Guardarsi negli occhi

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Dalle mie parti si dice che non ci si debba guardare negli occhi allo specchio per più di dieci minuti.

Ma io non ci ho mai creduto. (E avrei dovuto).


E' molto strano notare come le idee peggiori vengano di notte. (Chissà perché?)

Avrei fatto meglio a continuare a dormire... Meglio un incubo di otto ore che un'angoscia eterna.

Era mezzanotte, non riuscivo a dormire, e decisi di andare nel bagno a bere.

Non potei fare a meno di specchiarmi e guardarmi negli occhi. (Fu il nostro primo incontro)

Fu così che mi ricordai di questa vecchia leggenda... E la misi alla prova. (Stupido)

Non accadde nulla per i primi cinque minuti... Vedevo semplicemente tutto sfocato, eccetto i miei occhi.

Al sesto minuto iniziai a percepire un brivido che andava aumentando lungo la mia schiena... In breve tempo si propagò su tutto il corpo. (Ero io)

Al settimo minuto il battito cardiaco aumentò e non potei udire altro.

All'ottavo minuto cominciai a sudare ma non volli distaccare i miei occhi da quelli del mio riflesso.

Al nono minuto iniziai ad avere freddo... Tanto che il sudore divenne ghiaccio... Ma resistetti. (Potevi ancora salvarti)

Giunse (Finalmente) il decimo minuto e tutto passò...

Ma non potevo più muovermi. (Troppo tardi)

Allora il mio riflesso cominciò a ridere... E percepii per la prima volta l'odore acre della morte... Faceva schifo...

Smise di ridere, ma continuava a sorridere mostrandomi i suoi denti aguzzi e marci che ad uno ad uno cadevano... E in certi casi ricrescevano...

Rimasero tre fori dai quali usciva al posto del sangue un liquido denso e nero che ricadeva sul pavimento del riflesso.

Aprì la bocca e dal profondo della sua gola uscì la mano di un bambino che gli tolse l'occhio destro.

Me lo offrì... Ed io accettai. (Scommetto che ti è piaciuto)

Dovetti mangiarlo.

Dall'orbita oculare sgorgava un liquido verdastro acido che scioglieva piano piano la pelle del mio riflesso e ne squarciava la carne. (Ora capisci perché non piango mai?)

Quando fu la carne abbastanza debole, Egli stesso si strappò i lembi di carne del suo petto fino a mostrarmi le sue interiora marce, compreso il cuore.

E il suo battito era uguale al mio.

Riuscii finalmente a distogliere lo sguardo dai suoi occhi... Ma lui non scomparve...

E non potei fare a meno di osservare il suo cuore...

Che piano piano cessava di battere.

Si fermò.

Mi aspettavo che fosse morto... E piano piano alzai speranzoso lo sguardo...

Ma lui era ancora vivo. (Illuso)

E il bagno divenne bollente.

Il liquido nero iniziò ad evaporare e un sottile strato di condensa si formò sullo specchio... Non potevo più vederlo... (Non ti abbandonerò mai)

Iniziò a scrivere.

S... E... I... M... O... R... T... O...

E non vidi più nulla...

Nove ore più tardi ci pensò mia madre a svegliarmi, ma non le dissi nulla. (Non deve saperlo)

Da allora lo vedo al posto di ogni mio riflesso... Quel bastardo mi ucciderà, l'ha promesso. (Ma poi ti riporto in vita)

Chi l'avrebbe mai detto che è la parte malvagia e perversa di noi quella che vediamo riflessa?

Io ho vissuto la morte... E non la auguro a nessuno.

Avrò mai una morte definitiva?

(No).

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