Fumare

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Di tanto in tanto mi capita di svegliarmi nel cuore della notte per fumare una sigaretta, specialmente quando il sonno è troppo leggero per tenermi a letto. In quelle ore il condominio è completamente deserto, non si ode un suono, né una voce, l'unico rumore che sento di solito è il ronzio del neon nell'atrio, che invece di illuminare attira solo falene. In genere mi posiziono sulla scala che porta ai magazzini, così da passare inosservata nel caso passasse qualcuno: questa è una di quelle notti.

Dal buio sbuca una ragazzina. Avrà più o meno quindici anni, con i capelli sciolti, il viso dolce,si avvicina e afferra il mio pacchetto di sigarette, giocherellandoci un po'. Ne estrae una e comincia a spezzettarla dalla cima. "Sai, anche mamma fuma queste." mi dice con una vocetta rassicurante, rimango ad ascoltarla in silenzio finché la mia sigaretta non giunge al termine. "Quanti anni hai?" le chiedo, "Che importa" risponde. Mi afferra il collo e stringe forte. Il mio ultimo rivolo di fumo sale nell'aria. La vista si arrossa, gli occhi bruciano e non riesco a raggiungerla a mia volta con le mani. Mi spinge la trachea in fondo alla gola e un rumore che mi esplode dentro annuncia l'emorragia. Tremo e sento la fine che mi scorre in bocca, nel vano istinto di inspirare emetto un fiotto debole di sangue. L'adrenalina finisce, rimane una fetta di spazio buio.

I miei incubi si svolgono sempre così. Sigaretta?

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