La prostituta

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C'è chi la racconta come leggenda, e chi invece come storia vera. Le madri spesso la raccontano alle figlie ed ai figli per intimidirli sul mondo di strada, rassicurandoli poi che non succederà mai niente del genere a loro, perchè loro hanno una famiglia a proteggerli. La storia così, passa di bocca in bocca, di fiato in fiato, e viene via via modificata a seconda di chi la racconta. C'è chi si diverte a renderla ancora più complessa e terrificante, e chi semplicemente la racconta come una stupida favola.''

Ma in realtà, nessuno conosce la vera storia. ''

 

 

 




Alice, era una prostituta. Aveva poco più di vent'anni e viveva sulla strada da quando era piccola. Era così magra ed esile quanto affascinante e graziosa. I capelli folti e ricci le cadevano dalle spalle con grazia infinita, e spesso le coprivano gli occhi grandi e profondi. Alice veniva da una famiglia povera, dove la madre era costretta a fare l'elemosina dalla mattina alla sera nelle grandi piazze della città col caldo o col gelo, e il padre si chiudeva spesso nella sua "cantina" e si sfondava di alcool e cocaina. Quando usciva da la, non era più un padre, era un mostro. Alice portava ancora sull'addome e sulle braccia le cicatrici del mostro che quando si svegliava,  non riusciva a controllare le proprie azioni, e spesso la notte le tornavano in sogno le grida di sua madre che stremata pregava il padre di spengere quella fiamma e di lasciare in pace sua figlia.


Alice aveva scelto la strada della prostituzione perché era l'unica strada che poteva seguire. Non aveva mai studiato in vita sua, e l'unica cosa che riusciva a fare bene, era prendere in giro e amare per gioco, solo per una notte. Allo stesso tempo, però, si sentiva protetta in quelle braccia che ogni sera l'abbracciavano e le riscaldavano il corpo. Avrebbe potuto perdere la testa per ogni uomo che le dava un po' di calore. Era la puttana dell'amore. Ogni uomo avrebbe dato oro per poter possedere quella pelle d'ambra. Alice però non si accontentava mai. Fino a che non conobbe un uomo.


Lui era giovane, alto, e indubbiamente di una bellezza sconvolgente. Prese Alice tra le sue braccia, e dopo una notte di passione la prostituta perse la testa per lui. Nessuno l'aveva trattata con tanta gentilezza, con così tanta passione. Il giovane riuscì a portarla via dal mondo della strada per un po', prendendola con se e facendole conoscere un mondo migliore, fatto di notti d'amore, baci rubati e parole sussurrate. Alice si affezionò giorno dopo giorno all'uomo. E rimase incinta.


I giorni passavano, e la madre di Alice si stava spegnendo lentamente sotto ad una malattia improvvisa. Alice, prese tutti i soldi che aveva risparmiato col suo lavoro di prostituta e li usò per curare la madre. Ma non bastavano ancora per le medicine e le cure che sua madre doveva seguire. La donna decise di separarsi dall'uomo che amava, decise di abbandonare tutto ciò che con fatica aveva creato, e nonostante l'addome che già ospitava una dolce bimba da mesi tornò sulla strada a fare ciò che sapeva fare meglio. Voleva aiutare sua madre a qualunque costo. L'uomo però. non riuscì a capacitarsi della scelta della donna, e per giorni sparì, senza mostrare più traccia.


Alice lavorava, e i soldi aumentavano lentamente. Anche se la guarigione della madre era lontana, la donna riusciva a sperare ancora di potercela fare. Finché una sera, una macchina si fermò davanti a lei. Come spesso lei faceva, apriva lo sportello e fissava negli occhi la sua preda.  Questa però, era completamente coperta, da un velo nero e scuro che gli copriva la faccia e la maggior parte del corpo. Le fece cenno di sedersi, e la prostituta obbedì. Non ebbe nemmeno il tempo di pronunciare parola che la macchina partì a velocità estrema. Alice cercò di gridare, di uscire dalla vettura, mentre sentiva le mani viscide del conducente premerle un fazzoletto impregnato da una sostanza nauseabonda sul naso. Nonostante lottasse con tutta la forza, l'odore della sostanza le diede alla testa, e perse conoscenza.


Si ritrovò con i polsi legati ad un ramo, in una foresta nera come l'inchiostro. I legacci le graffiavano i polsi, e la gola le bruciava impedendole di urlare. Colui che l'aveva portata in quel luogo si rivelò l'uomo che aveva amato perdutamente. Alice guardò i suoi occhi, e lacrime calde le rigarono il volto. Non era più lo stesso. Quello sguardo che l'aveva protetta per molte notti, quelle braccia che avevano stretto il suo corpo con passione e dolcezza, adesso erano le stesse dell'uomo che adesso la guardava con disprezzo, stringendo un grosso coltello in una mano. Alice cercò di parlare, in nome della creatura che stava respirando nella sua pancia, ma l'uomo sembrò impassibile, freddo e cinico. La prostituta seppe di non avere scampo, e nella sua mente pregò che qualcuno la aiutasse e le desse la possibilità di essere perdonata e soprattutto di perdonare quelll'uomo.


Questo si avvicinò appoggiandole la lama sul collo. Alice mormorò un debole "ti amo" e lui le baciò le labbra per un'ultima volta. Poi la decapitò.


Si dice che, non contento di ciò, squartò la pancia della prostituta e le strappò via la placenta, dove un involucro caldo e sanguinante, sembrava ancora vivere e pulsare pieno di energia. Strappò la sostanza che ricopriva la creatura con i denti, e dopo averla masticata e divorata, tenne la bambina per qualche secondo tra le mani. C'è chi ancora dice che quell'essere prematuro avesse aperto gli occhi, e lo avesse guardato. Uno sguardo pieno d'odio che penetrò il cuore dell'uomo, e lo fece sentire sporco e completamente pazzo. L'uomo strinse la bambina per un altro secondo tra le mani e poi la scaraventò contro l'albero dove giaceva il corpo senza vita della madre, e scappò.

 


Ma c'è chi giura di vedere nella notte una prostituta, un'anima in pena che cammina sulla strada con dei lunghi capelli ricci che dondolano sulle spalle con grazia estrema. La pelle così bianca da sembrare trasparente, uno sguardo losco e scuro e delle labbra rosse come il sangue. In molti si fermano, per chiedere il prezzo della sua notte d'amore. C'è chi giura di aver visto persone non tornare più una volta andati dalla prostituta, oppure tornare sconvolti, e completamente partiti di senno fino a suicidarsi.


La scomparsa di uomini continua ad aumentare giorno dopo giorno, ma le persone non ci fanno caso, visto che dopotutto, si parla di strada, di prostitute, e lavoro a nero. C'è qualcuno fermamente convinto che quella prostituta divora uomini sia Alice. Altri invece che dicono che quella sia sua figlia alla ricerca del padre da uccidere, per vendicare la madre.

 

 

 


C'è chi la racconta come leggenda, e chi invece come storia vera. Le madri spesso la raccontano alle figlie ed ai figli per intimidirli sul mondo di strada, rassicurandoli poi che non succederà mai niente del genere a loro, perchè loro hanno una famiglia a proteggerli. La storia così, passa di bocca in bocca, di fiato in fiato, e viene via via modificata a seconda di chi la racconta. C'è chi si diverte a renderla ancora più complessa e terrificante, e chi semplicemente la racconta come una stupida favola.''


Ma in realtà, nessuno conosce la realtà.''

 

 

 

 

 

'Nessuno conosce la vera storia di mia Madre.'

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