Ci siamo"
decretò dopo qualche ora.
"Sicura.."
L'elfo non credeva che il posto fosse quello giusto. Erano appena giunti al limite di un burrone. Il buio oscuro che si innalzava da esso inebriava di inquietudine la pelle di Juno. La sua adrenalina saliva come quella volta in cui aveva ucciso la sua prima preda.
"È laggiù, il verme che stiamo cercando.. Si nasconde laggiù"
Un sorriso volpino andò disegnandosi nel volto di lei.
"Bene. Sbrighiamoci"
Scesero, aiutati da una corda. Juno sentiva la paura di qualcuno che cresceva.
Arrivati in fondo al burrone, alzando lo sguardo, l'unica cosa visibile era una minuscola circonferenza di luce.
L'eco dei loro passi era assordante.
"Dovremmo essere arrivati" Ihac indicò una struttura grottesca in fondo al corridoio che avevano appena attraversato.
Juno sguainò la spada.
"C'è qualcuno?"
Ihac urlò, diretta a nessun soggetto particolare.
Una luce verdastra di accese in fondo alla grotta.
Erano degli occhi.
"Chi sei..?"
Chiese il giovane.
"Non è la domanda esatta ragazzo.." Miriadi di voci asessuate riecheggiarono nell'ombra, seguite da sussurri e urla che ripetevano la medesima cosa.
"Siamo qui per il talismano, vogliamo sapere dov'è" si intromise Iahc.
"Perché degli oscuri, degli assassini vorrebbero una cosa di così grande valore e soprattutto.. Potere?"
Juno senza indugiare rispose che li aveva mandato il maestro, perché era il vero. Aggiunse anche che poteva cadere nelle mani sbagliate e distruggere il mondo che si conosceva, dovevano portarlo al campo.
"Non scherzate con me! Mostri! Sento i vostri pensieri impuri. Le vostre intenzioni orrende. L'equilibrio per adesso è stabile, e ho ricevuto ordine di non proferire parola con nessun essere mortale e non, riguardo il talismano e la sua posizione"
Juno chiuse stretti i pugni per fermare la rabbia che stava avendo il sopravvento. Per Ihac non fu così semplice.
Scattò come un lampo, veloce e determinato.
Afferrò il veggente dall'ombra.
Non era umano, o almeno non sembrava esserlo. Il suo corpo era ricoperto da peluria verdastra, come se avesse passato secoli lì fermo, in quella posizione ad aspettare chissà chi. La lunga barba fungeva da abito; lo copriva. Era così magro da sembrare uno scheletro. Immobile come se fosse l'unico arredamento di quel luogo.
Quando Ihac l'afferrò una gran polvere si levò dal veggente.
"Vuole sapere perché siamo qui?"
Ihac con estrema freddezza, mentre il veggente si proteggeva con un braccio scheletrico, continuò.
"Per ucciderti, " Iahc sorrise al suono perfetto di quelle sillabe. "A meno che tu stupido essere, non voglia dirci dove si trova il talismano"
L'anziano uomo cercò di fuggire divincolandosi dalla presa che adesso Ihac aveva sulle sue caviglie.
"Non potete, uccidermi! Vigliacchi!"
"Hai ragione.." Iahc si finse pensierosa "ma possiamo torturarti, il che è più divertente"
Juno era impassibile, si era concentrato su quelle parole "mostro" così ardentemente, che il resto era scomparso, sentiva che non poteva più trattenere la rabbia. Esplose in un urlo tremendo che fece sussultare persino Ihac, la quale dopo qualche secondo rise di gusto.
"Questo è il mio elfo"
L'anziano iniziò una lenta litania che pareva essere contro il demonio.
"Smettila" sussurrò Juno.
Il veggente continuò a pregare.
"Smettila!!" Urlò ancora Juno.
Quell'urlo sovrannaturale era l'urlo della sua anima.
"Lasciala andare tutta questa rabbia, fa che sia il tuo punto di forza"
Le aveva detto Iahc un giorno di allenamento al fiume.
Il veggente sussultò. "Non ve lo dirò mai"
"Bene allora sei inutile" Iahc con movimento preciso gli stacco entrambi i piedi. L'urlo del vecchio pareva alle orecchie di Juno come un flebile gemito di una donnetta di strada.
Rise.
L'oscurità che per mesi era rimasta seppellita tornò a galla.
"Voi.. Voi non sapete cosa succederà se mi uccidete, voi.. Voi.. Non ne avete idea dell'enorme guaio in cui state per cacciarvi!"
Ansimò il vecchio
"Non abbiamo bisogno di una predica, nonno, sussurraci dove si nasconde il talismano e ti lasceremo vivere"
Iahc rise delle proprie parole.
"Dicci dove si trova e questo tempio orrendo verrà risparmiato dall'omicidio del veggente"
Iahc usò un po' di quella lingua ammaliatrice che le scorreva nel sangue.
"N-non p-posso.. Io-" urlò ancora, poiché Iahc gli aveva mozzato una mano.
"Una altra predica e ti stacco le orbite degli occhi e le ingoio" rise ancora Iahc.
"Aspetta. Aspetta."
Juno si stava stancando. Aveva bisogno di scaricare la sua rabbia, ma aspettava qualcosa.
"Il talismano, si trova all'interno delle grandi cascate rosse.. In fondo al tempio della grande dea della purezza, nessuno è mai riuscito a varcare quel tempio.." Con un sospiro si accasciò a terra, amareggiato di aver tradito la sua promessa ma contento di aver salva la vita.
"Bene.. Grazie mille, Juno.."
Juno non stava ascoltando, con un movimento veloce agguantò il vecchio che con estrema frustrazione urlò. Lo squartò, lo sventrò.
Con metodica precisione, con un taglio verticale che andava dalla gola allo sterno lo aprì. Rise. Rise ancora e lo sviscerò.
"Io.non.sono.un.mostro"
Iahc rise.
"Sei davvero un tipo interessante"
"Odio le promesse"
Sussurrò Juno osservando tutto quel sangue che lento copriva la roccia.
"Io odio i templi, così casti e puri.." Osservo maliziosa Juno che con violenza animalesca l'afferrò e la gettò dove poco prima giaceva l'uomo.
I loro corpi si unirono e in quel luogo sacro e pudico.
Sapevano dov'era il talismano, finalmente.
Lasciarono il tempio con le sue maledizioni la mattina seguente, incrociarono due soldati forse diretti nello stesso luogo dei ragazzi. Non avrebbero trovato nulla sennonché un bagno di sangue.
Juno sorrise.
Iahc era ad un passo dal suo grande obbiettivo, e Juno si era dimostrato un sorprendente alleato. Forse gli avrebbe anche risparmiato la vita alla fine di tutto, ma lui questo non lo sapeva.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 01, 2016 ⏰

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